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Rinnovato il contratto dei meccanici

Il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro dei meccanici ha riproposto la situazione di due anni or sono, quando la Fiom-Cgil, per la prima volta, non ritenne di sottoscrivere l’intesa per il rinnovo della parte economica relativa al secondo biennio di durata dello stesso contratto.
Del resto, quando un negoziato prende avvio con tre differenti piattaforme l’accordo unitario appare da subito un traguardo difficile. Se poi alcune rivendicazioni, per il loro contenuto, risultano non mediabili, il traguardo diviene impossibile.
Per quanto attiene agli aspetti economici, l'accordo sottoscritto con Fim-Cisl e Uilm-Uil resta fedele ai principi ed agli obiettivi del Protocollo del 23 luglio 1993 - e, quindi, determina una dinamica retributiva nel biennio 2003-2004 agganciata all'inflazione programmata.
Rappresenta, invece, una novità l'erogazione di un'ultima tranche degli aumenti dei minimi tabellari posta a fine periodo. Si è voluto offrire ai lavoratori una assicurazione rispetto alla conservazione del potere di acquisto nel caso in cui, a consuntivo, venga registrata una dinamica inflattiva superiore a quella programmata (eventualità per niente improbabile alla luce dei dati noti).
L'accordo di rinnovo prevede anche: la riforma dell'articolo 29 sul diritto allo studio che si estende alla formazione professionale, la costituzione di un Ente bilaterale nazionale, il potenziamento del Fondo pensione di categoria “COMETA”.
Per quanto concerne la modifica del sistema di classificazione professionale, nulla cambierà almeno fino al gennaio 2007. Durante questo periodo un apposito gruppo di lavoro elaborerà un progetto di riforma che sarà valutato nel giugno del 2006.
Le parti hanno deciso, invece, di rinviare ogni decisione sulle materie che interessano il mercato del lavoro a quando sarà completata la cosiddetta riforma Biagi, quella cioè che - nella forma della legge delega, che deve essere resa effettiva da apposito decreto delegato - ha introdotto forme di flessibilità del rapporto di lavoro quali Job on call (lavoro a chiamata in funzione delle esigenze produttive contro il pagamento di una indennità "di disponibilità"), job sharing (condivisione di un'unica posizione lavorativa da parte di due lavoratori), staff leasing (impiego di lavoratori a tempo indeterminato inviati da agenzie specializzate).
Il rinnovo del contratto di lavoro, come sempre, comporta oneri per le imprese ma, a conti fatti, risulta compatibile con gli equilibri gestionali. Va a rafforzare la scelta di relazioni sindacali partecipative, che accompagna il processo di modernizzazione delle relazioni di lavoro in atto da tempo.Sarebbe stato preferibile che anche la Fiom-CGIL avesse aderito all'accordo. Il contratto, comunque, riconosce a questa organizzazione, che tutti continuano a considerare un interlocutore legittimato a rappresentare gli interessi dei lavoratori metalmeccanici, quei diritti sindacali che sono propri delle organizzazioni firmatarie del contratto nazionale.

05/29/2003

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