Colored with scrolling

Try scrolling the rest of the page to see this option in action.

Offcanvas with backdrop

.....

SEZIONI

Confindustria sugli ITS: “Servono più tecnici per competere in un mondo sempre più tecnologico”


“Gli iscritti agli ITS sono ancora troppo pochi, in media 19mila l’anno, contro i 200mila dei percorsi professionalizzanti terziari francesi e gli 800mila tedeschi. Servono più giovani che scelgano gli ITS perché l’Italia è il secondo paese manifatturiero in Europa ma senza orientare i ragazzi e le ragazze verso la seconda gamba dell’istruzione terziaria - gli ITS quale alternativa all’università -, non riusciremo a competere in un mondo sempre più interconnesso e tecnologico. I super-tecnici avranno sempre più un ruolo chiave”. È con queste parole che Giovanni Brugnoli, Vicepresidente per il Capitale Umano di Confindustria, ha sintetizzato il senso e la necessità degli ITS POP DAYS, la prima fiera virtuale degli Istituti Tecnici Superiori, organizzata da Confindustria e Umana, in collaborazione con Indire.

Si tratta di un viaggio di tre giorni che, dal 5 maggio al 7 maggio, consentirà di vedere da vicino le peculiarità e le potenzialità di queste realtà formative. Un investimento sul futuro necessario. Lo confermano i numeri: ogni anno le imprese cercano 20mila diplomati provenienti dagli Istituti Tecnici Superiori, ma ne trovano solo 5 mila. Sono ancora bassi, quindi, i numeri dei diplomati in queste vere e proprie Accademie del Made in Italy. Un segmento dell’istruzione professionalizzante terziaria in cui, grazie al contatto diretto con il mondo produttivo, i ragazzi maturano competenze nell’innovazione tecnologica multidisciplinare e digitale da promuovere attraverso un percorso di informazione e orientamento dedicato ai giovani e alle loro famiglie.
A partecipare agli ITS POP DAY saranno in migliaia, tra studenti e docenti che avranno la possibilità di navigare tra gli stand virtuali di 92 Fondazioni ITS iscritte, tra le 109 presenti in Italia, e di dialogare con loro in diretta tramite live chat, oltre ad assistere a incontri e webinar tematici sulla formazione, sul lavoro e sul futuro delle nuove generazioni.

Le linee guida del Recovery Fund indicano tra i primi driver di sviluppo proprio la formazione e l’occupazione giovanile e il PNRR italiano ha destinato 1,5 mld in 5 anni al finanziamento degli ITS: “Un’occasione da non perdere – si legge nella nota stampa dell’evento –, per promuovere la scelta degli Istituti Tecnici Superiori come leva per creare occupazione e per rispondere al fabbisogno delle imprese”. Secondo il monitoraggio Indire 2020, l’80,1% dei diplomati in queste eccellenze del territorio ha trovato lavoro a un anno dal diploma, con punte che hanno raggiunto il 100%, mentre il 92% ha trovato un impiego in un’area coerente con il proprio percorso formativo.
 
“Le opportunità sono tantissime e vanno conosciute – continua il Vicepresidente Giovanni Brugnoli –. La pandemia non ha ridimensionato la domanda di super-tecnici delle imprese italiane, anzi, ci sono settori chiave come il metalmeccanico, l’ICT, l’alimentare, ma anche la moda, il legno-arredo, le costruzioni e il chimico-farmaceutico che cercano giovani tecnici ma non li trovano. Dobbiamo convincere i giovani ma anche rivolgerci a insegnanti e famiglie scongiurando il rischio che le risorse Ue destinate a questi istituti siano sprecate. Abbiamo 1,5 miliardi da investire sugli ITS, ora dobbiamo orientare i giovani verso la scelta di queste realtà formative; l’idea degli ITS POP DAYS è nata proprio con quest’obiettivo”.

L’Istituto Tecnico Superiore si colloca come uno strumento formativo professionalizzante capace di aprire, non meno di altre strade accademiche, le porte del mondo del lavoro. Come ha spiegato Maria Raffaella Caprioglio, presidente di Umana, “gli ITS garantiscono una formazione qualificata, un’occupabilità altissima e il collegamento con le forze produttive del territorio; sono la risposta al mismatch di competenze fra i giovani in uscita dalla scuola e quel che cercano le imprese, ma sono anche una risposta concreta di qualità alle aspettative di futuro di ragazzi e famiglie. Umana ha sempre creduto in questo strumento e oggi è tempo di superare la fase di rodaggio che li caratterizza da troppi anni; è tempo di accelerare, di farli conoscere, di sviluppare l’Apprendistato, altro strumento che sembra studiato proprio per gli ITS. Oggi le aziende cercano profili tecnici, ma attenti alle soft skill”.

Pone l’accento del legame degli Its con il mondo del lavoro il Presidente di Indire (l’istituto nazionale per l’innovazione della scuola italiana), Giovanni Biondi: “Proprio la flessibilità, il non avere un ‘programma ministeriale’ da seguire, la centralità delle attività nei laboratori sono tra i fattori che vanno sviluppati e difesi per garantire che gli ITS possano continuare a sostenere i processi di innovazione in atto nel settore manifatturiero e dei servizi. Le aziende troveranno nei diplomati dagli ITS le competenze necessarie a sostenere lo sviluppo tecnologico; solo così si manterrà l’attuale successo occupazionale”.