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B20 Summit: le priorità per la crescita globale


È con la Dichiarazione Finale (“Final Summit”) consegnata nelle mani del Presidente del Consiglio, Mario Draghi, che si è conclusa la presidenza italiana del B20, il forum ufficiale all’interno del quale la comunità imprenditoriale internazionale dialoga con i rappresentanti dei Governi che compongono il G20. Un elenco di raccomandazioni sviluppate in un anno di lavoro dal settore privato e dalle confederazioni industriali dei Paesi più industrializzati del pianeta che la Chair del B20 Emma Marcegaglia (espressione della presidenza italiana guidata da Confindustria) ha presentato al primo ministro italiano, in qualità di Presidente di turno del G20.

Rendere la governance commerciale multilaterale, capace di abbattere i muri eretti dal protezionismo. Ottenere impegni concreti nella prossima COP26, la Conferenza ONU sul cambiamento del clima, per accelerare la decarbonizzazione dell'economia globale e la transizione verso modelli energetici sostenibili. Migliorare il monitoraggio dei rischi, la previsione delle crisi e la trasparenza dei piani di preparazione alle emergenze. Sono solo alcune delle principali priorità elencate nella Dichiarazione Finale del Summit. Il  percorso per sostenere la crescita globale e trasformare le criticità in nuove opportunità attraverso politiche e misure concrete e misurabili, passa, secondo le indicazioni delle 9 task force che hanno composto il B20 guidato dall’Italia, anche dalla promozione di maggiori investimenti in connettività per accompagnare la trasformazione digitale e creare maggiori e nuove competenze; dalla promozione di una finanza sostenibile; dal favorire gli investimenti in infrastrutture sostenibili e gli interventi di rigenerazione urbana. Dal documento emergono, inoltre come fondamentali altri punti quali: il sostegno degli investimenti nella salute e nelle scienze della vita come risorsa strategica nei partenariati pubblico-privato, per contrastare la pandemia, garantire un'equa distribuzione dei vaccini, migliorare la resilienza e il benessere mondiale; la progettualità per colmare il divario di genere eliminando le barriere economiche, sociali e culturali che impediscono alle donne di partecipare equamente all'economia e porre le basi verso un futuro professionale attraverso le discipline scientifiche (STEM);  la promozione di partnership pubblico-privato e governance sostenibili delle imprese per favorire la legalità e la lotta alla corruzione, con processi di compliance aziendale che siano in grado di tenere insieme la remunerazione degli azionisti con la creazione di valore per gli stakeholder. Oltre che misure più efficaci per l’impiego e i sistemi educativi, volte a favorire l’accesso alle nuove competenze.

Nel documento finale un’attenzione va anche al potenziamento del ruolo delle donne, con l’obiettivo di ridurre il gap occupazionale tra i due generi, dall’attuale 26% al 19% entro il2025 e alla lotta al cambiamento climatico, puntando ad una riduzione delle emissioni mondiali di CO2, dalle attuali 34Gt a 21Gt entro il 2030.

È così che il team del B20, con la regia di Confindustria e sotto la guida della Presidente Marcegaglia, ha concentrato gli sforzi sulle grandi sfide globali: dal cambiamento climatico alla diffusione dell’innovazione, passando per la promozione della sostenibilità, fino alla riduzione delle disuguaglianze. Obiettivi a cui si è ispirato il claim: “ridisegnare il futuro: includere, condividere, agire”. Secondo il mondo del business, infatti, il 2021 dovrà essere l’anno dell’avvio di una rigenerazione sociale, economica e ambientale a livello mondiale, un processo che imprimerà un forte impulso alla crescita economica.