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Un territorio tra alti e bassi

La zona nord del Varesotto (Comunità Montana del Luinese e Comunità Montane della Valcuvia, della Valmarchirolo e Valganna) vista attraverso l'opinione di quegli imprenditori che hanno deciso di stabilire qui le proprie attività. Tra vantaggi e svantaggi.

Il nord del Varesottto è un territorio estremamente complesso: con le sue valli, il lago, la vicinanza al confine Svizzero si presenta estremamente diversificato. Splendido da una parte per la sua ricchezza naturalistica, risulta, però, isolato dal resto della provincia e dalle principali vie di collegamento e, insieme, offre a chi decide di insediarvi la propria attività i vantaggi e gli svantaggi tipici di zone con queste caratteristiche.
Gli imprenditori del Luinese e delle Valli, intervistati sul loro rapporto con il territorio, sui bisogni e le prospettive di quest'ultimo, hanno, infatti, quasi concordemente sottolineato come il principale problema della loro attività sia l'isolamento e l'insufficienza delle infrastrutture. Un'insufficienza che penalizza le attività produttive, quanto quelle commerciali e del terziario e, chiaramente, anche il turismo, ma che non frena il desiderio di crescere di chi in questa zona investe la propria passione e professionalità.
Confermano questa precarietà i responsabili della Rettificatrici Ghiringhelli di Luino, secondo i quali il maggior problema della zona "è la difficoltà nei collegamenti, oltre alla scarsità delle infrastrutture logistiche", che riguarda soprattutto le infrastrutture ferroviarie più ancora della rete viaria. Stesso problema anche nell'area della Comunità Montana della Valcuvia, secondo la Inda di Caravate, dove la prima necessità del territorio è quella delle infrastrutture. In alcune zone, tuttavia, quest'esigenza non è affatto sentita: nel Gaviratese (entrato da poco a far parte della Comunità Montana della Valcuvia), infatti, la vicinanza con l'autostrada diventa un punto di forza, come sottolinea la S.I.P.E. di Gavirate.
Il bisogno di formazione e l'importanza di reperire personale specializzato è il secondo grande problema della zona, evidenziato dagli intervistati. La formazione professionale è tra i fabbisogni primari del territorio per la Gestione di Caravate e anche per la I.M.F., azienda storica di Luino, la necessità di reperire manodopera specializzata è fondamentale. A questo proposito la Cyphra di Cuveglio sottolinea come "il personale qualificato spesso emigra in Svizzera" e come, pertanto, sia necessaria una "politica di salvaguardia rispetto agli stipendi svizzeri".
Così concorda anche la F.i.n.a. di Germignaga, che ritiene necessaria "una riduzione del costo del lavoro" attraverso il contenimento degli oneri fiscali e previdenziali per ostacolare la forte competizione dei salari d'oltreconfine. Un'altrettanto sollecita politica è, invece, quella che auspica la ditta Sartorio di Cuveglio in merito agli incentivi agli investimenti. Così anche la Meteor di Laveno Mombello sottolinea l'importanza di un maggior sostegno da parte delle istituzioni.
Un'altra carenza del territorio, più nello specifico della Valcuvia è, legata secondo la B.D.G. EL di Bardello alla rete energetica e telefonica: entrambe necessiterebbero di maggiore efficienza e ammodernamenti.
L'isolamento dunque è il problema principale del territorio, ma non è un limite insuperabile. Infatti, di contro ad un quadro a prima vista non roseo, in particolare per la questione dei collegamenti, da parte degli imprenditori intervistati è emersa una visione abbastanza ottimista per quanto riguarda il futuro. In particolare, sono emersi alcuni fattori di positività del territorio: la vicinanza con la Svizzera agevola i rapporti di collaborazione e subfornitura con quest'ultima e l'apertura del territorio all'innovazione e internazionalizzazione, con una discreta propensione all'esportazione, è nel complesso giudicata buona. Una conferma questa che è lo spirito imprenditoriale locale, giovane e vitale, a dimostrare una notevole predisposizione al cambiamento e alle sfide dei nuovi mercati.
Buona risulta la capacità del tessuto imprenditoriale di generare innovazione, nonostante sia stato ribadito come fattore penalizzante la difficoltà a raggiungere i centri di ricerca.
Buoni anche i rapporti di collaborazione con il territorio e la provincia, sebbene, anche in quest'ambito sia stato messo in luce come la mancanza di infrastrutture renda difficile il rapporto con altre zone e, in particolare, con Milano, come ha sottolineato soprattutto la Rocoma di Cuveglio.
Un quadro quindi che, anche se non perfetto, non è nemmeno così critico. I margini di miglioramento ci sono e sono ampi ma la capacità imprenditoriale fa ben sperare per il futuro.

03/25/2004

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