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Pallanuoto femminile cerca principe azzurro

Un altro sport considerato minore dove la provincia di Varese va forte. Con tanta determinazione e sacrifici. In attesa di uno sponsor che possa sospingere verso ulteriori traguardi.


A Varese c'è una reginetta dello sport che ha una calottina al posto della corona, un pallone al posto dello scettro, ma nonostante sia una delle più belle del reame non ha ancora trovato un principe azzurro che la accompagni. Parliamo della Varese Olona Nuoto, la società che tutti chiamano Von e che da due anni ha portato nella Città Giardino il massimo campionato italiano femminile, quella serie A1 dove giocano ogni settimana le più forti specialiste mondiali della disciplina. Il principe azzurro che ancora manca alla squadra, che ha nel presidente Fabio Fabiano il proprio vulcanico numero uno, è uno sponsor da tempo invocato ma ancora assente che permetterebbe al team di fare un ulteriore passo avanti sulla graduatoria nazionale.
Intendiamoci: la Von sta facendo benissimo. Ottava l'anno scorso all'esordio in A1, è attualmente al sesto posto nel torneo 2007/08 dopo il girone d'andata nel quale a un certo punto si è trovata in terza posizione. Tutto questo nonostante i problemi di budget che costringono la squadra di Dusan Vidovic a trasferte lampo come quella dello scorso 15 dicembre a Catania, ultima giornata di andata. Partenza alle 7 da Varese, check in a Malpensa da effettuare al più presto per evitare l'overbooking (l'anno scorso è accaduto su un volo regolarmente prenotato), decollo alle 9,30, pranzo con panino in vista dell'atterraggio alle 11,30. Poi il trasferimento alla piscina e alle 14 fischio d'inizio contro le pluricampionesse italiane ed europee dell'Orizzonte. Il tutto con ritorno in serata per ridurre al minimo i costi che, con quindici persone da trasportare, si aggirano intorno ai 4.500 euro a trasferta, per almeno cinque volte a stagione.
Uno sforzo non da poco per una società che in pratica reinveste nella squadra gli utili della gestione della piscina comunale di via Copelli, quella che è intitolata a Fausto Fabiano, il padre dell'attuale presidente. “Quest'anno abbiamo fatto un passo avanti, dando alle nostre giocatrici un appartamento a Varese: sono giovani, non professioniste, vivono come se fossero in un campus americano” spiega il direttore sportivo Walter Fisco. Tutte le ragazze si dividono tra la piscina e lo studio o il lavoro ad eccezione delle straniere (le ungheresi Bujika e Hoenig e l'italoargentina Masip) e dell'allenatore, lo slavo Dusan Vidovic.
Le soddisfazioni però non mancano, anche perché la lungimiranza dello staff della Von è stata premiata a suon di risultati grazie a un lavoro iniziato anni fa. Lo spiega lo stesso Fisco, marito di quella Maria Pia Sambo che svolge il delicato ruolo di aiuto allenatore a stretto contatto con la squadra. “Qualche stagione or sono la società ha fatto una scelta mirata: rifondare il vivaio per avere a disposizione in pochi anni un nucleo forte su cui costruire una forte squadra senior”. E così accanto a veterane come Di Palma e Mineo, che hanno lasciato l'attività, sono cresciute giovani del calibro di Mendozza (oggi capitano), Giraldo, Stasi, Favini, Motta, Bosco, cioè l'attuale ossatura del gruppo di serie A.
Un'evoluzione segnata anche da alcuni incontri fondamentali: il più importante e conosciuto è stato quello con Manuela Zanchi, una delle giocatrici più forti del mondo, a Varese per due stagioni nelle quali prima è stata centrata la promozione in A1 e poi è arrivata una salvezza ai playout dopo aver sfiorato i playoff. Ora Manu è volata all'Orizzonte Catania, la squadra simbolo di questo sport insieme alla Fiorentina, con scudetto ed Eurolega nel mirino: giusto così. “Zanchi è stata fondamentale - ricorda Fisco - ma ha ereditato il lavoro precedente impostato da un tecnico di valore come Marsili e dimostrato in acqua, tra le altre, anche da Elisa Casanova che oggi è il centroboa più forte d'Italia ma anni fa accettò con grande umiltà e simpatia di giocare a Varese in A2”.
Ora la Von riprova la scalata anche in campo maschile: la squadra è in serie D ma i giovani promettenti non mancano e l'idea è quella di diventare un polo di alto livello per tutto il movimento lombardo. “Senza dimenticare però che per il maschile serve una vasca di 30 metri che a Varese non esiste”. In cantiere il Comune avrebbe un nuovo centro alla Schiranna, ma per ora non ci sono notizie certe sul suo futuro.
Intanto però le stelline Von iniziano a prendere contatto con le nazionali. È il caso di Silvia Motta che a inizio dicembre ha esordito in azzurro ed è in corsa addirittura per un posto alle Olimpiadi di Pechino (con l'Ungheria ci sarà Bujika) anche se la concorrenza è fortissima e le possibilità di una chiamata ridotte. Ma Silvia, lavenese dell'87, ha dalla sua il tempo per diventare una pedina importante anche nel Setterosa. Inoltre non vanno dimenticate Naike Mendozza (24 reti nel girone di andata, come la star Tania Di Mario), Sara Giraldo e del portiere Solveig Stasi (5 rigori parati), tutte nel giro della nazionale sperimentale.
Alle loro spalle crescono altre promesse che hanno già avuto l'opportunità di scendere in acqua in A1. Su tutte Roberta Baruffato e Laura Repetto, una quindicenne già nel giro dell'under 17. Piccole regine crescono, il principe azzurro non aspetti troppo.

01/18/2008

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