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Strà di caver, sui sentieri della Storia

"I sentieri delle capre" non è un progetto di recupero qualsiasi: Comunità Montana Valli del Luinese e Cantone Ticino insieme per valorizzare 140 chilometri di mulattiere.

Montagne ripide, boscose, poco adatte ad una agricoltura intensiva quelle che si stendono attorno a Luino. Per questo motivo ospitano da sempre allevamenti ovini e caprini, vale a dire di animali adatti al pascolo frugale, privi di grandi pretese e in grado di arrampicarsi senza difficoltà lungo pendii anche scoscesi. Pendii tramutatisi col tempo e l'uso in veri e propri sentieri che, con il contrarsi degli allevamenti nomadi, rischiavano di scomparire.
Intervento pubblico doppiamente meritorio, quindi, quello denominato "I strà di caver", cioè "I sentieri delle capre", in corso sui monti del Luinese e del Canton Ticino; in primo luogo perché recupera un patrimonio tipico della cosiddetta "cultura materiale" e inoltre perché lo offre alla fruizione di tutti sottoforma di sentieri percorribili a piedi, ma con particolare attenzione alle mountain bike e ai cavalli.
Un progetto che coinvolge mondo agricolo ed enti locali
Il progetto nasce grazie ad una collaborazione tra Italia e Svizzera tesa alla riscoperta e alla valorizzazione degli antichi sentieri montani. "Il finanziamento Interreg IIIA 2000-2006 - affermano alla Comunità Montana Valli del Luinese - ha consentito di avviare una serie di incontri con le forze economiche impegnate nel settore agricolo e con gli enti locali finalizzata ad aumentare il grado di condivisione delle scelte progettuali. Inoltre, ha previsto a conclusione delle attività l'individuazione del percorso e l'allestimento di materiale informativo e divulgativo, oltre che la formazione di accompagnatori turistici per trekking a cavallo specializzati". Sedici schede a colori, otto per la bicicletta e altrettante per il cavallo, complete di altimetria, cartina al 50mila e descrizione del percorso sono già state date alle stampe e attendono di essere divulgate (vedi box a fianco).
Sentieri pastorali e Linea Cadorna
Il tracciato ha una lunghezza di circa 140 chilometri e si snoda su un'area di circa 135 chilometri quadrati sul territorio amministrativo di 16 Comuni del Luinese, ma con addentellati anche in Valcuvia e Valmarchirolo. "I strà di caver" insiste su alcuni tratti di strade agro-silvo-pastorali esistenti e ricalca quindi i secolari percorsi utilizzati dalla popolazione per le necessità legate al contesto
socio-economico e storico dell'epoca: le mulattiere, la Linea Cadorna, i sentieri che collegavano gli antichi nuclei montani con il fondovalle e fra loro, i percorsi stagionali verso gli alpeggi utilizzati per la monticazione del bestiame, perfino i percorsi 'atipici' dei contrabbandieri". Tutto questo il progetto sta valorizzando nell'intento di qualificare il territorio del Luinese attraverso il miglioramento dei sentieri esistenti e l'inserimento di nuovi elementi idonei a garantire la percorribilità in tutta sicurezza e la valorizzazione delle opportunità naturalistiche, culturali, sportive, ricreative offerte da un'area che, per dirla con i responsabili del progetto stesso, "trova nel rilancio del turismo, anche fuori stagione, una delle maggiori possibilità di superare la sua marginalità".
Venti aree-sosta dove trovare riparo e riposarsi
A che punto si trova il recupero dei sentieri? Grazie ai finanziamenti europei, attualmente sono in corso lavori di messa in sicurezza, ultima fase prima dell'apertura ufficiale. L'ente montano ha inoltre stipulato una convenzione con il Cai di Luino per il 2006 grazie al quale vengono organizzati eventi escursionistici lungo alcuni anelli del percorso. I lavori prevedono opere infrastrutturali di manutenzione ordinaria e straordinaria, di messa in sicurezza, di riqualificazione e valorizzazione paesaggistica del territorio con la realizzazione di una ventina di aree di sosta attrezzate per mountain bikers, cavalieri, famiglie, scolaresche, escursionisti in genere. In particolare, il progetto prevede di realizzare luoghi funzionali alla sostenibilità fisica della lunghezza e della pendenza del tratto di percorso e della distanza tra le varie tappe previste. Lungo l'intero percorso, studiato cercando di limitare al massimo il raccordo sulla viabilità ordinaria, ma comunque offrendo la possibilità di connettersi con i parcheggi esistenti, è inoltre prevista la posa di appositi cartelli in prossimità di incroci con le strade carrozzabili.
Meglio uscire insieme al Club Alpino Italiano
Una proposta di gita fuori porta sui generis, dunque, ma con un'avvertenza d'obbligo: sino all'inaugurazione del percorso, che dovrebbe avvenire non prima della fine dell'anno, lo stesso è agibile solo in parte, meglio se aderendo alle "uscite guidate" che il Club Alpino Italiano organizza, di norma, ogni ultima domenica del mese (informazioni allo 0332-537720, oppure alla Comunità Montana Valli del Luinese, 0332-536520). Un… assaggio di quel patrimonio esistente da secoli nel nord del Varesotto che presto potrà essere offerto alla fruibilità di tutti.

Dalle rive del Lago Maggiore a quelle del Lago Delio

I primi otto tratti di percorso sono già disponibili: quattro adatti alle escursioni in mountan bike, altrettanti a quelle in sella ad un cavallo per quella che sarà l'ippovia più lunga delle Alpi. Qualche esempio per chiarire le idee: da Caldè, poco sopra l'abitato rivierasco, l'anello si dirige verso Pira, Sarigo e Ligurno per tornare al punto di partenza dopo 13 chilometri percorribili in bici in un'ora di bassa difficoltà, però con brevi tratti tecnici e ripidi da percorrere a piedi e fondo misto. Un altro esempio sempre per i ciclisti: dal Lago Delio ai Monti di Pino, a quelli di Bassano e di nuovo al bacino artificiale, rimanendo su un'altitudine di poco inferiore ai mille metri; i chilometri sono 15 e le 3 le ore occorrenti per una difficoltà indicata come "facile".
Passiamo invece all'ippovia: da Pira, nei pressi di Castelveccana, a Piatta, quindi al San Michele e di nuovo a Piatta in 7 ore per 35 chilometri che transitano dal passo Sant'Antonio e dal monte San Martino; oppure da Pian du Lares, in comune di Veddasca, al passo Forcora, giù al lago Delio e di nuovo al punto di partenza: sono 18 chilometri da coprire in quattro ore, bene inteso senza "correre" e avendo la possibilità - qui come altrove nei tracciati proposti - di guardarsi attorno per godere anche di panorami mozzafiato in ogni stagione.
Formaggi e "violini": scendere di sella è davvero un piacere

Le possibilità di una sosta gastronomica e perfino di un pernottamento lungo i tracciati della Strà di caver sono innumerevoli, anche perché una particolare attenzione è stata data proprio al fatto di transitare accanto o comunque non lontano da punti di ristoro. Qualità e buoni prezzi sono caratteristiche diffuse. Gli agriturismi, in particolare, abbondano ed offrono in genere prodotti confezionati in loco, tanto è vero che troviamo ovunque i due piatti forti dell'alto Luinese, vale a dire formaggi di capra (ricordiamo l'ormai famosa Formaggella del Luinese che di recente ha ottenuto la Dop e che è composta di solo latte crudo) e i cosiddetti "violini", prosciutto crudo affettato direttamente tenendo appoggiato sulla spalla a mo' di violino una coscia di capra: una prelibatezza difficile da dimenticare per il gusto intenso e unico. Qualche indirizzo giusto per… assaggiare nelle vicinanze: gli agriturismi Tschang (0332-520865) e Boldrini (333-8268183), le aziende agricole Lago Delio (0332-509013) e Alberti (0332-561154) per gli itinerari in mountain bike; le aziende agricole Valfarera (328-0376880) e Cassina Piatta (333-2755280), il rifugio Forcora (0332-946337) per quelli a cavallo.

06/16/2006

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