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Commercio estero varesino: I semestre 2021

 

Gli ultimi dati provvisori disponibili sul commercio estero varesino sono relativi al periodo gennaio-giugno 2021.

Le esportazioni della provincia hanno raggiunto i 4,9 miliardi di euro, in aumento del +16,4% rispetto al periodo gennaio-giugno 2020, una performance che si confronta con un andamento ancora più positivo dell’export a livello nazionale (+24,2%). Tuttavia, se consideriamo lo stesso periodo del 2019, non si è registrata una piena ripresa del commercio estero: la variazione percentuale è pari in questo a caso al -2,8%, confrontata con una performance positiva dell’Italia (+4,1%). Sul lato delle importazioni, a quota 3,9 miliardi di euro, si è registrato un aumento del +28,6% rispetto a gennaio-giugno 2020 (più marcato rispetto al dato nazionale, +24,1%).

Queste dinamiche hanno generato un saldo commerciale positivo (+974,8 milioni di euro), ma in riduzione rispetto al periodo gennaio-giugno 2020 (-15,6%).

I mercati di riferimento

Riguardo i principali mercati di riferimento del commercio estero varesino, nel primo semestre 2021 si evidenzia (rispetto al primo semestre 2020) un andamento delle esportazioni prevalentemente espansivo. Se consideriamo l’area UE-27 (post-Brexit), i principali partner commerciali hanno registrato tutti variazioni positive a due digit (tranne i Paesi Bassi, che hanno segnato un +9,3%): l’incremento più importante si è verificato verso la Polonia, con un +27,3%. Fuori dall’Unione, si segnala anche un aumento delle esportazioni verso la Svizzera (+5,8%), mentre si registra un calo degli scambi verso il Regno Unito (-18,4%), per effetto dei nuovi procedimenti doganali post-Brexit. Con riferimento ai territori extra-europei: gli USA vedono un aumento degli scambi del +17,8%, mentre la Cina mostra un profilo ancora più espansivo, pari a +68,0%, che si confronta però con livelli bassi di scambio del primo semestre 2020. In effetti, allora gli scambi con la Cina segnavano un -22,5% rispetto al primo semestre del 2019. 

A livello di macro-aree geografiche, si registra un andamento generale di aumento delle esportazioni, con situazioni e intensità diversificate:

  • UE-27 (post-Brexit): +21,1%
  • Paesi europei non UE: +0,9%
  • Asia orientale: +42,2%
  • America settentrionale: +18,0%
  • Medio Oriente: -7,1%
  • America centro-meridionale: +42,7%
  • Asia centrale: +2,9%
  • Africa settentrionale: +38,1%
  • Oceania: +4,2%

Analisi settoriale

In termini di composizione settoriale, con riferimento ai comparti maggiormente rappresentativi del territorio, si evidenzia che il 55% delle esportazioni ha avuto origine dal settore metalmeccanico, il 9% dal tessile-abbigliamento, il 15% dal chimico-farmaceutico ed il 10% dal settore gomma e materie plastiche.

Il settore metalmeccanico, rispetto al primo semestre del 2020, ha registrato un aumento dell’export del +12,2% e un aumento dell’import del +37,3%. All’interno del settore si evidenziano però delle differenze di performance tra i diversi comparti in termini di export. Innanzitutto, si registra un aumento rilevante dei macchinari (+27,1%), principale voce per peso sul commercio estero varesino (il 23% del valore totale). Tra i partner principali, sono incrementati specialmente gli scambi con la Cina (+67,7%), con la Russia (+94,5%) e con l’Arabia Saudita (+69,6%), e si sono registrati aumenti di portata inferiore ma comunque interessante tra quelli europei (per esempio Germania +30,1%, Francia +35,6% e Spagna +46,9%). In dettaglio, hanno segnato rialzi maggiori le altre macchine per impieghi speciali (+31,9%) (il “nucleo” della meccanica strumentale, con la produzione di macchinari per diverse industrie), le altre macchine di impiego generale (+33,2%) e le macchine di impiego generale (+21,4%) (tra cui figurano invece utensili, motori e attrezzi vari destinati alla meccanica strumentale). Poi, si registrano aumenti sul primo semestre del 2020 anche delle esportazioni di apparecchiature elettriche (+17,7%), dei prodotti in metallo (+26,0%) e dei computer e apparecchi elettronici (+16,0%). Se si considera invece il comparto dei mezzi di trasporto, si segnala un -25,4%, risultato di bilanciamento tra una dinamica positiva degli autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (+24,8%) e negativa degli altri mezzi di trasporto (-38,2%). All’interno di questi ultimi, a pesare di più è il -44,5% degli aeromobili, veicoli spaziali e relativi dispositivi. Infine, si registra un aumento dei prodotti della metallurgia (+2,6%).

Il settore tessile, abbigliamento e pelletteria ha registrato invece, rispetto al primo semestre del 2020, un aumento delle esportazioni più imponente (+33,6%) e uno più leggero delle importazioni (+6,6%). All’interno del settore è aumentato l’export di tutte le macrosezioni della filiera, ossia i prodotti tessili (+21,2%), gli articoli di abbigliamento (+39,8%) e gli articoli in pelle (+65,7%). Nello specifico, si sono registrati aumenti rilevanti specialmente tra gli articoli di abbigliamento esclusi quelli in pelliccia (+36,2%), gli altri prodotti tessili (pizzi, tulle, merletti, feltro e ricami) (+27,8%), i tessuti in generale (+6,5%) e il cuoio conciato e lavorato, gli articoli da viaggio, le borse e altri articoli di pelletteria (+65,8%).

Il settore chimico-farmaceutico ha visto, rispetto al primo semestre 2020, un incremento importante delle esportazioni (+26,3%) e delle importazioni (+39,4%). All’interno del settore è aumentato sia l’export dei prodotti chimici (+32,1%) che l’export dei prodotti farmaceutici di base e preparati (+11,3%). In dettaglio, sono aumentati soprattutto i prodotti chimici di base (+35,5%), i medicinali e preparati farmaceutici (+21,5%), i saponi, detergenti, prodotti per pulizie e cosmetici (+45,9%). Gli altri comparti hanno segnato quasi tutti rialzi, tranne gli altri prodotti chimici (-4,8%), i prodotti farmaceutici di base (-6,2%) e gli agrofarmaci (-5,8%).

Il settore gomma e materie plastiche ha registrato, rispetto al primo semestre 2020, una variazione positiva dell’export (+16,3%) dell’import (+13,1%) abbastanza omogenea. L’aumento delle esportazioni ha interessato sia gli articoli in materie plastiche (+16,0%) che gli articoli in gomma (+20,2%).

Tra i comparti più di nicchia, rispetto al primo semestre del 2020, si è registrato un aumento degli alimentari (+6,3%), della carta (+14,7%), delle bevande (+24,8%), del legno (+18,8%) e della stampa (+12,1 %).

 

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