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Tavolo automotive, per competere con Cina e Usa serve piano UE sostenibile con focus elettrico, guida autonoma e sharing mobility

Il settore automotive italiano ed europeo è ad un bivio: innovare o soccombere. L’Europa deve ritrovare la sua unità progettuale sull’auto attraverso una politica industriale comunitaria che definisca il suo posizionamento sull’elettrico e sulla guida autonoma.
Se a livello europeo si sceglierà di soccombere, per l’Italia sarà una lenta agonia: nel nostro Paese le 5700 imprese coinvolte nella filiera e i 1.2 milioni di lavoratori producono il 6% del Pil nazionale, e con un effetto moltiplicatore dell’occupazione uguale a 3.
Non tutte le colpe, però, sono dell’Unione Europea: in Italia sono decenni che non viene fatta una politica industriale di settore, mancano normative di lungo periodo, non c’è un coordinamento tra i vari soggetti della filiera, gli strumenti di sostegno all’industria sono limitati e poco incisivi. Come Lombardia in occasione del World Manufacturing Forum del mese scorso abbiamo avviato un dialogo con le altre regioni più virtuose e competitive d’Europa (Baden-Wurttemberg, Catalunya e Auvergne Rhone Alpes), condividendo le preoccupazioni ma soprattutto la necessità di un Piano di politica industriale europeo fondato su 3 pilastri: Ricerca e Innovazione, Economia circolare e Formazione.
Gli obiettivi di questo Piano dovranno essere:
·        potenziamento e modernizzazione della filiera attraverso investimenti che coinvolgano grandi imprese, pmi, centri di ricerca e università europee che lavorino sui driver tecnologici (mobilità elettrica, idrogeno, gas naturale, biocarburanti) e su materiali riciclati e alleggerimento dei veicoli;
·         nuove tecnologie e materiali (guida autonoma, batterie hi-tech, big-data);
·        nuovi modelli di business (sharing mobility, pay per use);
·        transizione industriale per competere con l’elettrico cinese e i software americani;
Al governo italiano invece chiediamo di:
·        Interrompere da subito l’Ecotassa in quanto il sistema attuale ha penalizzato le vendite di vetture italiane e ha creato confusione nei consumatori;
·        Rinnovare il parco circolante: servono incentivi e defiscalizzazioni per i finanziamenti relativi agli acquisti dei nuovi veicoli;
·        Armonizzare il sistema normativo europeo al fine di difendere la competitività delle nostre aziende nei confronti di Stati Uniti e Cina;
·        Rilanciare Impresa 4.0 con una strategia di medio/lungo periodo, per dare certezza all’ industria.
 
Dichiarazione del Presidente di Confindustria Lombardia Marco Bonometti in occasione della riunione del Tavolo Automotive.