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Da Castellanza alla Grande Muraglia

La Cina è, dal punto di vista economico, un mercato di estremo interesse. Per gli studenti LIUC, un'estate alla scoperta del paese, tra opportunità e fattori di rischio, ma anche una lezione di Thai-chi e un involtino cinese.

i ragazzi LIUC in gita alla Grande MuragliaLa Cina come fonte di preoccupazione per l'economia dell'occidente e come concorrente forte con cui competere. La Cina come caso di improvviso e inarrestabile sviluppo da prendere ad esempio e come mercato di grandissimo richiamo per gli investitori esteri. Qualsiasi sia il punto di vista, questo paese è sempre, costantemente al centro del dibattito economico internazionale degli ultimi tempi, suscitando timori sia negli analisti che nelle imprese, ma anche, più in positivo, risvegliando il desiderio di ricercare opportunità in un mercato tanto dinamico. Accanto all'interesse più strettamente economico, poi, è sempre crescente il fascino esercitato - o comunque la curiosità - da una mentalità totalmente diversa dalla nostra e da un paese dove è possibile ritrovare a poca distanza l'atmosfera di una millenaria cultura e lo stile di una metropoli occidentale. Senza dimenticare le dimensioni impressionanti: su una superficie estremamente diversificata al suo interno di 9.560.900 kmq (contro i 301.245 italiani) vivono 1.294,4 milioni di persone (contro i nostri 57,4 e i 457 dell'Unione Europea), una popolazione giovane (il 25% del totale degli abitanti è sotto i 15 anni, contro il 14% italiano) e in costante aumento (con una crescita dello 0,73 contro un passivo dell'Italia di -0,10). Un mercato di potenziali consumatori davvero da non trascurare. E' per approfondire questo contesto così variegato e complesso che l'Università Carlo Cattaneo-LIUC, da sempre attenta a trovare stimoli per la formazione dei propri studenti oltre le forme canoniche di lezione, ha organizzato, dal 16 luglio al 6 agosto, un progetto di "vacanza studio" con meta Shangai. Si tratta della Summer School, un programma intensivo che la LIUC realizza grazie alla collaborazione con 86 università straniere dislocate in 31 paesi e che ha interessato la città cinese proprio in quanto sede di una delle più prestigiose università del paese, la Fudan University, che quest'anno festeggia il centenario dalla fondazione. Coinvolti 51 studenti dei corsi di laurea in Economia Aziendale, Ingegneria Gestionale, Giurisprudenza, affiancati da tutor e docenti. Un progetto, questo, che affianca i più classici programmi di studio all'estero che l'Università propone annualmente, come Erasmus e Socrates, oltre a iniziative più specifiche e concentrate, sempre con l'obiettivo di far vivere agli studenti l'esperienza di un paese straniero, renderli aperti e recettivi al confronto e al cambiamento, particolarmente importanti in epoca di globalizzazione. Con la profonda convinzione che se si vuole indagare l'economia di un paese non basta studiare un manuale, anche se questo rimane la base solida per un ulteriore apprendimento, ma bisogna favorire le occasioni di confronto con la realtà quotidiana del posto, fare un salto al mercatino, visitare le aziende locali, porre domande e scambiare impressioni con gli imprenditori.
Proprio per questo la Summer School non è stata un semplice corso estivo di formazione in aula: è stata, anzi, caratterizzata dall'alternanza tra lezioni - a cura di docenti italiani e cinesi - sul sistema politico, economico, giuridico e sociale cinese, con incontri sulla storia e il linguaggio oltre a visite ad enti, imprese, insediamenti produttivi ed edifici storici o simbolici delle metropoli. L'obiettivo, infatti era quello di esporre i ragazzi ad un "bagno" di conoscenza che non fosse solo un insieme di nozioni - seppur interessanti - ma che costituisse un'opportunità culturale. Anche per questo le lezioni di docenti cinesi, con una buona capacità di comunicare in inglese, ma con modi di ragionare e vincoli culturali diversi dai nostri, ha permesso agli studenti di cogliere meglio la differenza di mentalità.
la Fudan University di ShangaiNon solo quindi un percorso alla "scoperta" di un mercato che rappresenta un termine importante di paragone per i nostri studenti e per le imprese, un contesto che in larga parte influenza - ed influenzerà - il mondo occidentale, ma anche l'occasione per i ragazzi di imparare a relazionarsi con le istituzioni e le imprese di quel Paese. Per questo, sono state organizzate visite ad hoc, come ad esempio quella a Palazzo Lombardia, il "Pirellone" di Shangai, nato nel '96 ad opera di alcuni esponenti della nostra regione allo scopo di agevolare le relazioni tra aziende italiane e cinesi. Di grande interesse, la visita al CentroCOT, omonimo del nostro Centro di Busto Arsizio, voluto dalla Camera di Commercio varesina e deputato ad effettuare controlli di qualità sui materiali tessili prodotti in Cina e destinati all'esportazione. Il Centro è l'unico in Cina e svolge un servizio di consulenza alle imprese che vogliono avviare iniziative commerciali nel Paese. La Summer School ha, inoltre, inaspettatamente offerto l'opportunità per diversi studenti di farsi conoscere, grazie alle visite programmate, da imprese operanti in Cina, che hanno subito manifestato l'interesse ad una possibile assunzione dopo la laurea. Due studenti sono addirittura subito stati invitati ad un colloquio di selezione ed uno di questi ha avuto la proposta di immediata assunzione, da parte di una multinazionale, per un ruolo di assistente al general manager da svolgersi per un periodo in Italia e, successivamente, a Shangai.
La permanenza in Cina ha permesso quindi di verificare anche l'interesse individuale per gli eventuali futuri sbocchi di lavoro e vita. Anche per questo, sono stati lasciati momenti di tempo libero e organizzate visite ai luoghi storici, come la gita del fine settimana a Pechino, con tappa alla Città Proibita e la scalata alla famosa Grande Muraglia. E per provare la spiritualità orientale non sono mancate le lezioni di Thai-chi, disciplina di antichissima tradizione.
Un'esperienza quella cinese che ha colpito estremamente i ragazzi, almeno a giudicare dalla lettura delle pagine di diario on line compilate a turno e quotidianamente, da cui affiorano l'entusiasmo per le lezioni ma soprattutto per l'incontro con la realtà e la mentalità cinese. In particolare, lo stupore per la smisuratezza del contesto: i grattacieli enormi, la quantità innumerevole di persone, i ritmi nevrotici senza sosta degli operai e la velocità nel costruire, le strade intricate e disordinate, spesso cantieri aperti. Tutto rumoroso e abnorme nelle vie centrali e, poco distante, silenzioso e solenne, tipicamente orientale. Ad esempio, accanto al Campus della Fudan che, nelle parole dei ragazzi, è descritto come una "città nella città", sorge un vero e proprio giardino botanico, in cui sembra di "tornare indietro nel tempo, immersi nella cultura millenaria cinese".

Una Case Competition per i dieci anni della Junior Enterprise
La JEL, Junior Enterprise LIUC, compie dieci anni. L'associazione, di cui fanno parte gli studenti delle tre Facoltà di Economia, Giurisprudenza ed Ingegneria, si occupa di prestare servizi di consulenza al mercato ed alle istituzioni. Con JEL, infatti, l'Università diventa lavoro, impresa, consulenza. Gli iscritti hanno la possibilità di applicare concretamente, già durante il periodo degli studi universitari, le conoscenze teoriche maturate in aula, grazie ad alcune opportunità di lavoro. In particolare la JEL si occupa di fornire consulenze a imprese diverse in vari settori, nel campo finanziario, del marketing, dell'organizzazione, della programmazione e del controllo. Oggi sono 22 mila gli studenti in tutta Europa che aderiscono alle Junior Enterprise, nate in Francia nel 1967. Grazie al continuo aggiornamento in aula e al supporto dei docenti, la JEL garantisce un lavoro di buona qualità alle aziende che chiedono consulenza.
E per il decennale di fondazione, la JEL ha organizzato una Case Competition che si svolgerà tra ottobre e dicembre 2005, alla quale sono stati invitati a partecipare gli studenti di altre Università italiane nelle quali è presente una Junior Enterprise. L'esame del caso aziendale - per il quale si è ottenuta la disponibilità a "farsi studiare" da parte della multinazionale farmaceutica Novartis di Origgio - riguarderà il tema "Strategia". Per il team vincente, come premio, un corso di specializzazione della durata di due settimane presso la scuola di formazione de "Il Sole 24 Ore". Premi anche per il secondo e il terzo classificato.

09/23/2005

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