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Indagine Csc: in picchiata export e turismo


Poca fiducia per i consumi e gli investimenti, export e turismo in crollo”: si apre così l’indagine congiunturale eseguita dal Centro Studi di Confindustria sulla precaria e instabile situazione dell’Italia nella fase “post Coronavirus”. Uno scenario difficile per la ripartenza socioeconomica del Paese che vede in forte difficoltà soprattutto il settore dei servizi, dell’export e del turismo.  “L’export di beni è crollato di un ulteriore 34,5% in aprile rispetto al -16,3% di marzo – riporta il Csc - la caduta è diffusa ai principali mercati. Gli ordini esteri indicano una leggera risalita dal mese di maggio, ma su livelli molto bassi. I flussi turistici si sono interrotti già a marzo”.  Nel mese di aprile la produzione industriale è scesa del 19, 1% rispetto al -28,4% del mese di marzo, con cali marcati nei settori del tessile-abbigliamento, della gomma-plastica e dei mezzi di trasporto: “Nonostante il recupero atteso per i mesi di maggio e giugno, il 2° trimestre registrerà un calo intorno a -20%”, afferma l’Osservatorio di Confindustria. Un dato che conferma quindi “un crollo del PIL (stimato a circa -9,0%, dopo il -5,3% nel primo trimestre). Questo sarà il punto di minimo della recessione, perché con la risalita faticosamente avviata si creano le condizioni per registrare un rimbalzo nel 3° trimestre”.

Per accedere all’analisi completa del Centro Studi Confindustria clicca qui