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Una semina all'Est per la Metis Varese

L'arrivo di Pavel Podkolzin, diciassettenne siberiano alto m.2.20, non è un caso isolato: la gloriosa società di pallacanestro ha deciso di battere la via orientale alla caccia di talenti.

Sotto il Sacro Monte è atteso un gruppo di giovanissimi, altissimi e, soprattutto, potenzialmente ottimi giocatori di basket: potranno essere russi piuttosto che rumeni o, ancora, lituani e cinesi.Alle prese con i costi eccessivi e con una certa qual scarsità di talenti che condiziona il futuro della pallacanestro italiana, la Metis - diretta erede di una società che nel suo curriculum vanta cinque Coppe dei Campioni e ben dieci titoli tricolori, l'ultimo conquistato nel 1999 sotto la gestione Bulgheroni - ha deciso di battere le strade che portano verso la nuova frontiera: quella dell'Est. Il primo acquisto è un ragazzo siberiano, diciassette anni nel 2002, che di nome fa Pavel Podkolzin. Messosi in luce nell'ultima edizione dei Campionati Europei della categoria "Cadetti" (ragazzi fino a 16 anni) e scoperto da un talent-scout come Gianni Chiapparo, questo lunghissimo atleta - per misurarlo bisogna alzare l'asta del metro fino a 220 centimetri! - già da qualche settimana si sta allenando al Palaignis con Pozzecco e compagni. Sfruttando una "griffe" che in campo cestistico è famosa un po' in tutto il Vecchio Continente e oltre, la Pallacanestro Varese ha preso sotto le sue ali protettive la scuola di basket di Novosibirsk, nel cuore dell'Asia ex-sovietica, dove Pavel ha iniziato a giocare istruito da Sergei Babkov, argento mondiale con la Russia nel '98. "E' il primo di una serie di centri sportivi targati 'Varese' che sorgeranno in diverse parti del mondo, tutti comunque affidati a tecnici locali - spiega Gianfranco Castiglioni, l'imprenditore che dal gennaio 2001 è il proprietario della società varesina -.
Oltre a una collaborazione economica, forniremo loro il patrimonio del know-how cestistico di una società che a livello europeo ha poche rivali. In cambio queste scuole ci assicureranno la disponibilità dei migliori talenti da affiancare ai giocatori italiani".
Come è stato appunto il caso di questo giovanissimo gigante di cui si parla già come del possibile erede di Arvidas Sabonis, il lituano che insieme al serbo Divac è stato il primo centro cresciuto in Europa in grado di fare veramente la differenza anche nel campionato delle "stelle": la mitica Nba americana. L'operazione consentirà a Varese di mettere radici in palestre che rappresentano uno dei più ricchi serbatoi mondiali di reclutamento…"Con il nostro impegno - aggiunge Dodo Rusconi, vero e proprio "deus ex machina" del club di casa nostra - possiamo tenere in piedi le pietre angolari che per decenni hanno sostenuto il basket sovietico e che rischiavano di essere travolte dalle difficoltà economiche di quei Paesi…
Permettiamo loro di proseguire in un'attività che non ha finalità solo agonistiche, ma che è anche di carattere sociale impegnando i giovani nell'attività sportiva". Nelle prossime settimane, poi, lo stesso Rusconi e Gianni Chiapparo si recheranno dapprima in Romania e poi in Lituania così da predisporre altre forme di collaborazione con scuole di basket
locali, seguendo un esempio che nel calcio ha visto l'Inter impegnarsi in Brasile.In seguito, i dirigenti varesini non escludono di guardare anche alla Cina e, in generale, agli Stati dell'Africa. "Oggi come oggi, i costi della serie A italiana sono pazzeschi. Non c'è remunerazione del capitale investito in chi crede ancora in questo sport. Puntando sulla nuova frontiera - conclude Rusconi -, pensiamo invece di avere le risorse umane per garantirci un futuro a buoni livelli".

Garbosi & Rizzi

Come ormai da diversi anni, anche nel fine-settimana pasquale 2002 la provincia di Varese ha accolto centinaia di giovani cestisti provenienti da diverse parti del mondo (dall'Albania alla Lituania fino agli Stati Uniti e alla Croazia).
L'occasione è rappresentata da due tornei ormai diventati famosi: il "Memorial Enrico Garbosi", riservato a ragazzi fino ai 13 anni, e il "Trofeo Sergio Rizzi", per squadre composte da giocatori di pallacanestro di 16 e 17 anni.
Una caratteristica che accomuna le due manifestazioni è che gli atleti delle formazioni straniere - e anche di quelle italiane che giungono da regioni lontane - sono ospitati nel Varesotto dalle famiglie dei componenti delle squadre della nostra provincia loro avversarie.

03/28/2002

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