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Export varesino 2018: gennaio-settembre - Infografica interattiva



Gli ultimi dati provvisori disponibili sul commercio estero varesino, relativi ai primi nove mesi del 2018, confermano una crescita dei flussi commerciali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L’export della provincia ha infatti registrato una crescita del 9,8%, raggiungendo i 7,9 miliardi di euro; è aumentato anche l’import, segnando un +7,2% (rispetto ai primi nove mesi del 2017) e raggiungendo i circa 4,9 miliardi di euro. Queste dinamiche hanno portato ad un saldo commerciale positivo (+3 miliardi di euro) ed in crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+14,3%). Questi i dati emersi dall’ultimo rilevamento dell’Ufficio Studi dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese.

Mercati

Riguardo i mercati di riferimento, rispetto al periodo gennaio-settembre 2017, l’Unione Europea (UE28) si è confermata la prima area di destinazione delle merci varesine con un export in aumento dell’8,9%. Variazioni degne di nota sono state registrate anche dall’export verso l’Asia Orientale (+31,2%) e l’Asia Centrale (+29,4%). Tra i paesi, la Germania e la Francia si confermano, rispettivamente, al primo ed al secondo posto nella classifica dei mercati di destinazione dei prodotti varesini, sebbene si segnali una leggera riduzione dell’export verso la Francia. La Polonia continua a segnalare un tasso di crescita molto elevato (con un export più che raddoppiato rispetto al periodo gennaio-settembre 2017), trascinamento in parte dell’effetto di alcune consegne legate al settore aerospaziale e registrato nel primo trimestre dell’anno. Interessante la performance dell’export verso il Belgio, che segna un +21,3% rispetto al periodo gennaio-settembre 2017. Fuori dall’UE, continua la corsa verso la Cina che registra un tasso di crescita a doppia cifra (+40,2%), per effetto dell’aumento delle esportazioni aerospaziali, nonché delle macchine per impieghi generali e speciali. Oltre la top 10, è degna di nota la performance dell’export verso l’Australia: +46,9%.

Principali settori

In termini di composizione settoriale, con riferimento ai comparti maggiormente rappresentativi del territorio, si evidenzia che il 61% delle esportazioni ha avuto origine dal settore metalmeccanico, il 9% dal tessile-abbigliamento, l’11% dal chimico-farmaceutico e l’8% dal settore gomma e materie plastiche. Sotto l’aspetto della dinamica si rilevano delle differenze tra i settori analizzati, sebbene l’export di tutti i principali comparti produttivi abbia registrato variazioni positive al periodo gennaio-settembre 2017.
Le vendite all’estero del metalmeccanico hanno registrato la crescita maggiore tra i comparti più rappresentativi dell’economia locale: rispetto al periodo gennaio-settembre 2017, l’export è infatti aumentato del 13,3%, le importazioni invece hanno registrato una crescita del 5,8%. All’interno del settore si evidenziano però delle profonde differenze di risultato tra i diversi comparti. Le esportazioni aerospaziali hanno trainato la crescita del commercio estero nel settore: l’aumento infatti registrato, rispetto al periodo gennaio-settembre 2017, è risultato pari al +70,1%. È cresciuto anche l’export dei prodotti in metallo (+16,3%) e dei computer e prodotti di elettronica e ottica (+1,7%); sono invece rimasti praticamente stabili i prodotti della metallurgia (+0,4%), gli autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (-0,1%), ed i macchinari (-0,4%). Sono invece calate le esportazioni di apparecchiature elettriche (-5,0%).
Sempre rispetto al periodo gennaio-settembre 2017, il settore tessile, abbigliamento e pelletteria ha registrato un aumento delle esportazioni (+3,0%), a fronte di una riduzione delle importazioni (-1,8%). In termini di export, è stata registrata una crescita, sebbene di intensità diversa, sia nel comparto degli articoli di abbigliamento (+6,6%), che degli articoli in pelle (+2,7%); sono rimaste invece stabili le esportazioni dei prodotti tessili (+0,9%).
Tra i comparti produttivi più rappresentativi dell’economia locale, l’export del settore chimico-farmaceutico ha registrato la seconda maggiore variazione rispetto al periodo gennaio-settembre 2017. Il settore ha infatti visto un incremento delle esportazioni pari al +8,8%, accompagnato anche da un incremento delle importazioni (+6,6%). Riguardo i comparti che compongono il settore, mentre le esportazioni di prodotti chimici sono rimaste stabili (+0,8%), l’export dei prodotti farmaceutici è cresciuto del 62,5%. Sul fronte dell’import, si sono registrate invece dinamiche differenti: sono cresciute le importazioni di prodotti chimici (+8,1%), si sono ridotte quelle di prodotti farmaceutici (-3,3%).
Il settore gomma e materie plastiche, rispetto al periodo gennaio-settembre 2017, ha registrato una leggera crescita dell’export (+1,4%) ed un contemporaneo aumento dell’import (+2,2%). In termini di export, si rilevano però le usuali differenze tra i comparti: mentre gli articoli in gomma hanno registrato un -0,7%, le materie plastiche hanno segnato un +1,5%. Le importazioni sono risultate, invece, in aumento nel comparto gomma (+8,7%) e stabili in quello delle materie plastiche (+0,8%).
Tra i comparti più di nicchia, rispetto al periodo gennaio-settembre 2017, si è registrata una crescita delle esportazioni nel settore della carta e stampa (+13,3%); una stabilizzazione dell’export nel settore del legno (+0,7%), ed un rallentamento invece nel settore degli alimentari e bevande (-6,1%).

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