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Riccardo Comerio: “Tav e Pedemontana per portare il made in Varese nel mondo”


“È la posizione stessa della provincia di Varese a fare delle infrastrutture un tema centrale per lo sviluppo di qualsiasi attività di impresa sul territorio. Siamo un tessuto economico per propria natura votato all’export e all’internazionalizzazione, non possiamo rimanere al margine dei più importanti corridoi continentali come quello Ovest-Est (Lisbona-Kiev) e Nord-Sud (Rotterdam-Genova). Con Malpensa siamo nel mezzo di uno snodo europeo fondamentale, non terminare la Tav vorrebbe dire affossare qualsiasi ambizione di crescita delle nostre aziende, basta guardare una cartina geografica per capirlo. Il nostro appello alle forze di governo è chiaro e semplice: investite nelle infrastrutture, perché assecondare i comitati del no per inseguire del facile consenso, rischia di affossare la nostra crescita e, con essa, il lavoro e il benessere della nostra comunità”. È questo ciò che chiede al Governo il Presidente dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, Riccardo Comerio, all’indomani della manifestazione di Torino (#infrastrutturedidomani) e della firma del manifesto delle imprese a sostegno della Tav e della realizzazione delle 27 grandi opere oggi in bilico nel Paese, per un valore di 24 miliardi di euro di cantieri: “Ieri si è tenuto un evento senza precedenti: l’impresa si è mobilitata in tutta la sua rappresentanza. Senza distinzioni è stato mandato un unico messaggio sostenuto da 12 associazioni datoriali nazionali che rappresentano 3 milioni di imprese che danno lavoro a 13 milioni di italiani. Parliamo di realtà da cui dipendono il 65% del Pil italiano e l’80% dell’export”. Una manifestazione che deve avere, per Comerio, anche importanti risvolti locali: “La Tav è per noi fondamentale, basta la sola presenza di Malpensa per renderla tale. Ma ogni territorio oggi ha la sua Tav, e la nostra si chiama Pedemontana, un’opera che deve assolutamente essere portata a termine per non rendere inutili gli importanti investimenti fatti per realizzare il primo tratto. Così come è, appesa a metà, anzi per meno di un terzo, rischia di non servire a nulla. La manifestazione di interesse di 11 importanti operatori per la sua definitiva realizzazione, annunciata sempre ieri, è la dimostrazione dell’attrazione che esiste anche sul mercato per questa infrastruttura”. E anche sulla questione dell’analisi dei costi e dei benefici di opere come Tav e Pedemontana, il Presidente dell’Unione Industriali varesina ha le idee chiare: “L’analisi dei costi e dei benefici si fa all’inizio dell’apertura di un cantiere, che, una volta aperto deve essere portato a termine. Ha dell’irrazionale e dell’incomprensibile mettere sempre in discussione progetti pluriennali all’insediamento di ogni Governo. La politica dovrebbe spostare la discussione semmai sul futuro, non su quanto già deciso. Rischiamo di far perdere di credibilità al Paese, oltre che a creare incertezze economiche alle imprese e alla loro capacità di creare occupazione”.