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I programmi d'investimento per assicurare alta qualità

Dal 1° dicembre '99, Carlo Lucchina, varesino doc, manager di provata esperienza, è ai vertici dell'Azienda Ospedaliera di Varese con l'incarico di Direttore Generale. Laureato in Economia e Commercio alla Cattolica di Milano, dal 1970 ha ricoperto varie mansioni professionali a Villa Recalcati, fino ad assumere, il 1° gennaio 1998, la direzione generale della Provincia di Varese, per passare dopo un anno all'Azienda Ospedaliera.
"La nostra è la prima azienda della provincia per numero di operatori ed attività, è una struttura estremamente complessa che offre molteplici servizi, che suscita notevole interesse anche perché le aspettative in materia di salute, da parte dei cittadini, sono molto elevate. Il nostro impegno - afferma il Direttore Lucchina a prologo della nostra intervista - è proiettare l'organizzazione verso un futuro sempre più orientato alla qualità ed all'eccellenza, offrendo una gamma di servizi sempre più vasta ed appropriata".
Il nuovo complesso ospedaliero va verso questa direzione.

Con quali obiettivi è stato avviato il progetto della futura costruzione che sorgerà al posto dello storico Padiglione Macchi?
Il dibattito sulla costruzione di un nuovo ospedale o sull'ampliamento di quello già esistente ha interessato e coinvolto, per molti anni, interlocutori diversi. L'esigenza di disporre di ulteriori spazi, più moderni e rispondenti a nuovi criteri, era ed è fortemente sentita da tutti, cittadini ed Istituzioni, che infatti hanno assicurato i necessari finanziamenti. L'Ospedale di Circolo di Varese ha sempre svolto un ruolo di grande attrazione, sia per le specialità, sia per le professionalità presenti. E' necessario quindi poter garantire il necessario sviluppo delle attività, in linea con le tradizioni passate. La decisione di ampliare l'ospedale è storia recente. La progettazione e la programmazione dei lavori rappresentano il nostro presente e l'immediato futuro.

Vi sono ancora dei progetti che interessano gli altri nosocomi dell'Azienda Ospedaliera da Lei gestita?
L'Ospedale di Circolo rappresenta il nucleo centrale dell'Azienda e sarà sempre più orientato all'alta specializzazione, ma anche gli altri ospedali verranno potenziati. La programmazione aziendale prevede che l'Ospedale Del Ponte riorienti il proprio profilo organizzativo per assumere la connotazione di ospedale specializzato per l'area materno-infantile con l'obiettivo di potenziare tutte quelle attività che ora non trovano adeguato riscontro nella realtà varesina, soprattutto per carenze strutturali, e che spesso costringono i piccoli pazienti ed i loro familiari a rivolgersi altrove.
L'Ospedale di Cuasso, sviluppatosi come centro riabilitativo, crescerà molto e sarà destinato a diventare, per la sua qualificazione, un polo di riferimento anche extra-provinciale di riabilitazione. A Velate verrà realizzata l'Unità operativa di cure palliative, per la terapia del dolore e per assistere adeguatamente i malati terminali, con un Hospice dotato di 10 posti letto che consentirà al malato di avere accanto a sé un proprio familiare, in veri e propri monolocali attrezzati. Infine il presidio del Verbano, articolato nei due ospedali "Causa Pia Luvini" di Cittiglio e "Luini Confalonieri" di Luino, sarà sempre più orientato a svolgere un ruolo di primaria importanza soprattutto nell'intercettare e soddisfare le richieste di salute del territorio di riferimento.

Quali sono i reparti più avanzati tecnologicamente e dal punto di vista medico?
La nostra è un'Azienda di rilievo nazionale ad alta specializzazione, ciò significa che il bacino d'utenza non si limita alla popolazione residente nell'ambito territoriale circostante, ma proprio per la presenza di reparti altamente specializzati, l'azienda diventa punto di riferimento per tutta la popolazione del territorio nazionale. Sono diverse le specialità "di richiamo": Cardiochirurgia, Chirurgia, Neurochirurgia, Ortopedia e Traumatologia, Otorinolaringoiatria, Urologia, ma anche l'Audiovestibologia per gli impianti cocleari, la Ginecologia, la Terapia intensiva neonatale e tante altre ancora.

Prevede investimenti per l'acquisto di nuove apparecchiature sanitarie?
E' imminente l'attivazione della nuova Rianimazione neurochirurgica, realizzata ampliando il Padiglione S. Maria. In questo modo è stato possibile potenziare i posti letto di Terapia intensiva (6 posti letto in più) e destinare spazi congrui alle attività connesse. Il costo complessivo di questo intervento è di 4,5 miliardi. Entro il 2002 è previsto il finanziamento regionale per l'attivazione di un centro di diagnostica nucleare PET (tomografia ad emissione di positroni), una metodica non invasiva medico-nucleare che, mediante la creazione di immagini che rappresentano funzioni o reazioni biochimiche presenti nei vari organi e tessuti, permette lo studio dei processi fisiologici e patologici. Il progetto, del costo complessivo di 15 miliardi, risponde alla necessità di qualificare con tecnologia d'avanguardia l'Unità operativa di Medicina nucleare. Nell'ottica della costante attenzione riservata dall'Azienda all'abbattimento delle liste d'attesa ed al miglioramento della qualità delle prestazioni di
agnostiche, entro la fine dell'anno sarà funzionante una nuova risonanza magnetica nucleare che affiancherà quella già esistente, recentemente sostituita con un'apparecchiatura di ultima generazione e di elevata potenza, che ha consentito di incrementare l'attività del 50 per cento, contribuendo a diminuire le liste d'attesa.

Esiste un rapporto privilegiato con l'Università?
Dal 1975 l'Ospedale di Circolo è sede di facoltà universitaria, ospita la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi dell'Insubria, istituita nel 1998 quale gemmazione dell'Università degli Studi di Pavia, che proprio a Varese aveva realizzato la seconda Facoltà del proprio Ateneo. L'Azienda Ospedaliera e l'Università perseguono, in un clima di piena collaborazione e sintonia, il medesimo obiettivo: lo sviluppo e la crescita dell'ospedale.
L'Università rappresenta per la realtà ospedaliera un'opportunità di miglioramento ed un investimento per il futuro.

E' possibile trovare uno spazio per questo passaggio?
L'Ospedale di Circolo ha forti radici sul territorio, è una struttura nata 800 anni fa e cresciuta con il contributo della città e con la generosità di numerosi benefattori.
Un ospedale come il nostro, radicato nel proprio territorio, ha bisogno di crescere e svilupparsi con il contributo di tutti.
E' vero che il Servizio Sanitario Nazionale e la Regione finanziano gli ospedali, ma se vogliamo costruire insieme una sanità più vicina alle esigenze del cittadino, provvista di attrezzature moderne, dotata di spazi confortevoli se, insomma, vogliamo che gli ospedali della nostra zona siano lo specchio della vitalità e dell'efficienza dei propri cittadini, allora noi tutti dobbiamo ricercare le risorse e le formule che meglio esprimono questo sentimento comune. Da parte nostra, è assicurata la massima disponibilità a perseguire nuove vie e forme di collaborazione in grado di sensibilizzare l'opinione pubblica e promuovere azioni concrete.

03/15/2001

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