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E' in Palio la storia

Il ricordo storico non è affidato solo alle cosiddette "fonti" ma, soprattutto, alla memoria popolare. Nell'era di Internet, la gente si ritrova in piazza riscoprendo tradizione e folklore come proprio patrimonio.


Esistono diversi modi per dedicare interesse al passato e per coltivare lo studio della storia. Normalmente l'attività si svolge nelle aule delle università o nelle biblioteche, alcune volte ci si immerge nelle carte degli archivi pubblici o privati o si frequentano associazioni culturali costituite da appassionati.
Eppure questo elenco non sarebbe esaustivo se si volesse tralasciare quel mondo fatto di studio e amore per la ricerca storica, che riguarda le rievocazioni e le feste tradizionali.
Ormai da decenni, si tengono nella nostra provincia tanti appuntamenti di questo genere: iniziative che affondano le loro radici nel profondo della più autentica tradizione municipale e religiosa.
Chiunque si interessi di storia locale, ben sa che il nostro territorio aveva mantenuto e ininterrottamente coltivato, per diversi secoli, la memoria e l'uso di numerose feste legate ad antichi riti pagani o feste religiose. Queste erano le occasioni delle genti di un borgo o di un villaggio per uscire dal proprio privato e vivere momenti di comunità, permettendo ai diversi ceti di mescolarsi fra loro in giornate gioiose. In tali occasioni, le distanze sociali venivano a cadere: popolo, borghesia, clero e nobiltà si riunivano allora sotto la bandiera di un unico quartiere o contrada, pronti a sfidarsi per dimostrare la propria capacità di coesione. Questo consentiva di incanalare le tensioni sociali in uno scontro regolato da leggi precise, allentando odi o rancori accumulati.
Anche quando la festa era di ispirazione religiosa, la situazione non mutava e lo scontro consisteva nel primeggiare nell'omaggio al Santo o al Patrono e la rivalità, pur mitigata dalle circostanze, persisteva in tutta la sua concretezza. Abbandonando il passato e tornando al presente, non possiamo non rilevare il manifesto desiderio delle comunità del Varesotto e dell'alto Milanese, di recuperare il proprio bagaglio di tradizioni storiche. Tra questi hanno non poco rilievo i palii e le rievocazioni storiche che sono regolarmente organizzate da tanti nostri borghi e città.
Così, con il ritorno della primavera ed il principio dell'estate, ogni anno, puntualmente, il nostro territorio ospita un crescente numero di manifestazioni. A Castiglione Olona, nella cornice della Collegiata, si rivivono i momenti della vita del Rinascimento. I rioni gareggiano in cortei con personaggi in costume e in sfide che si riallacciano alle antiche tradizioni. In questo caso, il collegamento con il passato diviene ancora più marcato, poiché le vicende storiche hanno consentito una conservazione dei monumenti e dei palazzi antichi. Il Palio di Castiglione dunque si svolge rispettando la consuetudine, che vuole l'apertura dello stesso preceduta da un momento religioso. Tutto ciò non deve stupire, infatti questo rito si rifà ad un tempo in cui le fasi della vita civile erano inscindibilmente legate a quelle religiose. Ovviamente, non occorre necessariamente recuperare il contesto rinascimentale per andare alla ricerca di momenti comunitari che comunque presentano giochi e svaghi popolari che fanno parte della tradizione e della cultura locale.
A Viggiù, Saltrio e Clivio si gareggia nel tiro alla fune, nel braccio di ferro, il palo della cuccagna, ma soprattutto nella corsa a piedi con la tradizionale staffetta di S. Elia. Questo quando quattro atleti per rione si sfidano a raggiungere il colle viggiutese nel minor tempo possibile. Queste occasioni consentono nel contempo di comunicare ad un vasto pubblico la conoscenza su argomenti più squisitamente culturali e di diffondere messaggi legati alle tradizioni artistiche locali, basti pensare alle generazioni di scultori, di livello decisamente rilevante che hanno vissuto e lavorato in questo territorio. Anche Cuasso ha recuperato l'anno scorso, dopo 10 anni dall'ultima edizione, il suo palio, le sue tradizioni storiche. Anche in questo caso si può apprezzare il recupero di alcuni giochi semplici come la corsa con le carriole, la corsa nei sacchi, il tiro al pallino. Questi svaghi richiamano schiettamente la tradizione contadina delle nostre valli e dei nostri borghi e rappresentano un prezioso filo conduttore tra la nostra società e quella di non più di un secolo fa.
Naturalmente la presenza di un castello richiama facilmente l'atmosfera medioevale. Così avviene a Masnago, dove proprio dal castello parte un corteo in costume che dà inizio alla veglia di preparazione della festa della vendemmia, che si svolgerà il giorno successivo e che con il gioco della brenta assegnerà il palio. Nel corteo in costume, si recuperano momenti di storia antica legati al castello oltre che illustrati nei famosi affreschi. Non manchiamo di sottolineare la consuetudine a promuovere raccolte di fondi che vadano in favore del recupero o del restauro di edifici importanti per la vita della comunità. Anche questo aspetto appartiene alla tradizione antica ed è tutt'oggi presente in numerose manifestazioni. Sono stati questi momenti di vita comunitaria che nei secoli hanno permesso la fondazione o il proseguimento di tante opere d'arte che arricchiscono i nostri centri o i nostri rioni. Restando a Varese, non si può dimenticare il Palio "Città di Varese" organizzato dalla Famiglia Bosina nel mese di Maggio: una tradizione relativamente giovane, che ogni anno raccoglie maggiore consenso e alla quale partecipano diversi rioni.
La comunità di Fagnano Olona non ha mancato di tendere a valorizzare la piazza e il castello organizzando cortei in costume e tornei cavallereschi. In questo castello, sede oggi del Municipio, si possono riassumere alcune delle anime della comunità. Prima castello longobardo, rifugio per l'Imperatore Barbarossa, dimora dei Visconti e degli Sforza ed infine centro amministrativo del patrimonio dei Ponti, una delle famiglie pioniere dell'industria italiana. Da non tralasciare, è anche l'esempio di Lonate Pozzolo che conserva il ricordo e la rievocazione della famosa battaglia di Tornavento. La vicenda narra che alle ore 21 di Domenica 22 Giugno 1636 giungeva a Milano la notizia che i Francesi avevano fallito il loro decisivo assalto sul Pian Perduto di Tornavento. Quattromila francesi e mille e cinquecento spagnoli restavano sul campo di battaglia.
Tale scontro segnò un momento fondamentale per la guerra detta dei "Trent'anni", poiché, nonostante non sia stato chiaro chi avesse guadagnato la giornata, è certo che i Francesi e l'alleato Duca di Savoia Vittorio Amedeo I non proseguirono più dopo lo scontro la loro avanzata su Milano. Così, in questo caso, si rivivono i costumi e le armi e si ricostruisce e si conserva la memoria di una battaglia, di un episodio fondamentale, che coinvolse pesantemente il nostro territorio. Di grande rilievo è un secondo appuntamento anch'esso fondato sul ricordo di una battaglia: il Palio di Legnano. Qui la comunità commemora i fatti d'arme del lontano 29 Maggio del 1176 quando l'Imperatore Barbarossa che aveva mosso le sue truppe da Cairate trovava verso Legnano una tale resistenza fatta da parte delle truppe dei liberi comuni lombardi da essere costretto a ritirarsi a Pavia. Questa sconfitta ebbe tale rilievo che successivamente l'Imperatore dovette mutare il suo approccio verso i comuni della famosa Lega Lombarda e concedere a questi ultimi diverse facoltà ed autonomie. In questo caso si vive un palio che testimonia in terra lombarda la più vera tradizione del medioevo italiano, quando le contrade si misuravano in corse con fantini che gareggiavano a pelo cioè senza sella. Ovviamente, non mancano i cortei con costumi che ricostruiscono in maniera quasi perfetta l'abbigliamento e
l'equipaggiamento di uomini e donne del XII secolo. Il palio, che recupera un evento storico di grande rilievo e conserva una delle tradizioni più autentiche del medioevo, venne disputato per la prima volta nel 1935. Una manifestazione dove si possono apprezzare delle ricostruzioni storiche di notevole interesse: fra queste basti come esempio il Carroccio che è stato allestito e curato fin nei minimi dettagli. Infine un breve ma doveroso cenno deve essere dedicato al corteo storico ove partecipano centinaia di personaggi a piedi o a cavallo. Per l'occasione sfilano per le vie costumi preziosi di foggia medioevale, fedelmente riprodotti. Questa veloce corsa fra le contrade ed le rievocazioni storiche del Varesotto, giunta fino ai confini della provincia con Milano, ci ha fatto incontrare un patrimonio di inaspettata vivacità.
Non si può che concludere, dicendo che il modo migliore per conoscere e per conservare il patrimonio artistico e culturale italiano è uno solo: viverlo!

03/28/2002

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