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Quelle valli che guardano in Svizzera

Una panoramica su un territorio della nostra provincia piuttosto complesso: da una parte ricco di bellezze naturalistiche, artistiche e fiorente di nuove attività; dall'altra condizionato da problemi, in particolare infrastrutturali, che ne condizionano lo sviluppo.



LUINO E LUINESE
Sulle ali del futuro. La scommessa per Luino e il Luinese è legata allo sviluppo. Se ne parla ormai da tempo. Non sono mancati negli anni gli studi, i convegni e così via. L'obiettivo era quello di individuare il nuovo volto da dare alla città e ai centri circostanti. C'è chi ha parlato di turismo. Il lago, il famoso mercatone settimanale (che attira d'estate migliaia di turisti) e la montagna sono stati visti da molti come la risorsa per dare una nuova opportunità alle Valli del Luinese. Le Amministrazioni locali e la Comunità montana Valli del Luinese non hanno mancato di interrogarsi in merito e sono arrivate anche alcune soluzioni: riqualificazione dei nuclei abitati; depurazione delle acque per risanare il lago; organizzazione di manifestazioni estive e così via. C'è chi ha chiesto aiuto. Nel '99 la Regione (sotto la spinta dell'analisi commissionata dal Comune di Luino e da altri enti locali all'Università Cattaneo-LIUC di Castellanza) riconobbe l'esistenza di una profonda frattura tra l'alto Varesotto e il resto della provincia. Si stabilì che l'estremo nord della provincia costituiva un'area disagiata da un indubbio declino industriale ed economico e quindi bisognosa di aiuti. Trenta comuni, quasi 55 mila abitanti, soffrivano da decenni di una crisi evidente come le statistiche comprovavano ampiamente. Tutto ciò ha significato l'arrivo dei fondi europei dell'Obiettivo 2, volti a finanziare iniziative pubbliche e private che fossero fonte di sviluppo. Se il turismo è l'opportunità del futuro, non si possono però dimenticare le attività tradizionali: l'industria, l'artigianato, il commercio e così via. Se è vero che alcune aziende "storiche" hanno visto diminuire, col passare degli anni, il numero degli addetti e l'importanza della loro attività, è indubbio che nuove "imprese" sono nate, orgoglio e vanto del territorio, perché hanno esportato, come un secolo fa, il nome di Luino in tutto il mondo. Va aggiunto che le aziende locali soffrono anche per la "fuga" nel frontalierato; spesso infatti le figure migliori, con alta specializzazione acquisita sul campo, decidono di fare il grande salto, andando a lavorare oltre confine, allettate dagli alti stipendi (seppure con le minori garanzie di stabilità occupazionali). Se la globalizzazione, a volte, sembra dietro l'angolo, dall'altro lato isolamento e abbandono pesano come un macigno sulle comunità della zona. Le gravi carenze dei collegamenti sono sotto gli occhi di tutti: strade e ferrovie penalizzano le attività locali, sono fonte di continua preoccupazione per cittadini e amministratori; tanto si è detto e fatto, ma l'atteso potenziamento dei treni passeggeri e il collegamento stradale veloce, progettato mezzo secolo fa, verso il basso Varesotto e Milano sono rimasti un sogno. Naturalmente a soffrirne non è solo la popolazione, ma la maggior parte delle attività economiche (industriali, artigianali, commerciali, turistiche e via dicendo). A Luino città non è mancata la "fuga" dei residenti; nel 1981 (dopo una crescita ininterrotta) si era toccata la punta massima di quasi 15.600 unità (i dati sono quelli del censimento); nel '91 i luinesi erano 14.883; nel 2001 14.234. La ripresa di una moderata immigrazione non è riuscita a far risalire, se non di poco, il picco discendente. Pesa la fuga dei giovani e il progressivo invecchiamento della popolazione. Ci sono, invece, alcuni centri del Luinese in cui l'incremento delle aree residenziali (a causa di prezzi più abbordabili) e la maggior vicinanza alla Valcuvia, economicamente più vivace, ha favorito l'aumento, anche sensibile, della popolazione: Brissago Valtravaglia, Germignaga, Grantola, Mesenzana e così via. Tra le questioni scottanti e sospese non si possono non citare alcuni casi di evidente disagio. La situazione dell'ospedale su cui da tempo pende la spada di Damocle della riduzione dei servizi e della chiusura è forse l'esempio più eclatante. Nell'ultimo anno e mezzo si è accesa una vera e propria battaglia in difesa della struttura luinese contro l'ipotesi della costruzione di un nuovo ospedale in Valcuvia e lo smantellamento dei nosocomi di Luino e Cittiglio (che insieme formano l'Ospedale del Verbano). Ha, invece, mantenuto una spiccata fisionomia locale il ricovero Monsignor Comi, da poco trasformato in fondazione privata. Tra gli altri sintomi del malessere ci sono anche: la chiusura della sezione staccata del tribunale (ex pretura) per cui era già pronto un edificio nuovo di zecca; l'incorporazione della locale Banca Popolare, nata nel 1885, in un nuovo istituto sorto dalla fusione con altre banche.

UNA CITTA' E UN'AREA
Scuole, associazioni, centri sportivi e culturali, giornali, riviste, biblioteche, chiese, musei e... Se gli alti e bassi della situazione economica sono causa, in alternanza, di speranze e paure, non si può dire che il tessuto sociale non sia vivo. A Luino e nel Luinese le scuole superiori offrono un ventaglio di proposte piuttosto variegato e richiamano alunni anche da lontano. Il liceo Vittorio Sereni offre i seguenti indirizzi: scientifico; scientifico con piano nazionale di informatica; scientifico tecnologico; linguistico; socio-psico-pedagogico e i nuovi nati, tecnologico ambientale e turistico (che apriranno i battenti da settembre nella sede distaccata di Laveno). L'Isis "Città di Luino" invece propone i seguenti percorsi: ragioniere (indirizzi giuridico aziendale e programmatore), geometri (tradizionale e progetto sperimentale cinque), perito in informatica, perito industriale e perito in elettronica e telecomunicazioni (dal prossimo anno si aggiungeranno anche alcuni corsi serali). A Roggiano di Brissago le suore di S. Marta nell'Educandato di Santa Maria Bambina gestiscono il liceo della comunicazione (con quattro indirizzi, sociale, ambientale, tecnologico e, uno nuovo, lo sportivo, che inizierà dal settembre 2004) e l'Istituto professionale per i servizi sociali (suddiviso in una qualifica triennale e in un biennio post qualifica). Anche la vita associativa non scherza; le associazioni sono decine e si occupano della più varie attività: volontariato; sport (calcio, pallavolo, pallacanestro, subacquea, vela, canottaggio, sci ed escursionismo, tiro con l'arco e così via); musica; cultura, ecc. Naturalmente non mancano le sedi delle rappresentanze locali di commercianti e artigiani, mentre tra i centri autorizzati che offrono assistenza a lavoratori e pensionati si segnalano Cgil, Cisl, Acli. Veniamo alla vita culturale e ricreativa. D'inverno il Teatro Sociale (gestito dal Comune, ma di proprietà della Società operaia di mutuo soccorso) offre una stagione composta per soddisfare tutti i gusti.
Tra le iniziative che ormai sono diventate una tradizione (più o meno recente) citiamo: la Festa dei trasporti (un appassionante viaggio tra i mezzi di locomozione di passato, presente e futuro) e il Cuoricino d'oro, concorso canoro rivolto ai bambini delle scuole elementari. Solo per motivi di spazio non si possono citare le numerosissime manifestazioni promosse dalle varie Pro Loco, esempio e vanto dello spirito di iniziativa della comunità. Oltre a La Prealpina (che dedica alla città e al Luinese una parte della sua "Cronaca prealpina"), Luino può vantare la presenza di ben due testate settimanali: il Corriere del Verbano (che dal 1879 ad oggi ha registrato puntualmente la cronaca della vita cittadina e delle valli) e l'Eco del Varesotto (nato del 1968). Il Rondò, invece, almanacco di Luino e dintorni è un segno d'amore e di affetto profondo (che si ripete ormai dal 1989) per Luino; è anche un ricordo vivente della Rotonda, il primo e glorioso almanacco luinese che fu fondato (nel 1979) da Piero Chiara e Vittorio Sereni, i due grandi scrittori luinesi in cui rivivono paesaggi e personaggi luinesi. Va detto inoltre che il Comune di Luino, insieme alla Regione Lombardia (con il contributo della Fondazione Cariplo), acquistò nel 1998 l'archivio Sereni, più di diciottomila documenti che contengono la storia poetica, umana di Sereni e insieme di tutta una lunga stagione letteraria, non solo italiana. Qualche tempo dopo fu acquisita anche una parte importante dell'archivio Chiara. E' allo studio la creazione di un "parco letterario" che unisca: Montagnola (Lugano) dove visse a lungo Hermann Hesse; la Valsolda, (sul lago di Lugano) cara ad Antonio Fogazzaro e Luino, appunto, patria di Piero Chiara e Vittorio Sereni. Tra le glorie cittadine non si può dimenticare il nutrito gruppo di comici, nati o vissuti nel Luinese: Massimo Boldi, Enzo Iacchetti, Davide Rota, Francesco Salvi, Nanni Svampa fino ad arrivare al premio Nobel Dario Fo. Meritano una visita alcuni ragguardevoli monumenti: l'imponente collegiata romanica di San Vittore (Brezzo di Bedero) che è anche sede di una stagione concertistica di grande richiamo (come richiamano i concerti d'organo che sfruttano il largo patrimonio organario della zona), Carmine, San Giuseppe e San Pietro (Luino); la chiesetta romanica di San Giorgio (Sarigo di Castelveccana). Di grande attrattiva sono le bellezze naturali: dai recessi ombrosi della cascata alla froda di Castelveccana, agli ariosi percorsi negli alpeggi di Porto Valtravaglia, Agra, Dumenza, Curiglia, Veddasca; con ricorrenti visioni di lago di inaspettata bellezza.

VALGANNA E VALMARCHROLO
Frontalierato e commercio. Sono forse questi i tratti più caratteristici di un territorio (la Valganna e la Marchirolo) dalla morfologia difficile, a cavallo tra valli e montagne. Ponte Tresa da decenni "sfrutta" la vicinanza con la Svizzera; col passare del tempo si sono moltiplicate le attività commerciali e il mercato, il sabato, è un appuntamento tradizionale per i vicini oltre confine. Da qualche anno però la situazione si è fatta critica; un brutto colpo per le vendite è stato il passaggio all'euro che è diventato penalizzante per gli acquirenti svizzeri. Una soluzione, nata proprio di recente, e che ha fatto molto parlare è "l'operazione franco d'oro", ossia lo scambio uno ad uno tra franco ed euro (un franco = un euro); la proposta venuta da alcuni esercenti si è presto estesa a molti negozi di Ponte Tresa che cercano così di attirare la perduta clientela. La questione delle vie di comunicazioni non manca di penalizzare la zona. Da oltre un anno (per il crollo di parte della carreggiata durante l'ultimo alluvione) è chiuso il tratto Cremenaga - Ponte Tresa; Luino e Ponte Tresa sono collegati solo attraverso la Svizzera e non si vede la fine dell'isolamento. Ciò ostacola soprattutto i numerosi frontalieri che si trovano ogni giorno ad allungare di chilometri il percorso per raggiungere il luogo di lavoro. Non mancano attrattive turistiche: percorsi naturalistici anche qui legati alla linea Cadorna; il bel lungolago di Ponte Tresa; il santuario di Ardena; l'affascinante Abbazia di Ganna e altre.
LA VALCUVIA
Uno sviluppo antico e recente. La Valcuvia può vantare una solida base industriale nata alla fine dell''800 e che ha i suoi poli a Rancio, Cuvio e Gemonio.
Cittiglio è la sede dell'ospedale di zona, un punto di riferimento importante, che costituisce anche una delle aziende più grandi della valle, visto l'alto numero degli addetti. Tra i reparti della struttura (definita di media specializzazione) oltre a quelli "consueti" ricordiamo la pediatria e l'ostetricia e ginecologia (ormai Cittiglio è l'unico punto nascite rimasto nel Nord della provincia); non manca naturalmente l'indispensabile servizio di Pronto Soccorso.
Tra i problemi dell'area non si può non parlare della viabilità. Il forte sviluppo commerciale degli ultimi anni ha, infatti, ulteriormente appesantito l'arteria principale, la strada statale 394, che soprattutto in alcuni tratti necessita di opere di razionalizzazione e snellimento del traffico (vedi ad esempio la cosiddetta rotonda di Cittiglio) in progetto ormai da anni, ma non ancora realizzate. Tra i vanti "storici" dell'area ci sono le fortificazioni della Linea Cadorna.
Una delle zone più ricche di testimonianze è quella del San Martino; qui sono ancora visibili e visitabili camminamenti, il forte di Vallalta, osservatori e trincee. Proprio di recente la quattro Comunità Montane dell'alto Varesotto hanno pubblicato un opuscolo che illustra i sei itinerari più interessanti. Per essi lo scorso anno si sono infatti concluse le opere (finanziate dalla Regione Lombardia) che hanno consentito la sistemazione e la messa in sicurezza di sentieri, strade militari, postazioni, ecc.
Chiunque può ora visitare questi luoghi carichi di storia. Particolarmente significativa è poi la visita di Villa Bozzolo, curata dal Fondo per l'Ambiente Italiano, piccolo gioiello delle signorili villeggiature settecentesche, con splendido giardino sul dosso del monte. Vi si tengono anche mostre di vario interesse.


Sanità: un polo di eccellenza
Sono due gli ospedali del Luinese che fanno parte della struttura sanitaria Ospedale di Circolo-Fondazione Macchi: uno a Luino e l'altro Cittiglio. Quest'ultimo, in particolare, è piuttosto rinomato per un centro di maternità molto all'avanguardia. Alcuni dati offrono l'idea dell'operatività di queste strutture. I ricoveri annuali nel 2003 sono stati 5.647 a Cittiglio mentre a Luino 2.667. I Day Hospital rispettivamente 2.534 e 654, mentre le prestazioni ambulatoriali 577.047 e 488.544. Per quanto riguarda, invece, il personale impiegato, tra medico e altro personale, a Cittiglio operano 428 dipendenti mentre a Luino 281.

Luino e i suoi cittadini
Luino è il comune più popolato della zona. Le famiglie residenti, secondo il dato aggiornato a marzo di quest'anno fornito dai Servizi democratici del Comune di Luino, sono 6.200 per un totale di 14.131 persone. Le donne sono 7.417, gli uomini 6.714. Gli stranieri sono 237 maschi contro 325 femmine per un totale di 562, solo 165 dei quali fanno parte della Comunità Europea.

03/25/2004

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