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Coronavirus, spostamenti di merci e persone: cosa si può fare e cosa no


Le nuove misure urgenti di contenimento del contagio da Coronavirus, introdotte dal Governo con il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo, e con quello del 10 di marzo, prevedono per tutto il territorio nazionale, disposizioni che impongono di “evitare ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e uscita nonché all’interno degli stessi, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o spostamenti per motivi di salute”.

Le autorità di Governo, anche su sollecitazione di alcuni quesiti posti da Confindustria, confermano che tra le “comprovate esigenze lavorative” rientrano tutte le attività di impresa. Il Decreto, dunque, secondo questa interpretazione, non determina il blocco delle attività produttive e delle attività lavorative, e nemmeno il blocco dei trasporti e della circolazione delle merci. Il tragitto casa-lavoro è consentito e non sono previsti blocchi di persone o merci.


Ecco le risposte ad alcune domande messe a disposizione delle imprese dopo le indicazioni ricevute da Confindustria dopo il confronto con il Governo e alla luce dell'Ordinanza interpretativa del Capo di Dipartimento della Protezione Civile e della nota dell'Ufficio Stampa e Comunicazione del Ministero dell'Interno.
I dipendenti possono andare al lavoro? Le merci possono essere movimentate? Sono consentiti gli spostamenti verso e di ritorno dal posto dilavoro (essenziali per la continuità produttiva delle imprese), sempre che non ricorrano i presupposti del divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora, applicabile ai soggetti sottoposti a quarantena o risultati positivi al Coronavirus. Tali spostamenti - per comprovati motivi di lavoro - sono consentiti anche da e verso l’esterno delle aree territoriali interessate, nel rispetto, in questo caso, di eventuali prescrizioni contenute nei provvedimenti regionali. Gli indirizzi sopra richiamati trovano applicazione anche per i lavoratori transfrontalieri.

Come provare il motivo di lavoro dello spostamento? Secondo un comunicato stampa del Ministero dell'Interno i validi motivi potranno essere mediante autodichiarazione che potrò essere resa anche seduta stante anche attraverso la compilazione di moduli forniti dalle forze di polizia.

Modello di Auto-dichiarazione scaricabile dal sito del Ministero dell'Interno

Come limitare gli spostamenti dei lavoratori? La ratio del Decreto del Governo dell'8 marzo 2020 (come già dei precedenti) è di limitare il più possibile gli spostamentidelle persone. In quest’ottica, rimane ferma la possibilità di ricorrere, da parte delle imprese, alle modalità di lavoro agile (richiamate nell’art. 2, lett. r), del DPCM per tutto il territorio nazionale (al di là, dunque, della sola Lombardia), cui si aggiunge la raccomandazione ai datori di lavoro di favorire, in questa fase, la fruizione dei periodi di congedo ordinario o di ferie dei propri dipendenti. Inoltre, i datori di lavoro sono chiamati a promuovere le opportune misure di prevenzione, a partire da quelle igienico-sanitarie contenute nell’Allegato al DPCM. Ciò sempre in attesa che vengano definite - per tutto il territorio nazionale - procedure omogenee per la continuità produttiva, logistica e distributiva, funzionali anche a individuare le misure di carattere precauzionale cui i soggetti che svolgono attività economiche organizzate possono subordinare l’accesso ai propri locali.
Nessun blocco delle merci, dunque? Siamo sicuri? Cosa prevede il decreto per i trasportatori? Le nuove limitazioni non determinano il blocco delle merci, in entrata e in uscita dai territori interessati e circolanti all’interno degli stessi. Pertanto, il personale addetto alla conduzione dei mezzi di trasporto potrà fare ingresso dalle aree richiamate e uscire da esse, per svolgere le operazioni di consegna o prelievo delle merci stesse. Anche in questo caso, le comprovate esigenze di trasferimento potranno essere oggetto di verifica daparte delle Autorità competenti, mediante l’esibizione di idonea documentazione, tra cui i documenti di trasporto o le fatture diaccompagnamento.
Inoltre,sempre in attesa che vengano definite le richiamate procedure omogenee, Confindustria suggerisce di adottare misure di prevenzione e cautela nei confronti dei trasportatori, quali, ad esempio: limitare la discesa dai mezzi degli autisti e munirli di dispositivi medici a protezione di mani, naso e bocca; qualora il carico/scarico richieda la discesa dal mezzo rispettare, in aggiunta, la misura di sicurezza della distanza di un metro tra le persone; trasmettere la documentazione di traporto in via telematica.

Come avverranno i controlli? Per quanto riguarda la rete autostradale e la viabilità principale la polizia stradale procederà ad effettuare i controlli acquisendo le autodichiarazioni. Analoghi servizi saranno svolti lungo la viabilità ordinaria anche dall'Arma dei Carabinieri e dalle polizie municipali. Per quanto riguarda il trasporto ferroviario la Polizia ferroviaria insieme alla collaborazione del personale delle ferrovie dello Stato, delle autorità sanitarie e della Protezione Civile curerà la canalizzazione dei passeggeri in entrata e in uscita dalle stazioni al fine di consentire le verifiche sullo stato di salute dei viaggiatori anche attraverso i "termoscan". Anche per i passeggeri dei treni occorrerà viaggiare muniti di autodichiarazione. Stessa autodichiarazione deve essere fornita dai passeggeri dei voli, tranne quelli in transito.


Per approfondire leggi anche:


I chiarimenti del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti


Ordinanza Protezione Civile


Modello di Auto-dichiarazione scaricabile dal sito del Ministero dell'Interno


Comunicato Stampa del Ministero dell'Interno


Nota Esplicativa al DPCM dell'8 marzo 2020