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Riccardo Comerio: “Riaffermare e difendere il valore dell’impresa”


“Rimettere l’impresa al centro” non è stato solo lo slogan, ma anche il programma che ha contraddistinto i quattro anni di Riccardo Comerio alla Presidenza dell’Unione degli Industriali della provincia di Varese, il quale nel corso dell’Assemblea Generale di oggi ha tenuto la sua ultima relazione in qualità di Presidente.  
Nel corso del suo intervento, Comerio ha ripercorso le sfide più importanti affrontate nel corso del suo mandato e i cambiamenti che hanno interessato l’economia.
“Oggi più che mai l’impresa rischia di essere lasciata sola, isolata – ha sottolineato il Presidente – se quattro anni fa il suo ruolo era ‘solo’ un valore da riaffermare, ora è ‘anche’ un valore da difendere”.
Innovazione, capacità di visione degli scenari futuri e attenzione ai giovani le parole chiave del manifatturiero contemporaneo nel quadriennio di Comerio.
A cambiare profondamente è stato lo scenario interno e globale; alle prospettive, seppur deboli, di crescita, si sono sostituiti i timori per la recessione e per il protezionismo, i quali hanno alimentato un clima di incertezza e confusione, che di fatto hanno portato a una progressiva stagnazione.
Le sfide aperte sono tante e possono essere affrontate e vinte solo se è tutto il territorio a muoversi in consonanza e in armonia, facendo ciascuno la propria parte.  
“Avremmo bisogno di semplificazioni amministrative e invece ci troviamo davanti a iter sempre più lunghi e a continue modifiche – ha proseguito Comerio – avremmo bisogno di visioni a lungo termine. Penso alla Tav, indispensabile per far crescere gli scambi e favorire la sostenibilità ambientale e alle infrastrutture che hanno bisogno di manutenzione straordinaria e mi riferisco in particolare ai cavalcavia delle strade, agli ospedali e alle scuole, dove ogni giorno lasciamo i nostri figli”.
A proposito di infrastrutture, indispensabile per la provincia di Varese è il completamento della Pedemontana, fondamentale per collegare Malpensa e Bergamo, ma anche per completare la circonvallazione di Varese con la bretella verso la Svizzera. “Un’opera ferma a metà che provoca mobilità a singhiozzo – ha osservato il Presidente – indispensabile poi adeguare la rete ferroviaria ai nuovi flussi generati da Alptransit”.
Mettere al centro l’impresa significa voler mettere al centro il lavoro. “Un tema sul quale interrogarsi oggi, quando vediamo approvati provvedimenti come il reddito di cittadinanza, che considerano il lavoro una variabile indipendente che si rigenera in automatico – ha affermato il Presidente dell’Unione degli Industriali varesini – c’è qualcosa che non va, per usare un eufemismo, nel tassare il lavoro, non ridurne il costo e nel favorire chi il lavoro lo vuole abbandonare”.
Il futuro dell’Europa, della Ue, è uno degli altri temi toccati dalla relazione, non soltanto perché domenica 26 maggio si sono svolte le Elezioni Europee, ma anche in vista della formazione della nuova Commissione Europea, dove l’Italia deve ambire ad avere un Commissario di peso.
Il quadro economico del nostro Paese non può non preoccupare le imprese, a partire dal valore dello spread che in un anno è più che raddoppiato.
Abbiamo bisogno di una politica industriale degna di questo nome – ha continuato Comerio – una politica che sostenga la competitività e quindi la produttività delle imprese, che incentivi l’innovazione e apra nuove strade agli investimenti. É necessario che l’industria non venga più guardata con indifferenza e talvolta anche con sospetto”.
Tutto questo in una cornice dove lo Stato non sia padrone, ma che sappia dettare le regole e farle rispettare. Altri argomenti cardine della relazione di Riccardo Comerio sono stati quelli della scuola, della formazione, dell’innovazione tecnologica, del rafforzamento delle filiere, della sostenibilità, con le varie iniziative che l’Unione degli Industriali sta portando avanti in questi ambiti.
Le nostre imprese sono un punto di forza della società – ha concluso il Presidente – l’impresa è luogo di costruzione del benessere, ma è anche e soprattutto luogo di costruzione di competenze, di evoluzione delle persone e di dignità individuale”.