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Le vette dei mari

Un angolo di Svizzera dove hanno la sorgente fiumi che prendono le più diverse direzioni in Europa. Un'idea per un tour motociclistico alle porte del Varesotto.


Pochi chilometri quadrati, un angolo della Svizzera che è il cuore dei diversi bacini idrografici dell'Europa. L'avreste mai detto? Eppure è così. Con una comoda e godibile gita in motocicletta, partendo dal Varesotto, si possono toccare, in una giornata, cime molto vicine dalle quali lo sguardo si proietta verso mari tra loro molto lontani, eppure formati proprio dalle acque che si sciolgono al sole di quelle vette ravvicinate. In sella.
Il giro inizia dal valico di confine di Gaggiolo, ma potrebbe partire da altre località, per esempio Zenna, sopra Luino. Gaggiolo, solo perché poco più oltre, a Mendrisio, si può entrare in autostrada (ricordarsi di munirsi e di esporre il bollino) e di raggiungere così velocemente, in direzione Lugano-Bellinzona-Gottardo, la cittadina di Airolo. Lasciata l'autostrada si sale lungo la Val Bedretto fino al Nufenenpass. Qui nasce il Ticino: bacino
idrografico del Po, foce nel Mediterraneo, mare Adriatico. Si scende dal Nufenen verso il Vallese e, raggiunta a valle la strada principale, si piega a destra dirigendosi verso il passo del Furka. Prima della salita, si può fare una sosta per un caffè al bar dell'hotel Glacier du Rhone a Gletsch (quando, riconoscendo gli italiani, le cameriere chiedono “espresso?” non ci si deve illudere: il loro espresso è una cosa a metà strada tra la nostra tazzina e l'americano). Dal fondo valle si ammira in tutta la sua imponenza il ghiacciaio del Rodano, da cui origina l'omonimo fiume che forma il lago di Ginevra, entra in Francia e percorre la Provenza. Siamo ancora nel bacino del Mediterraneo, ma la foce è dall'altra parte della nostra penisola, nel Golfo del Leone. A Gletsch, se si è fortunati con gli orari di partenza o arrivo, si può ammirare anche il trenino a vapore che raggiunge Realp, nel cantone Uri. Tenero e romantico.
In Uri ci si va invece di nuovo in sella alla moto dopo aver salito e ridisceso il Furkpass (visitabile, prima del passo, il ventre del ghiacciaio con spedizioni guidate in grotta). Si guadagna la bella cittadina di Andermatt, rinomata meta sciistica nota anche per il rigore del freddo invernale e da lì si sale all'Oberalpass. Facile incrociare qui un altro treno inconfondibile per la sua colorazione rossa: è il Glacier Express, treno d'alta quota che congiunge Zermatt con Coira, da dove si può proseguire con l'omologo Bernina Express fino a Tirano. Dall'Oberalp scende il ramo anteriore del Reno, che dopo essersi congiunto all'altezza di Coira con il ramo posteriore, discendente dal passo del San Bernardino, entra in Germania e sfocia dopo molti chilometri nel Mare del Nord.
Accompagnamo anche noi con la moto il corso del Reno percorrendo la Surselva, vallata deliziosa di lingua romancia dove ci si può fermare per visitare, a Disentis, l'antica abbazia benedettina fondata da anacoreti nel VII-VIII secolo e ampliata nei secoli successivi, con chiesa abbaziale ornata di stucchi rococò settecenteschi di bianco candore, realizzati dai maestri di Wessobrun, che intervallano cromaticamente le dorature degli altari e del prezioso organo. Il museo dell'abbazia espone opere d'arte popolare cristiana e tessuti a carattere religioso, ma anche profano. Il tutto scandito dalla storia dettagliata dell'insediamento monastico. Di particolare interesse, poi, la mostra di icone russe e greche risalenti ai secoli tra il XVII e il XIX. Una sezione del museo è dedicata anche all'esposizione di cristalli e altri minerali della regione, così come esemplari imbalsamati della fauna locale. Lasciata alle spalle Disentis e dirigendosi verso Coira, merita una sosta per una visita anche il Museum Regiunal Surseva di Ilanz, dove sono esposti attrezzi per la coltivazione agricola e arredi della civiltà contadina locale. Apertura il martedì, mercoledì, il sabato e la prima domenica di ogni mese, dalle 14 alle 17.
Coira viene lasciata ai margini perché lì si ritrova l'autostrada che sale verso il San Bernardino. Meriterebbe una visita con calma e, dunque, una gita appositamente dedicata. Bella la cattedrale romanico-gotica, ricca delle testimonianze artistiche e storiche di una città che ha avuto, in antichità, un'importanza enorme nell'arco alpino centrale: basti ricordare che la diocesi di Coira si estendeva già nel sesto secolo nel sud Tirolo, comprendeva l'intera Val Venosta ed era dunque contigua ad un'altra grande diocesi di montagna, quella di Bressanone, come la prima possedimento di un vescovo-conte. A Coira l'itinerario può sdoppiarsi. Si può salire al San Bernardino e dunque tenere compagnia al già ricordato ramo posteriore del Reno (consigliata una sosta a Via Mala per vedere l'orrido lungo la vecchia strada che sale al passo e, discendendo verso Bellinzona, una visita a quel che resta della fortificazione di Mesocco), oppure giungere in autostrada fino a Thusis e, da qui, raggiungere l'Engadina attraverso lo Julierpass, che al pari dell'Albulapass, posto più a nord, evoca nella terminologia l'epopea della colonizzazione romana delle Gallie. Scesi dallo Julierpass ci si trova a Silvaplana e da qui, in soli cinque chilometri, non si può fare a meno di una puntata per ammirare la bella conca di St. Moritz. Poi, si ritorna sui propri passi e ci si dirige verso il confine italiano raggiungendo il passo del Maloia.
Da qui inizia il proprio percorso l'Inn, il fiume che dopo aver attraversato l'Engadina entra in Austria, bagna Innsbruck e porta quindi le sue acque nel Danubio. Eccoci così, già a pochi chilometri sopra Chiavenna, nel bacino idrografico danubiano. Destinazione: Mar Nero. Il tutto, come si diceva, all'interno di un perimetro di poche decine di chilometri in linea d'aria. Una gita di grande appeal motociclistico, di grande afflato paesaggistico, di indubbio interesse storico, artistico ed etnico. E poi, gioia per le insegnanti di geografia innamorate degli atlanti muti. E' libero il sellino posteriore?

Approfondimenti

Zendralli A. M., I Magistri Grigioni, architetti e costruttori, scultori, stuccatori e pittori dal 16° al 18° secolo, Poschiavo 1958.
Santino Langé-Giuseppe Pacciarotti, Barocco Alpino, Milano, Jaca Book, 1994.

Siti internet:
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Quote altimetriche e chilometraggio
Gaggiolo-Nufenenpass (m 2.478) km 125
Nufenenpass-Furkpass (m 2.431) km 33
Furkpass-Oberalpass (m 2.044) km 35
Oberalpass-Thusis km 90
Thusis-San Bernardino (m 2.065) km 46
San Bernardino-Gaggiolo km 100
in alternativa
Thusis-Julierpass (m 2.288)-Silvaplana km 54
Silvaplana-Maloiapass (m 1.815)-Chiavenna km 43
Chiavenna-Colico-Lecco-Como-Varese km 130
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Piatto tipico: Rösti Alpsu

Al ristorante Alpsu in cima all'Oberalpass si può degustare il Rösti Alpsu, composta di patate, prosciutto, formaggio e uova. Piatto unico, energetico, con un boccale di birra costa all'incirca 20 franchi.
Prima di iniziare la salita al Furka, venendo dal Vallese, ci si può rifocillare all'Hotel Glacier du Rhone di Gletsch, da dove parte il trenino a vapore della Dampfbahn Furka-Bergstrecke diretto a Realp. Scartamento ridotto, sbuffi di fumo e di vapore che riportano indietro nel tempo.
Lungo il percorso consigliato, assolutamente turistico, ristoranti, rifugi, grill e tavole calde sono disseminati dovunque e c'è solo l'imbarazzo della scelta.

03/28/2002

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