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Strade, il costo dei ritardi

Dopo anni (troppi) di attesa, qualcosa si muove nel panorama delle nuove infrastrutture di trasporto previste in provincia di Varese e in Lombardia. Il mondo dell'economia, intanto, quantifica i costi dei ritardi.


Il Varesotto chiede strade e ferrovie che sono già disegnate su di una ipotetica mappa, ma la realtà è una sola: Varese si colloca al novantanovesimo posto su 103 province italiane per quanto riguarda le dotazioni di infrastrutture stradali e al ventottesimo per quelle ferroviarie. Un po' poco per un territorio che produce il 7,5 per cento del Pil lombardo e che, con il suo sistema di piccole e medie imprese, vive una forte movimentazione quotidiana di merci e persone, traffico pesante e traffico leggero che incrociano i loro flussi creando congestioni e rallentamenti che costano cari.
La radiografia della situazione è stata riportata all'interno di una ricerca del Crmt (Centro di ricerca sui trasporti e le infrastrutture) dell'Università Cattaneo di Castellanza dal titolo "Logistica e infrastrutture: scelte decisive per lo sviluppo". Utilizzando l'indice di dotazioni infrastrutturali (IDI) elaborato dall'istituto Tagliacarne, si evidenzia che, fissato a cento l'indice medio nazionale, Varese raggiunge un punteggio di 56,3 per la rete stradale, di 123,2 per quella ferroviaria e di 693,3 per gli aeroporti. Un quadro che non lascia dubbi: la provincia di Varese è estremamente fornita di infrastrutture aeroportuali, in ragione della presenza di Malpensa 2000, mentre risulta poco dotata di infrastrutture stradali. "La carenza di infrastrutture stradali - si fa notare nella ricerca - è sicuramente un ostacolo allo sviluppo di Malpensa e dell'intero territorio regionale e provinciale, non permettendo l'avvio di stabili processi di sviluppo".
Un collo di bottiglia, quello dei collegamenti, che finisce per strozzare gli sforzi di chi lavora sul territorio per disperdere ricchezza. A questo proposito un altro studio, condotto questa volta dall'Istituto Regionale di Ricerca (IrER), ha anche cercato di quantificare le ore sprecate in colonna: per tutta la Lombardia, sono pari allo 0,3% del prodotto interno lordo. Le strozzature individuate? Sicuramente i collegamenti est-ovest in ambito regionale, ma anche l'assenza di "maglie di ricucitura" a nord di Milano e il collegamento con la Svizzera.
Non è cosa esagerata dire che la situazione ha portato ad un'esasperazione generale. A tal punto che, all'inizio dello scorso mese di luglio, il Tavolo Provinciale di Concertazione ha firmato un pesante appello pubblicato sui mezzi di comunicazione e rivolto al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e al ministro delle Infrastrutture, Pietro Lunardi, raggiunti anche da una missiva che invita in particolare il titolare del ministero a far visita alla nostra provincia.
Ad alzare la voce si sono messi tutti i componenti del tavolo: dalla Provincia di Varese alla Camera di Commercio con le associazioni di categoria e i sindacati confederali, dimostrando così che strade e collegamenti sono veramente un problema di tutti.
"Il nostro territorio ha bisogno di strade e ferrovie" - si legge in un carattere ben marcato nell'appello - "la provincia di Varese non può aspettare invano e non bastano gli "annunci" di avvio ai lavori" - si aggiunge nelle righe sottostanti.
Il riferimento agli "annunci" rimanda ad un caso emblematico della situazione di stallo attraversata oramai da anni: la costruzione della Malpensa-Boffalora, neppure venti chilometri di asfalto, della cui realizzazione si parlava già al momento dell'inaugurazione dell'hub della Brughiera, nel 1998.
Un collegamento di poco più di 18 chilometri che ha però un'importanza strategica grandissima, quella di completare l'accessibilità a Malpensa 2000 creando un più agevole accesso da sud, attraverso l'utilizzo dell'autostrada Milano-Torino come valida alternativa all'utilizzo della congestionata A8 (Milano-Varese).
L'inizio dei lavori, a più riprese rimandato, avrebbe dovuto avere luogo al più tardi entro aprile 2004. L'opera avrebbe dovuto essere terminata entro gennaio - febbraio 2006, circa 670 giorni dalla consegna dei lavori per un costo complessivo di 170 milioni di euro. Il 12 febbraio scorso l'Anas con un comunicato annunciava: "I lavori della Malpensa-Boffalora sono ai nastri di partenza. L'Anas Spa ha stipulato il contratto per la realizzazione della superstrada Malpensa-Boffalora con la società risultata aggiudicataria: l'A.T.I. Adanti S.p.A. - Consorzio Ciro Menotti. Ora si potrà procedere alla consegna dei lavori e alla successiva apertura del cantiere". Solo il 20 aprile avveniva la consegna, parziale, dei lavori mentre per l'apertura effettiva del cantiere si è poi atteso fino a luglio. Il collegamento che verrà realizzato è costituito da un'asse principale con sviluppo di 18,6 chilometri, di cui 16,6 a quattro corsie, otto svincoli e l'interessamento di 11 Comuni, dei quali uno nel Varesotto e gli altri targati Milano.
Una boccata d'ossigeno per il traffico - aeroportuale e non - è atteso anche dalla costruzione della Pedemontana, per la quale è stato appena previsto un aumento di capitale di 5 milioni di euro destinati solo all'ultimazione della fase di progettazione. L'importante opera creerà un collegamento che da Dalmine dovrebbe giungere a Cassano Magnago, quindi a un tiro di schioppo da Malpensa: oltre 76 chilometri di cui 27 in galleria e 4 su viadotti, per un costo pari a 48 milioni di euro a chilometro. Si parla dell'investimento in infrastrutture più ingente in Italia, ancora più del ponte sullo stretto di Messina, e l'avvio dei lavori è previsto per il 2007 mentre per il completamento bisognerà attendere il 2012.
Il sistema viabilistico pedemontano porta con sè una serie di corollari tra cui la creazione del sistema tangenziale di Varese e Como e le opere complementari denominate "variante Varesina": quest'ultima in particolare prevede un collegamento sud tra l'autostrada Pedemontana a Cislago con la ex statale 527 Bustese a Uboldo con prolungamento fino a Saronno e a nord tra l'autostrada e Tradate con prolungamento a Lonate Ceppino. Ma tutto ciò si sta costruendo sulla carta a suon di incontri, coordinati dalla Regione Lombardia. Il maggior problema da risolvere? Definire un tracciato che ottenga il consenso degli enti territoriali, messi sotto pressione da cittadini e associazioni ambientaliste preoccupati per l'impatto del tracciato sull'ambiente.
Il fatto che le due ultime opere citate siano comprese nella Legge Obiettivo non ha costituito per ora una particolare garanzia di accelerazione. La Legge Obiettivo ha definito le opere infrastrutturali considerate strategiche, ma l'approvazione dei finanziamenti da parte del Cipe procede a rilento: basti pensare che nel 2004 esso si è riunito per esaminare i progetti una sola volta e ha dato il disco verde a tre interventi, mentre altri diciotto sono rimasti al palo per l'impossibilità di erogare i finanziamenti a causa dei problemi di finanza pubblica. Nel Dpef di quest'anno sono poi stati inseriti una ventina di interventi definiti prioritari, ma nessuno di essi riguarda la provincia di Varese.
Nella Legge Obiettivo sono anche comprese altre infrastrutture viabilistiche del nostro territorio come il progetto per la costruzione della nuova strada statale 341 Gallaratese (che metterà in connessione la nuova variante della SS 33 del Sempione col sistema autostradale pedemontano) e la nuova statale del Sempione nel tratto Rho-Gallarate.
E poi c'é una serie di opere che rientrano in un accordo quadro firmato dalla Provincia di Varese con Anas nel giugno del 2003: l'adeguamento del tratto Vergiate-Besozzo e l'eliminazione degli svincoli a raso, la nuova viabilità della Valcuvia (collegamento Cittiglio-Luino) e il collegamento da Besnate a Malpensa. In tutti questi casi però non ci sono tempi certi di realizzazione dal momento che si è in attesa del riconoscimento da parte di Anas delle necessarie risorse economiche. Già oggetto di specifica convenzione da parte del consiglio provinciale (il 26 aprile scorso) sono invece altri due interventi compresi nell'accordo in questione: il collegamento Arcisate-Bisuschio e il collegamento tra la Briantea e la Varesina; in questi due casi qualcosa si sta muovendo e si è già arrivati alla stesura del progetto preliminare. I due progetti sono già inseriti nel programma di appaltabilità dell'Anas per il 2004 per un importo complessivo di 46,444 milioni di euro.
Alla progettazione definitiva si è invece giunti per la strada provinciale 1 del Chiostro di Voltorre che collega la statale del Verbano (394) orientale con l'autostrada Milano-Varese. E lo scorso 17 settembre è stata posata la prima pietra del sovrappasso ferroviario lungo la provinciale Vergiate-Varese.
Come se non bastasse ci si mette anche il dissesto idrogeologico a minare la conservazione dell'esistente: basti pensare alla frana che, oltre un anno e mezzo fa, cadde sulla strada provinciale 61 che collega Luino a Ponte Tresa, divorando 300 metri di asfalto e isolando l'abitato di Cremenaga. Una ferita che resta ancora aperta in attesa delle indicazioni dei tecnici sul da farsi e dei fondi necessari a intervenire. Per contro, il 23 settembre scorso si è inaugurato il cantiere per la realizzazione a Molini di Gurone, della vasca di laminazione delle piene del fiume Olona.
Fin qui si parla del traffico su gomma, ma per quanto riguarda le rotaie? Anche in questo caso - nonostante l'indice di dotazione segnali una situazione di minore gravità - le opere si fanno attendere, soprattutto per quanto riguarda i collegamenti con lo scalo aeroportuale della Brughiera, al quale in questo momento si accede su rotaia solo attraverso il Malpensa Express delle Ferrovie Nord.
A mancare, in questo caso, è un collegamento con la rete ferroviaria verso nord che potrebbe essere garantito da una pluralità di progetti che riguardano la strada ferrata. A cominciare dal potenziamento della linea Rho-Gallarate (FS) che verrebbe connessa alla linea Saronno-Novara-Malpensa (Fnme) permettendo così spostamenti nelle due direzioni, vale a dire Gallarate-Saronno e Gallarate-Malpensa. La realizzazione di quest'opera sarebbe preliminare alla creazione della nuova stazione di Malpensa delle Ferrovie dello Stato e alla realizzazione del collegamento con la linea per Varese verso Albizzate e con la linea del Sempione verso Casorate: tutto ciò fa già parte di un progetto (stazione passante di Malpensa e collegamento con Gallarate-Rho) redatto in via preliminare e facente parte della Legge Obiettivo. Ma a pesare sui collegamenti da e per l'aeroporto vi è anche la risoluzione del nodo ferroviario di Busto Arsizio, legato alla necessità di realizzare l'interramento della linea Malpensa-Saronno all'altezza del comune di Castellanza, anche per eliminare il fastidioso attraversamento a raso. Conclusa la vertenza giudiziaria che ha opposto due imprese che avevano concorso per l'appalto dei lavori, nel 2005 dovrebbe aprire il cantiere per l'interramento dei binari. Ed infine, a completare il quadro, vi è il collegamento ferroviario Arcisate-Stabio che permetterà di collegare via treno Lugano a Malpensa passando da Mendrisio, Varese e Gallarate. In questo caso le ruspe, dopo un ennesimo posticipo, dovrebbero cominciare a lavorare nel 2007 per completare il tutto entro il 2010. In pratica il tracciato si stacca dall'esistente linea ferroviaria Varese-Porto Ceresio all'altezza di Brenno Useria e attraversa i Comuni di Arcisate e Cantello fino al confine di Stato in località Gaggiolo per collegarsi all'esistente binario industriale di Stabio.

09/23/2004

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