Colored with scrolling

Try scrolling the rest of the page to see this option in action.

Offcanvas with backdrop

.....

SEZIONI

Energia, Confindustria: “Servono interventi urgenti, non si può rimandare”


“Non è possibile rinviare le decisioni, serve un atto di coraggio per superare la logica degli interventi spot. Serve agire in fretta come hanno già fatto i governi di Francia e Germania”. È così che il delegato di Confindustria per l’Energia, Aurelio Regina, e il Direttore Generale, Francesca Mariotti, sono intervenuti al tavolo convocato dal Ministero dello sviluppo economico (Mise), sull’emergenza dei prezzi dell’energia. “L’impatto dei maggiori costi energetici a cui stiamo assistendo si sta abbattendo sulle imprese industriali. Per questi settori, che al momento stanno responsabilmente assorbendo tutti i costi, il caro-energia si traduce in una forte erosione dei margini operativi e potrebbe comportare decisioni di chiusura produttiva – si legge nella nota stampa di Confindustria –. Questa drammatica evoluzione dello scenario energetico implica, per la manifattura italiana, un fortissimo incremento di costi per la fornitura di energia, che passano dagli 8 miliardi circa nel 2019 a oltre 21 nel 2021 e a oltre 37 nel 2022. Si tratta di un incremento del costo complessivo del +368% nel 2021 e di oltre 5 volte rispetto ai costi sostenuti nel 2020”.

Una situazione preoccupante che richiede interventi urgenti e strutturali di politica industriale. La cessione della produzione nazionale di gas ai settori industriali per 10 anni con anticipazione dei benefici finanziari per l’anno 2022; l’estensione dell’abbattimento degli oneri parafiscali per gli impegni di potenza superiori ai 16,5 KW nel settore elettrico; la rimodulazione delle aliquote di agevolazione per le componenti parafiscali della bolletta elettrica nei limiti previsti dalla normativa Europea (art. 39 elettrico ex Com 200/2014/UE) e l’intervento immediato attraverso indirizzi specifici al GSE (la Società dei servizi energetici partecipata dal Ministero dell'economia e delle finanze, che promuove e sviluppa fonti rinnovabili) per la cessione di energia rinnovabile elettrica trasferita ai settori industriali a rischio chiusura ad un prezzo di 50€/Mwh. Queste le proposte congiunturali della massima urgenza segnalate da Confindustria che auspica l’istituzione di una task force coordinata da Palazzo Chigi che passi immediatamente all’attuazione delle misure. Proposte condivise da tutte le Associazioni di Confindustria presenti al tavolo, che rappresentano 140 mila imprese, il 10% del Pil italiano (Assistal, Confindustria Ceramica, Federbeton, Assocarta, Assovetro, Assofond, Federacciai, Assomet, Federchimica, Interconnector Energy Italia, Federalimentare, FederlegnoArredo, Anima, Anfia, Confindustria Energia).

Sostanzialmente, secondo le imprese manifatturiere, per quanto riguarda il settore del gas, le tre linee di intervento necessarie consistono nell’incremento della produzione nazionale di circa 3 miliardi di mc/anno; nell’aumento della remunerazione del servizio di interrompibilità tecnica dei consumi di gas prestato dai soggetti industriali; e in un’azione sulla fiscalità e la parafiscalità. Mentre per quanto concerne il settore elettrico occorre prevedere l’estensione del perimetro dei beneficiari della riduzione degli oneri di sistema per impegni superiori ai 16,5 KW di potenza; incrementare per i settori energivori le aliquote di riduzione delle componenti parafiscali della bolletta elettrica; e, infine, salvaguardare e rafforzare la remunerazione dell’istituto del servizio di interrompibilità per la sicurezza del sistema elettrico.