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Una gita…da vertigini!

Dall'abitato di Laveno parte la funivia del Sasso di ferro: una fila di bidoncini colorati, recentemente riammodernata, che dal 1963 porta i turisti in cima al Poggio Sant'Elsa da dove innumerevoli appassionati del volo libero eseguono i loro lanci e da dove si gode di una vista mozzafiato sul Lago Maggiore.


La Funivia del Sasso del Ferro nei ricordi dei lavenesi è sempre stata lì, al suo posto, con la sua fila ordinata di bidoncini gialli che si arrampicavano per l'omonima montagna alle spalle di Laveno. Funzionava solitamente fino all'inizio dell'autunno, finché le piogge convincevano l'ultima intrepida famigliola tedesca a rinunciare ai cappuccini e valicare le Alpi. In inverno però, durante il fine settimana, quando il sole era più tiepido e qualche deltaplanista decideva che era un'ottima giornata per volare, la funivia funzionava sempre. Poi c'era la promessa dell'apertura primaverile e rivedere i bidoncini gialli muoversi una domenica di fine Maggio, significava che la scuola era quasi finita e i giorni scivolavano in discesa fino alle vacanze. Con la Funivia del Sasso del Ferro solitamente si andava in gita alle elementari; e oggi si portano gli amici e parenti che arrivano da fuori per far vedere agli "stranieri" quanto è meravigliosa la vista da lassù. Del resto la visita di qualche lontano amico di famiglia che giunge sul Verbano comprende sempre la tripletta: Eremo di Santa Caterina, gita alle Isole Borromeo, vista panoramica del Lago Maggiore da Poggio Sant'Elsa, con comoda ascesa in funivia e ritorno a piedi. Ma anche quando dal paese si fa avanti e indietro per il lungolago, è bello alzare la testa e vedere lassù il traffico colorato dei parapendii e dei deltaplani.
Già da qualche anno aveva cominciato a diffondersi la voce che la funivia avrebbe chiuso: l'impianto non era a norma e mancavano i soldi per sistemarlo. Lo stop agli impianti sembrava imminente. Non si sarebbe persa solo un'attrazione turistica, ma sarebbe stata la fine di un pezzetto di storia e costume locale. Invece nel Novembre 2003 la Società Funivie del Lago Maggiore, grazie ad un contributo di 25.000 euro stanziato dalla Provincia di Varese, riuscì a vincere il bando regionale per la "Concessione di contributi ed interventi per l'innovazione tecnica, l'ammodernamento ed il miglioramento del livello di sicurezza degli impianti a fune". Così si ottenne una proroga alla chiusura fino al 26 Settembre 2005, periodo utile al rifacimento della funicolare. Ma per completare i lavori occorrevano altri fondi: mentre i 775.278 euro del bando regionale costituirono il primo finanziamento per realizzare i lavori necessari, i successivi interventi elettromeccanici sull'impianto primario, gli interventi strutturali di ripristino e adattamento dello stesso, le varie opere edili connesse e gli accertamenti tecnici, fecero lievitare il preventivo fino a 2.232.965 euro. Intervennero quindi il Comune di Laveno Mombello e la Comunità Montana della Valcuvia con 500.000 euro, mentre la Provincia di Varese con 1.290.319 euro, parte dei quali reperiti tagliando le indennità di carica dei suoi Amministratori, rese finalmente possibile la realizzazione del progetto. I lavori, iniziati il 22 Dicembre 2004 sono stati portati a termine il 25 gennaio 2006.
Con l'inaugurazione del 31 marzo, presenti il presidente della Provincia Marco Reguzzoni, quasi tutta la giunta provinciale e le autorità locali, la Funivia del Lago Maggiore è stata riaperta al pubblico definitivamente. Se le autorità hanno giustamente celebrato l'importante potenziamento della promozione turistica della sponda lombarda del Verbano, vediamo ora cosa offre la nuova Funivia del Lago Maggiore. Innanzi tutto la certezza di viaggiare in condizioni di massima sicurezza per tutti i 731 metri di dislivello che supereremo in pochi minuti, guardandoci intorno comodamente trasportati. Dimessi i cestoni gialli della pittoresca ma traballante funicolare del secolo scorso, troviamo le nuove cabine, di un sobrio colore verde-bianco, leggermente più grandi e d'aspetto più solido. In totale 53 cabine aperte e, altra novità, ben 27 cabine chiuse, che dovrebbero aumentare a 37 per l'inverno rendendo il viaggio sicuramente più confortevole e assicurando il servizio in ogni stagione. Una volta arrivati in cima si gode di un paesaggio a 360 gradi: dalla pianura, con i paesi tra i quali corrono le automobili piccole come giocattoli, fino all'inconfondibile massiccio del Monte Rosa, perfetto e maestoso.
E poi i laghi, scenografici da quassù, e le bellissime montagne svizzere, a perdita d'occhio. Se c'è il sole poi, la balconata d'erba cinta dalla ringhiera di sicurezza, diventa un solarium naturale dove assistere al lancio dei deltaplani emoziona sempre, anche se lo si è visto molte volte.
La stazione d'arrivo della funivia inoltre offre tutti i comforts necessari: il bar Il Deltaplano prepara piatti freddi e panini, mentre il ristorante, con splendida vista lago, per quest'anno sarà aperto solo su prenotazione offrendo un servizio di catering per banchetti, matrimoni o feste, da un minimo di 35 persone fino ad un massimo di 150. Per chi volesse inoltre passare una notte vicino alle stelle, è possibile pernottare presso l'Albergo Ristorante Funivia, aperto da metà giugno, con 18 camere a tre stelle.
Volendo sgranchirsi le gambe senza troppa fatica, si può scendere fino all'abitato di Casere in meno di 20 minuti lungo una mulattiera ripida solo nel primo tratto. Qui si trova La Gigliola, ristorante con cucina rustica, e poco distante, in direzione Vararo, vale la pena di fermarsi presso l'Azienda Agricola Capra e Cavoli dove si possono acquistare ottimi formaggi di capra tra i quali si segnala la specialità Baci di Vararo, un formaggio di capra a latte crudo. Quindi si può decidere di tornare a Laveno risalendo fino alla stazione della Funivia; oppure, se si ha voglia di camminare, è possibile scendere a piedi lungo la mulattiera segnata di giallo-verde attraverso boschi di latifoglie fino alla frazione di Monteggia, per poi proseguire raggiungendo il centro di Laveno. Si cammina poco più di un'ora e mezza e, una volta raggiunto il lungolago, un gelato ce lo possiamo proprio concedere!

La funivia del Lago Maggiore

Adulti: A/R: Euro 8,50
Ridotti: A/R Euro 6,00 (fino ai 12 anni, over 65, militari,
soci Cai, Residenti Comunità Montana, Gruppi)
Residenti Laveno/Scuole: A/R Euro 4.00
Nuclei Familiari: Euro 8.00 A/R per ciascun genitore;
Euro 2.50 A/R per ciascun figlio
Deltaplanisti/Parapendisti: Giornaliero Euro 7.00/ 8.00 (non soci)

Catering Ristorante Funivia di Lombardo S.
Via Caracciolo 11, Varese - 0332 225193 - lunchbreak@virgilio.it

Club Icaro 2000 - Scuola di deltaplano e parapendio
Via Molino - Laveno M. - 0332 626212 - staff@icaro2000.com
Il Club Icaro è ubicato tra Laveno e Cittiglio dove occupa più di 50,000 mq di spazio per atterrare, campeggiare, divertirsi.
Gli istruttori del club, piloti di certificata esperienza a livello nazionale e mondiale, sono disponibili per dimostrazioni pratiche.
Ed è inoltre possibile effettuare voli in biposto didattici, per avvicinarsi progressivamente a questa magnifica disciplina sportiva.

05/05/2006

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