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Cultura al chiostro

Il viaggio di Varesefocus alla scoperta dei chiostri del Varesotto fa tappa in questo numero a Gallarate e a Lonate Pozzolo, dove si trovano rispettivamente il Museo della Società degli Studi Patri e la Biblioteca Civica. Essi sono collocati all'interno di antichi complessi religiosi e il visitatore potrà così apprezzare, da un lato, il valore della cultura del nostro territorio e, dall'altro, assaporare il piacere della lettura.


GALLARATE: IL MUSEO DELLA SOCIETA' DEGLI STUDI PATRI
Il Museo della Società Gallaratese di Studi Patri è ospitato nell'ex convento di San Francesco. L'edificio religioso venne costruito nel 1234 e fu sede di una importante comunità francescana presente nell'antico centro della città. Esso subì varie vicissitudini nel corso delle lotte tra spagnoli e francesi fino alla sua soppressione nel Settecento.
Enrico Macchi nel 1926 donò il chiostro del convento alla Società per gli Studi Patri, la quale, dopo aver attuato interventi di restauro e di conservazione dell'edificio, vi stabilì la sua sede.
Il Museo, fondato in quello stesso anno e riordinato nel 1972, è diviso in due sezioni e custodisce oggetti, materiali e documenti relativi all'archeologia, all'arte e alla storia di Gallarate e del suo territorio.
Nella parte archeologica sono conservati reperti preistorici delle palafitte sorte sui laghi varesini come punte di freccia, strumenti, manufatti e una piroga in legno di quercia dal Lago di Monate. Degni di nota sono i corredi funerari con oggetti ornamentali e ceramici significativi, trovati nella necropoli di Golasecca e riferibili a tale civiltà.
Sono inoltre raccolti reperti di epoca romana, anch'essi provenienti dalle numerose necropoli rinvenute nella zona: si tratta di utensili, monili, vetri e di un discreto numero di epigrafi funerarie e are votive.
All'età medioevale risalgono monete e oggetti tra cui un pluteo in marmo proveniente da Castelseprio, alcune sculture dal monastero di Cairate e una croce aurea longobarda.
La pinacoteca del museo accoglie una ricca collezione di dipinti del periodo della Controriforma e dei secoli successivi fino all'Ottocento. Il visitatore può ammirare tele di artisti come Tanzio da Varallo, il Cerano, il Francia, Salviati, Zuccari e Magnasco. Completano questa sezione le sculture di Odoardo Tabacchi e Adolfo Wildt insieme alla raccolta di opere del pittore gallaratese Giuseppe De Albertis.
Per civiltà di Golasecca si intende una cultura tipicamente lombarda che si sviluppò in un'area compresa tra il Cantone Ticino e Como durante l'età del Bronzo e del Ferro, caratterizzata da tombe a cremazione, capanne circolari con focolare centrale e pratica della pastorizia e delle culture cerealicole.

INIZIATIVE E SERVIZI
Il museo della Società Gallaratese di Studi Patri è fornito di una biblioteca storica che conserva volumi molto rari e antichi, di una fototeca e di un fondo archivistico di notevole importanza per la storia della zona; è inoltre attivo un laboratorio di restauro e di fotografia. Numerose sono le iniziative che il museo propone: dalla promozione di campagne di scavo nel territorio di Varese all'organizzazione di conferenze, convegni e mostre, alla pubblicazione della “Rassegna Gallaratese di Storia e Arte".
La Regione Lombardia ha recentemente riconosciuto il museo come “Raccolta Museale" e il presidente degli Studi Patri, l' Architetto Piermichele Miano, ha commentato favorevolmente questa decisione perché “consentirà in futuro la possibilità di fruire di finanziamenti e supporti messi in campo dalla Regione e di un più efficace coordinamento con le altre realtà museali del territorio".
È stata programmata per il prossimo mese di maggio una giornata di studio in tema di economia, in particolare sulla risposta data dall'industria Altomilanese all'incontro tra globalizzazione e tradizione. Si tratta di un tentativo di riflessione storico-critica circa l'evoluzione del settore tessile della nostra zona.

Info e contatti
Il Museo della Società di Studi Patri si trova in Via Borgo Antico, 4 - 21013 Gallarate
Telefono 0331.795092/0331.785090. Ingresso gratuito
Orari di apertura: da martedì a domenica dalle 10 alle 12; il sabato anche dalle 15 alle 17. Lunedì chiuso.
Servizi: archivio, biblioteca, fototeca, visite guidate, bookshop
Come arrivare: da Milano e da Varese Autostrada A8 uscita Gallarate; da Malpensa SS 336 per Gallarate

LONATE POZZOLO: IL MONASTERO DI SAN MICHELE
La Biblioteca di Lonate Pozzolo si trova nell'ex monastero di San Michele, complesso religioso fondato nel 1400 ed ampliato durante il secolo successivo per volontà di San Carlo Borromeo.
Era un monastero di clausura femminile, dell'ordine degli Umiliati, e seguiva la regola di S. Agostino, praticando vita in comune basata sulla preghiera e sul lavoro, in particolare al telaio.
Infatti, la tipica attività manuale degli Umiliati era la tessitura della lana, producendo i panni chiamati appunto umiliati, mezzalani e berrettini: le suore filavano, ordivano e tessevano, i monaci candeggiavano, cimavano pezze e vendevano tessuti.
San Michele possedeva tutte le strutture necessarie per la vita delle monache che ospitava: al piano terra si trovavano la chiesa, il laboratorio, le cucine, il refettorio, l'atrio e il parlatoio; al piano superiore i dormitori.
Le fonti datano la costruzione della chiesa al 1450 circa, consacrata poi nel 1476 e sede di funzioni liturgiche quotidiane a partire dal 1488. Nel secolo successivo (1567) Carlo Borromeo concentrò in San Michele le monache di altri nuclei religiosi del borgo e tale chiesa venne sostituita con una di più ampia edificazione, diventando così ambiente adibito a laboratorio. A questo momento risale l'ingrandimento del complesso: quattro corpi di fabbrica disposti intorno al chiostro, un cortile con rustici e due giardini. Cuore del monastero, il chiostro ha la forma di un quadrilatero irregolare con due pozzi al centro e peristilio su due piani. Al piano inferiore, le colonne dai differenti capitelli poggiano su un parapetto e sostengono ariose arcate che presentano archivolti dai profili in cotto; sopra si apre, invece, il loggiato dove le colonnine tuscaniche reggono direttamente la struttura lignea del tetto.

DOPO I RESTAURI, LE NUOVE FUNZIONI
Dopo la scoperta di alcune tombe sotto il pavimento di un locale del monastero, ed essendo nota l'antica abitudine di seppellire nelle chiese, nel 1997 sono iniziati i lavori di conservazione e ristrutturazione dell'edificio religioso con l'intenzione da parte degli studiosi di cercare la chiesa originaria.
Da queste ricerche è inoltre emerso il pregio di alcuni affreschi di soggetto sacro, risalenti al 1500 e al 1700. Nei corridoi del piano terra e del piano superiore sono raffigurati S. Michele Arcangelo, un santo in preghiera, S. Agostino protettore delle monache e la traslazione della santa Casa di Loreto; nel locale del refettorio la grande scena della Pentecoste sulla parete di fondo, mentre lateralmente le raffigurazioni del Buon Pastore e di S. Giovanni Battista.
Grazie all'amministrazione comunale, proprietaria dell'edificio dal 1983, e con il supporto del Politecnico e della Sovrintendenza ai Beni Archeologici di Milano, sono stati recuperati locali attualmente a destinazione civile quali la biblioteca, la sala polivalente nell'ex refettorio, gli uffici dell'assessorato alla cultura e l'informa giovani.
La biblioteca si estende su una superficie di 432 mq e dispone di 34 posti per la lettura; il patrimonio librario è ordinato a scaffale aperto secondo lo schema della Classificazione Decimale Dewey. La fascia di utenza della biblioteca è vasta ed è costituita non solo dai lonatesi ma anche dagli abitanti dei vari comuni limitrofi, ragazzi e adulti, studenti e persone che hanno la passione della lettura. Nella sala dell'ex refettorio invece si svolgono le riunioni del consiglio comunale. È intenzione del sindaco di Lonate Pozzolo sfruttare come spazio espositivo un'altra parte restaurata del monastero, creando una vera e propria pinacoteca e facendone un luogo dove si possano incontrare pittura, scultura e altre forme espressive d'arte.

Info e contatti
La biblioteca è presso l'ex monastero di San Michele - Via Cavour, 21
21015 Lonate Pozzolo. Tel. 0331.301810; fax 0331.669409
Orari di apertura: lunedì 15-19; martedì, mercoledì, giovedì, venerdì 10-12 e 15-19; sabato 9-12

Nella prossima puntata, i chiostri posti in edifici che hanno conservato nel tempo la propria funzione di dimora di comunità religiosa. A partire dal Seminario Arcivescovile di Venegono Inferiore.

Gli umiliati, Ordine di “Tessitori e di follatori di lana"

In Lombardia, intorno alla metà del 1100, nacque l'Ordine religioso degli Umiliati che venne regolarizzato nel 1201 con l'approvazione di Innocenzo III. Esso ebbe origine da un gruppo di nobili milanesi fautori di Arduino re d'Italia, i quali, dopo la prigionia presso Enrico II di Germania, si riunirono in comunità diventando lavoratori e mercanti.
L'Ordine aveva come proposito principale la povertà e ammetteva la possibilità di comunione di monaci e suore sotto lo stesso tetto, in perfetta uguaglianza sociale e senza alcun possesso personale.
A completamento di rigide penitenze e molte preghiere, gli Umiliati praticavano il lavoro manuale, in modo particolare la produzione e il commercio della lana, da cui traevano il proprio sostentamento. Grazie a questa attività, molto diffusa in quasi tutti i monasteri, gli Umiliati godettero di grande considerazione fino a quando l'Ordine perse il primato dell'arte tessile ed iniziò la sua decadenza, anche morale. San Carlo cercò di riformare l'Ordine ma non vi riuscì; il 26 ottobre 1569 un gruppo di umiliati attentò la vita del Borromeo che rimase miracolosamente indenne: una tela raffigurante questo episodio è conservata al Museo degli Studi Patri di Gallarate.