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L'Orientagiovani si è fatto concorso

Quasi 90 studenti coinvolti, undici scuole, 18 squadre: i numeri della prima edizione della competizione che ha messo in contatto diretto studenti e imprese, organizzata dall'Unione Industriali in collaborazione con l'Ufficio Scolastico Provinciale e l'Università Carlo Cattaneo - LIUC.

Studenti a una delle scorse edizioni dell'Orientagiovani
Studenti e imprese, gli uni affianco agli altri. In competizione, ma non fra loro. Anzi, per una volta il mondo imprenditoriale e quello della scuola si sono uniti insieme per fare squadra e partecipare alla prima edizione del Concorso Orientagiovani. L'iniziativa organizzata dall'Unione degli Industriali della Provincia di Varese, in collaborazione con l'Ufficio Scolastico e l'Università Carlo Cattaneo-LIUC. Lo scopo: avvicinare gli alunni delle classi quarte e quinte delle scuole superiori del Varesotto alla cultura d'impresa e ai temi legati al mondo del lavoro. Il tutto con un approccio attivo.
Niente lezioni teoriche. I ragazzi sono stati chiamati a realizzare, con la collaborazione di alcune imprese, progetti e ricerche riguardanti cinque ambiti aziendali: produzione, processi e qualità; mercati, prodotti e servizi; amministrazione e gestione d'impresa; organizzazione, formazione e sviluppo delle risorse umane; sicurezza sul lavoro e ambiente. Risultato: il concorso è riuscito a coinvolgere 11 scuole, per un totale di 18 squadre e 89 studenti. "Un risultato importante - commenta il Vice Presidente dell'Unione Industriali, Michele Tronconi - non tanto per i numeri in sé, ma perché l'iniziativa ha permesso a molti ragazzi di uscire dalle proprie aule per confrontarsi direttamente con le realtà aziendali. Ne hanno conosciuto il titolare, si sono confrontati con i responsabili del personale, hanno toccato con mano una realtà finora a loro sconosciuta, ma da cui può dipendere il loro futuro". Una prova sul campo che "ha fatto capire ai ragazzi come all'interno delle imprese sia importante il metodo con cui si affronta un problema. Perché se ci si pone domande giuste, ben presto si arriva alla soluzione".
A spuntarla, per quanto riguarda la competizione a squadre, sono state le ragazze della sezione chimica dell'Itis Facchinetti di Busto Arsizio e quelle dell'Ipsia Parma di Saronno. Sono stati, inoltre, premiati i team della sezione materie plastiche dell'Isis di Varese e dell'indirizzo programmatori dell'Itc Tosi di Busto Arsizio. Per quanto riguarda invece la gara individuale il premio, per il lavoro svolto all'interno di un'impresa tessile, è andato ad una studentessa dell'Isis di Varese.
"Grazie alle esperienze condotte nel corso di questi anni - commenta Emanuela Chiarenza, delegata del Provveditore agli Studi ed esperta di formazione in alternanza scuola lavoro - le scuole sono oggi in grado di fare tesoro delle relazioni con il tessuto produttivo e riescono a valorizzare queste relazioni già nella fase di progettazione dell'anno scolastico. Il concorso Orientagiovani era stato pensato anche con l'obiettivo di fare tesoro di queste esperienze, potenziando i rapporti scuola-azienda e la formazione extrascolastica".
Obiettivo centrato secondo Massimiliano Serati, docente dell'Università LIUC e curatore scientifico del concorso: "Sul metodo di ricerca e sulle modalità di presentazione dei risultati gli studenti hanno dimostrato buone potenzialità, che potranno essere ulteriormente sviluppate se i docenti eserciteranno con maggiore convinzione un'azione di guida".
Unico rammarico è quello espresso da Luca Mari, professore della LIUC che ha valutato i progetti in concorso. Dispiaciuto del fatto che tra le squadre partecipanti non si conta nemmeno un liceo: "Spesso oggi i motori dell'innovazione sono le imprese, e c'è da supporre che la futura classe dirigente, che continuerà ad avere il ruolo cruciale di fare e gestire innovazione, verrà ancora principalmente dai licei. Non sarebbe allora importante che anche i liceali acquisissero qualche idea di come funziona un'azienda?" Anche perché continua Mari, questo "contribuirebbe a ridurre la separazione tra cultura umanistica e cultura scientifica, che non ha davvero più ragione di esistere e che penalizza gli studenti, le aziende e più in generale tutta la nostra società".
Il bilancio del concorso Orientagiovani è comunque più che positivo. Così come racconta Michele Puglisi, direttore del Cared, il Centro d'Ateneo per la Ricerca Educativo-Didattica e l'Aggiornamento della LIUC: "Sui banchi abbiamo provato a mettere tutti: studenti, docenti e dirigenti scolastici, all'insegna della sperimentazione di questa prima edizione del Concorso. A ciascuno infatti è stato chiesto di svolgere una parte di quel processo organizzativo e di verifica del lavoro che sempre più spesso le imprese chiedono ai giovani di praticare. Una scuola che oltre ad insegnare 'in casa', insegna e trasferisce un metodo di apprendimento: una scuola che diventa capace di trasferire le competenze sempre più ricercate in ambito lavorativo". Da qui il giudizio: "Personalmente sono stato colpito dalla partecipazione, che temevo sarebbe stata meno consistente a causa delle difficoltà oggettive che le scuole hanno dovuto affrontare. Complimenti a tutti, al di là dei risultati".
Ai 22 studenti premiati verrà data la possibilità di frequentare gratuitamente un corso di lingua inglese della durata di 12 ore corredato da 3 ore di tutoraggio individuale per la preparazione agli esami di certificazione linguistica presso l'Università LIUC e un buono per l'acquisto di libri di studio.

05/09/2008

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