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I sorci verdi di O'Mill

Allan O'Mill, un pittore in grado di far rivivere alcuni dei più entusiasmanti momenti della storia aeronautica varesina

"I Sorci Verdi" (olio su tela, 100 x 60 cm, collezione Museo Storico AMI) Chi non ha mai sentito il famoso detto "ti farò vedere i Sorci Verdi"? Si tratta di una frase nata in ambito aeronautico nella seconda metà degli anni '30, che significava mostrare, fare vedere cose sbalorditive e incredibili.
L'immagine dei "Sorci Verdi" era simboleggiata da tre scanzonati topolini verdi dipinti sulle fusoliere dei trimotori Savoia Marchetti S.79, all'epoca tra i più veloci apparecchi in servizio al mondo, in grado di sbalordire l'opinione pubblica per vittorie sportive conseguite e collegare, a tempo di record, l'Italia al Brasile.
A questa fantastica impresa transatlantica, Allan O'Mill, pittore argentino, dedica la tela "I Sorci Verdi" cogliendo i trimotori S.79 mentre stanno sorvolando la baia di Rio de Janeiro. Siamo nel 1938 e questa è la dimostrazione che ormai l'industria aeronautica nazionale, quella varesina in particolare, è capace di immettere sul mercato velivoli di grandi prestazioni, veloci ed affidabili da impiegarsi per svolgere una linea aerea regolare con il Sud America.
La "provincia più aviatoria d'Italia", così è stata definita da diversi anni la provincia di Varese. Un titolo che ben le si addice in quanto in nessuna altra parte d'Italia vi è stata, fin dai primi anni del '900, una così grande concentrazione di aeroporti ed idroscali civili e militari. Per non parlare poi delle numerose aziende aeronautiche, alcune di esse ancora in attività, i cui apparecchi ed elicotteri progettati e costruiti nelle officine di Sesto Calende e Vergiate (SIAI Marchetti), di Varese e Venegono (Macchi), di Vizzola Ticino (Caproni) e di Cascina Costa (Agusta) hanno scritto in tutti questi anni la storia aviatoria italiana e mondiale.
Una storia che fino ad oggi si è potuta leggere e conoscere solo attraverso la consultazione di libri e riviste ma che ora, grazie alla bravura dell'artista Allan O'Mill, si può ammirare anche attraverso le immagini dei suoi quadri di carattere aviatorio.
Pittore di origine argentina, è stato per diversi anni pilota militare e civile presso varie compagnie aeree che prima di cimentarsi con tavolozze e pennelli.
Dal 1991 si è stabilito in Italia riuscendo, in pochi anni, grazie alla sua passione per il volo e per l'arte, a divenire uno dei più affermati e noti pittori aeronautici (aeropittori) a livello internazionale.
Le sue tele sono apprezzate anche all'estero, esposte nei più importanti musei aeronautici e collezioni private.
Allan O'Mill vuole essere un po' il continuatore di quella corrente artistica denominata "di aeropittura" discostandosi però da quella futurista teorizzata da F.T. Marinetti e dagli artisti aderenti al suo manifesto. Aeropittori futuristi, questi, che nel periodo compreso tra le due guerre mondiali volevano interpretare ed esprimere con le loro opere le sensazioni di velocità e dinamismo proprie dei cambiamenti che stavano avvenendo in quegli anni dovuti ai nuovi ritmi generati dalla vita moderna (da segnalare tra questi futuristi il noto pittore bustocco Ivanhoe Gambini).
L'artista argentino vuole, invece, rappresentare in modo realistico e dettagliato il "volo vissuto" e concreto dei velivoli, questo grazie alle nozioni tecniche e all'esperienza acquisita in tanti anni di volo come pilota di aeroplani.
"Manifestazione aeronautica vola Napoli 1997" (olio su tela)Ed è grazie ai suoi quadri che si possono cogliere e conoscere alcuni dei più importanti e significativi momenti, spesso entusiasmanti, che hanno visto piloti ed aeroplani, realizzati nelle ditte aeronautiche della provincia di Varese, primeggiare in campo aviatorio.
Si inizia questa carrellata di successi con la tela "Il primato mondiale di quota" dove "fotografa" il biplano Caproni Ca.161bis mentre sta per stabilire il nuovo record mondiale di altezza con oltre 17.000 metri (22 ottobre 1938).
Si prosegue poi con le trasvolate degli apparecchi della SIAI Machetti riprodotti nel quadro "Orbetello-Rio de Janeiro" dove mostra gli idrovolanti S.55 al comando del gen. Italo Balbo mentre stanno compiendo quella fantastica impresa che li porterà dall'Italia al Sud America (1930-31).
La Macchi è stata, invece, la ditta aeronautica "regina della velocità" con i suoi idrocorsa dalle velocità inimmaginabili come l'MC-72 che detiene tuttora, a distanza si quasi settant'anni, il record mondiale per idrovolanti con motore aspirato avendo superato i 709 chilometri orari. Ed eccolo sfrecciare sulle acque del lago di Garda perfettamente riprodotto in tutta la sua potenza e dinamicità nel quadro "Il primato assoluto di velocità per idrovolanti".
Un'azienda, la Macchi, conosciuta ed apprezzata i cui prodotti, come nel caso dell'aviogetto MB-339A, rappresentano un po' il simbolo del made in Italy nel Mondo attraverso i colori e le esibizioni della Pattuglia Acrobatica Nazionale (PAN) che lo ha adottato da alcuni anni.
Ed O'Mill ci regala una delle figure acrobatiche eseguite dalla PAN con la tela "Manifestazione aeronautica vola Napoli 1997".
All'Agusta spetta, invece, il merito di aver permesso, con i suoi elicotteri, la felice riuscita di tante operazioni di soccorso prestate alle popolazioni in difficoltà e di essere divenuta, a 50 anni di distanza dalla costruzione della sua prima macchina ad ala rotante (su licenza americana Bell), una grande realtà industriale oggi ai primi posti nel campo elicotteristico mondiale.
Il pittore argentino "fotografa" con "Un Angelo scende dal cielo…." uno di questi soccorsi eseguiti da un elicottero di costruzione Agusta in servizio con l'Aeronautica Militare Italiana.
Ammirando i suoi quadri, aeroplani ed elicotteri sembrano vivi e perfettamente funzionanti, frutto, come ha scritto un critico d'arte "di una scrupolosa preparazione di base che non lascia nulla al caso e all'inventiva … tutto è valutato con abile regia lasciando spazio all'immaginazione dell'osservatore in un corretto equilibrio di forme e contenuto che fanno di O'Mill un valido artista, un aeropittore del nostro tempo!".

02/20/2003

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