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Malpensafiere, un anno di successo

Dodici mesi d'attività e subito la conferma di poter giocare un ruolo chiave nello sviluppo del sistema economico provinciale. I numeri del successo della struttura realizzata a Busto Arsizio dalla Camera di Commercio.


Obiettivo centrato: lo dicono i numeri. E sono cifre eclatanti, se in soli dieci mesi d'attività - da quel 23 febbraio dell'anno scorso quando ci fu il taglio del nastro fino al dicembre del 2002 - il Centro Espositivo Polifunzionale "Malpensafiere" ha richiamato 747 espositori e 72.731 visitatori (dei quali ben 27.339 operatori professionali) con sette grandi fiere accolte.
Le sale della modernissima struttura realizzata dalla Camera di Commercio a Busto Arsizio, però, si sono riempite anche per spettacoli di musica classica e di quella leggera, convention aziendali, seminari, convegni di ogni genere oltre che per show room e dimostrazioni aziendali. Confermandosi una realtà decisamente "polifunzionale", proprio come voleva chi l'ha pensata e fatto in modo che si completasse nell'arco dei tre anni previsti a partire dalla posa della prima pietra nel dicembre '98.
Il tutto per 158 giorni d'occupazione su 240 giorni lavorativi. Un indice d'assoluto rispetto. Tanto più se lo confrontiamo con quello relativo all'anno precedente per il vecchio Centro Esposizioni di Castellanza: soltanto 59 giorni d'occupazione sugli interi dodici mesi d'attività. Un salto di qualità che, richiamando le parole del presidente Angelo Belloli durante la cerimonia inaugurale, è il frutto "… di quella che, oggi più che mai, appare come una vera e propria 'rinnovata volontà della provincia di Varese di conquistare nuove mete, di raggiungere ulteriori frontiere di progresso".
Certo, perché Malpensafiere è un'iniziativa che trae origini oltre che dal già richiamato grande impegno della Camera di Commercio - di gran lunga il maggior investitore con una trentina di miliardi di vecchie lire messi in campo, grazie anche all'intervento finanziario dell'Unione Europea - anche da uno sforzo collettivo che ha permesso lo sviluppo di questo progetto: c'è stato, infatti, il pieno sostegno delle Associazioni di categoria dell'Industria, dell'Agricoltura, dell'Artigianato e del Commercio, oltre che dei Sindacati presenti all'interno del Consiglio Camerale. Non meno importante è stato il ruolo del Comune di Busto Arsizio, che ha messo a disposizione - insieme a risorse economiche per 2,5 e più milioni di euro destinati alle opere d'urbanizzazione - un terreno di settantamila metri quadrati in un'area strategica lungo la Superstrada per Malpensa.
Un Centro che, quindi, ha potuto affermarsi ben presto anche perché è espressione di una nuova intraprendenza varesina, il riflesso di una condizione ambientale caratterizzata da una gran voglia di fare. E il nostro territorio sentiva veramente bisogno di una struttura come questa.
Del resto, studi autorevoli garantiscono che un impegno espositivo produce un indotto valutabile intorno alle 15/20 volte il fatturato diretto. E questo è tanto più importante per un'area come quella comprendente il Varesotto e l'Alto Milanese che esporta circa il 37% del proprio valore aggiunto: un flusso che vede partecipi anche le piccole e medie imprese.
Malpensafiere, allora, è stato pensato per diventare anche la loro vetrina, la loro finestra sull'Europa e sul mondo. Se la funzionalità della struttura è una delle caratteristiche che hanno già permesso i primi positivi risultati, gli altri "punti di forza" si sono rilevati indubbiamente l'immediatezza dell'accesso - è localizzata nei pressi dello svincolo dell'Autolaghi che conduce da una parte a Milano e dall'altra in Svizzera - e la vicinanza all'aeroporto.
Malpensafiere, infatti, è l'unico quartiere fieristico europeo che, disponendo di uno scalo internazionale a sei/sette minuti d'auto, può essere visitato in giornata da qualsiasi operatore economico del Vecchio Continente: un vantaggio non di poco conto. Uno dei segreti del successo di questa realizzazione destinata a giocare un ruolo sempre più importante a sostegno dello sviluppo del nostro territorio.

L'attività nel 2002

Malpensafiere nei primi dieci mesi d'attività (dall'inaugurazione del 23 febbraio al dicembre 2002) ha visto i suoi padiglioni e le sue sale occupate per 158 giorni su di un totale di 240 giornate lavorative: un'occupazione quasi totale considerando i giorni d'allestimento e di preparazione delle manifestazioni.
In particolare, le iniziative ospitate si possono così suddividere:
  • Convegni 43
  • Seminari 11
  • Manifestazioni fieristiche 7
  • Conferenze stampa 3
  • Show room e dim. Aziendali 2
  • Convention aziendali 2
  • Spettacoli 2
  • Esposizioni diverse 1
  • Varie 10
Ecco i prossimi appuntamenti

Il successo dei primi dodici mesi ha subito offerto un riscontro positivo sull'attività di Malpensafiere.
Per quest'anno, poi, l'agenda si è fatta ancor più ricca d'iniziative che occupano il Centro Espositivo Polifunzionale per più giorni affiancandosi alle numerose manifestazioni di breve durata. Ecco un elenco delle manifestazioni fieristiche di maggior rilievo già programmate per i prossimi mesi:
  • dal 14 al 16 marzo è prevista Agrivarese, mostra dell'agricoltura e dell'ambiente rurale
  • dal 10 al 13 aprile è in programma Ediltek, rassegna dedicata ai materiali e ai prodotti per l'edilizia e le costruzioni;
  • dal 15 al 18 maggio si svolgerà Mek, fiera delle macchine, dei componenti, delle attrezzature e dei servizi per il comparto meccanico;
  • dal 16 al 19 ottobre è prevista Sapori & Motori, rassegna che abbina all'esposizione automobilistica una mostra-mercato dell'enogastronomia di qualità;
  • dal 24 al 27 ottobre, poi, si terrà Gold Contact, mostra dell'oreficeria e gioielleria.
Fiere ma non solo

Malpensafiere è sorta con il proposito dichiarato di servire non solo l'economia e gli scambi commerciali, ma anche il territorio, soddisfacendo una domanda di spazio per grandi manifestazioni culturali e di spettacolo che, in zona, mancava. I primi due grandi spettacoli musicali - un concerto di Elisa e un concerto di musica classica tenuto dall'Associazione del Coro Filarmonico della Scala accompagnato dall'Orchestra Sinfonica Carlo Coccia di Novara, un complesso di 73 orchestranti e 81 coristi - hanno confermato le buone condizioni acustiche del luogo. Un'acustica priva di riverberi, inimmaginabile in uno spazio di tale ampiezza e dispersione come un padiglione espositivo, ottenuta (nel caso del concerto sinfonico) grazie ad un sapiente gioco di quinte lignee che affiancavano il palco realizzato per l'occasione e, invisibili al pubblico, mediante cataste di cartoni fonoassorbenti posti nei due angoli opposti al palco, mascherati come facessero parte della struttura muraria.

02/20/2003

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