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Liberty vista lago

Nelle località della Valganna, verde e fresca valle del Varesotto, che nel secolo scorso fu una tra le mete più frequentate durante i periodi di villeggiatura, si trovano interessanti presenze liberty come le stazioni della tramvia Varese-Ponte Tresa, ville, case per vacanze e monumenti funebri.


IN PRINCIPIO FU LA TRAMVIA
Con i suoi boschi di castagno, faggio e abete in cui sono incastonati i laghetti di Ganna e di Ghirla, la Valganna da sempre propone alla vista di chi la percorre splendidi paesaggi e rappresenta, insieme alla Val Marchirolo, una notevole risorsa ambientale e naturale della nostra zona.
La Valganna, infatti, si estende a Nord di Varese, lungo il confine orientale del Parco Regionale del Campo dei Fiori, fino al Lago di Lugano, collegata a quest'ultimo dalla Val Marchirolo, un altopiano ondulato di origine morenica che si confonde con la Valganna stessa.
Intorno ai primi anni del Novecento, e più precisamente nel 1904, questa valle si aprì al turismo con la costruzione della tramvia elettrica Varese-Ghirla, prolungata fino a Marchirolo nel 1914 e che l'anno successivo raggiunse Ponte Tresa, attraversando i paesi di Cadegliano e Lavena.
Tale mezzo di trasporto ebbe larga diffusione ed un ruolo importante nello sviluppo turistico dell'epoca, orientato verso luoghi come questi, adatti ad una villeggiatura rilassante fra la bellezza di laghi e montagne.
A partire dall'ultimo ventennio del 1800 nella provincia varesina vennero infatti aperte diverse linee tramviarie: da ricordare, per citare qualche esempio, la linea Ponte Tresa-Luino che collegava commercialmente e turisticamente il Lago di Lugano con il Lago Maggiore, oppure la linea che dal centro di Varese conduceva direttamente alla meta più significativa nei dintorni della città, il Sacro Monte. Inoltre, entro il 1915, per mezzo di altre tratte tramviarie, Varese venne collegata alle vicine Masnago, Bobbiate, Bizzozzero e Belforte.
Le caratteristiche stazioni in stile liberty, alcune delle quali progettate da Giuseppe Sommaruga, sono ciò che rimangono oggi della tramvia che attraversava la Valganna.
La stazione di Ghirla, situata sulla strada provinciale, è un esempio rappresentativo del genere.
Essa è stata recentemente attribuita da una studiosa al Sommaruga. La struttura è caratterizzata dall'utilizzo della pietra e dell'intonaco per le murature, del legno per le mensole a sostegno delle parti sporgenti e dei cornicioni. Le finestre sono collegate da fasciature decorative sempre in pietra naturale e, molto interessante, è il camino pensato come prolungamento di uno dei muri laterali.
Le fermate successive sono Cugliate Fabiasco e Marchirolo che, sebbene meno significative rispetto a quella di Ghirla, presentano alcuni elementi caratteristici come il bugnato in pietra per il basamento, il mattone a vista, la forma del camino. Quella di Cugliate è costituita da due corpi: il più grande, a due piani, per la stazione e per l'abitazione del capostazione, il più piccolo per le funzioni di servizio. Procedendo, si giunge a Cadegliano la cui stazione è oggi stata adibita ad ufficio postale. Anch'essa è da riferire all'opera del Sommaruga per alcuni elementi tipici della sua architettura come l'impianto compositivo asimmetrico, le coperture a diversi livelli, l'arco che sostiene la scala dell'ingresso. In località Piacco si trova la più semplice delle stazioni di questa tramvia: attualmente abitazione privata, ha conservato la forma originale col tetto in legno a due falde ed il rivestimento in mattoni, intonaco e cemento.
Infine si arriva a Lavena Ponte Tresa: l'edificio, costruito intorno al 1916, nonostante il non buono stato di conservazione, presenta alcune decorazioni in stile, come i ferri battuti.
Ponte Tresa è l'ultimo paese al confine con la Svizzera, sul Lago di Lugano: grazie all'ovale del suo portico, la stazione del battello sembra offrire l'ideale cornice di un panorama meraviglioso. Anche qui si ritrovano echi liberty nei ferri battuti del cancello-balaustra e nella pensilina in legno.

LE VILLE
Il Lago di Ganna fu uno dei luoghi prediletti dai villeggianti benestanti che d'inverno pattinavano lungo le sue sponde e d'estate praticavano sport come il golf e il tennis nei verdi prati che lo circondano. Nei suoi pressi vennero perciò realizzate splendide ville e case per vacanza che richiamavano, per elementi architettonici e decorativi, lo stile liberty tanto diffuso e amato all'epoca.
Situata su un lieve pendio, dominante tutta la valle, si trova Villa Cesarina: fu costruita nel 1906 dall'architetto Vittorio Verganti su commissione della famiglia Calegari. La villa ha un aspetto armonioso con la torretta belvedere, tipica delle residenze estive, e presenta soluzioni particolari nelle finestre dalla forma ellittica che illuminano i parametri murari. Le aperture sono arricchite da un disegno raffinato, ripreso anche nelle cimase, negli attacchi delle mensole che reggono i balconi e le travi del tetto. Viene inoltre utilizzata la decorazione dipinta sull'intonaco, con motivi tratti dal mondo della natura.
Sulla strada che da Ganna porta a Boarezzo, si incontra Villa Chini, la quale prende il nome del proprietario, Giovanni Chini, famoso maestro di cementi decorativi, a quel tempo utilizzati per abbellire ogni genere di edificio. Questa elegante villa è datata 1905 e presenta alla sommità della torretta belvedere una slanciata struttura in ferro battuto. Qui si trova tutto il gusto personale e tutta la bravura di Chini nella sua arte: facciate, finestre, balconi sono impreziositi da decorazioni in cemento. Da notare le statue della cariatide e del telamone che delimitano il cancello di ingresso al giardino: probabili opere dell'artista, anche se uno studioso delinea l'ipotesi che possano essere copie delle originali di Ernesto Bazzaro.

I CIMITERI DI GANNA E DI MARCHIROLO
Nei cimiteri alcune tombe, cappelle e monumenti funebri risalenti ai primi decenni del secolo scorso sono state edificate seguendo i dettami dello stile liberty.
Opere di artisti più o meno importanti e conosciuti, venivano in genere commissionate da parte di famiglie borghesi che volevano testimoniare anche in questi luoghi la loro condizione sociale.
Nel caso della Valganna, si trovano tombe di uomini nativi di questa valle il cui ricordo è giunto fino a noi perché furono artisti che ebbero una certa fama a livello locale e non solo.
Al cimitero di Ganna si trova la Tomba Tabacchi, in pietra bianca, costruita nel 1905 dove è conservato il corpo dello scultore Odoardo Tabacchi (1831-1905).
La tomba è costituita da un blocco orizzontale sul quale è posta una lastra verticale contenente un tondo bronzeo con il ritratto di Tabacchi; sulla base si trova una statua in bronzo, quasi a grandezza naturale rappresentante una figura femminile. La donna, a capo chino, in un atteggiamento raccolto di dolore, porta in mano una candela accesa e una ghirlanda fiorita. Evidenti richiami al liberty sono rappresentati dai fiori, dal vestito e dal velo dietro alle spalle, come mosso dall'aria.
A Marchirolo, è la Tomba Eugenio Pellini, scultore del luogo vissuto tra il 1864 e il 1934.
Lasciato il paese di origine, andò a Milano, dove frequentò l'Accademia, distinguendosi per le proprie capacità plastiche. Nel primo trentennio del Novecento fu direttore della Scuola Superiore d'Arte al Castello Sforzesco. Alcune sue opere sono nei cimiteri di Milano, Varese, Gallarate.
Sulla sua tomba è collocata una statua bronzea realizzata dal Pellini per la cappella della Famiglia Arconati al cimitero monumentale di Giubiano: raffigura un Cristo Profeta ed è considerata una delle opere più significative dello scultore.


L'inventore della "pietra artificiale"

Giovanni Chini, scultore di Boarezzo, fu una figura importante nell'arte del tempo. Egli si formò nelle botteghe degli scalpellini di Viggiù, paese della Valceresio famoso per la lavorazione del marmo che si estraeva dalle cave presenti nella zona.
Chini intuì che l'uso ornamentale del marmo era troppo costoso, in quanto pietra (naturale) molto preziosa; decise così di utilizzare per le sue opere il cemento, un materiale semplice che egli riuscì a nobilitare grazie ad effetti pittorici straordinari, trattandolo come un antico calcare.
Con la cosiddetta pietra artificiale lo scultore realizzò decori, camini, stipiti e architravi di porte e finestre, prima esclusivamente in marmo. Il cemento veniva lavorato in sagome e forme diverse per fornire manufatti dagli usi molteplici. La sua “invenzione” riscosse molto successo e Chini aprì a Milano un'attività di Lavori in Cemento molto proficua. Inoltre, ebbe riconoscimenti prestigiosi come la nomina nel 1903 di professore onorario all'Accademia di Belle Arti di Urbino e fu promotore di una scuola per l'apprendimento delle tecniche per la lavorazione artistica del cemento.
Una sosta in Valganna

Villa Cesarina Bed&Breakfast, via degli Alpini 7, Telefono 0332 719721, villa storica in stile liberty, dispone di 5 junior suite, 2 camere doppie e 1 singola, personalizzate negli arredi e complete di bagno privato. A disposizione degli ospiti un parco di 15.000 mq.di verde, con solarium, che domina il tranquillo Lago di Ganna.
Ristorante 3 Risotti, via Roma 11, Telefono 0332 719720, ottimo ristorante che offre cucina tipica regionale, (insuperabili i risotti!). Di recente si è ampliato, acquisendo la grande villa che si incontra sulla destra muovendosi verso Ponte Tresa, subito dopo l'abitato di Ganna.