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Una politica di investimenti per rilanciare Gallarate

Il Sindaco Mucci: "E' una città che, bloccata per troppi anni, ha bisogno di un segnale: servono nuove infrastrutture". Entro il 2002, operativo il progetto del Business Park lungo la 336.

ll sindaco di Gallarate Nicola MucciLa sua agenda è ricca di eredità del passato, alcune anche pesanti. Dopo almeno un decennio di vita politica tormentata, Gallarate ha di nuovo un Sindaco che, sulla carta, può contare su di una maggioranza in grado di supportare la sua azione amministrativa.
"Sono molto fiducioso di poter compiere un buon lavoro - dichiara sicuro il Sindaco Nicola Mucci -. Le elezioni della scorsa primavera hanno espresso un risultato importante: più del 50% degli abitanti abitanti mi ha votato. So quindi che lo sforzo di offrire una programmazione finalmente di legislatura alla nostra città poggia su proposte largamente condivise".

Entriamo nel merito: l'eredità del passato più pesante con la quale deve subito fare i conti è il progetto sulle aree lungo la Superstrada per Malpensa…
"Durante l'ultima settimana del mese di luglio abbiamo effettuato una serie di riunioni all'interno del settore Urbanistica così da preparare la strada alla variante di Piano Regolatore necessaria all'attuazione del progetto del Business Park".
Avete superato alcuni incagli…
"Le posso dire che siamo a buon punto: adesso ci sono tutte le condizioni per riuscire nell'arco di qualche mese a definire completamente la vicenda".
I tempi, allora, quali sono?
"Per l'inizio del 2001 avremo superato le questioni di carattere amministrativo. Occorrerà, poi, svolgere un lavoro molto preciso sugli interventi che gli operatori privati proporranno all'interno dell'area. In tempi rapidi, comunque, il Business Park si concretizzerà".
Questo progetto è naturalmente collegato a Malpensa. I Sindaci del Gallaratese hanno detto no ai voli notturni: non temete una diminuzione di peso dello scalo rispetto agli altri hub europei?
"E' limitativo pensare alla sola chiusura notturna quale soluzione ai mali di Malpensa. E' un'iniziativa che va presa in considerazione e che noi condividiamo, ma credo che quello dell'aeroporto sia un problema molto più complesso: vanno contemperate le esigenze degli abitanti e quelle di sviluppo economico legato allo scalo.
Ecco allora, in primo luogo, la necessità di strutture per minimizzare i disagi causati dall'inquinamento acustico/ ambientale, soprattutto in fase di decollo. Il progetto di terza pista va perciò valutato con grande attenzione per verificarne gli eventuali benefici in tal senso".
Il Piano degli insediamenti produttivi - da lei promosso come Assessore all'Urbanistica nella precedente tornata amministrativa - non è ancora stato realizzato. Pensa di dare un rapido impulso a questa iniziativa?
"In primis, c'è una grossa soddisfazione perché l'esperimento, comunque, si è rivelato molto positivo.
A fronte d'iniziali perplessità sul presunto sovradimensionamento del Pip, abbiamo avuto al contrario un eccesso di richieste da parte imprenditoriale: quasi il 150% dell'offerta che poteva garantire il Comune. Questo dimostra pure la dinamicità del tessuto economico locale, che vuole rimanere dentro il territorio gallaratese.
Sotto l'aspetto puramente amministrativo, poi, il Piano era stato suddiviso in due lotti. Il primo è già stato assegnato e si stanno presentando i progetti per la concessione edilizia: presto potranno aprirsi i cantieri. Quanto al secondo lotto, invece, siamo nella fase d'assegnazione delle aree e, nonostante il forte surplus di domande, vogliamo soddisfare al meglio i richiedenti".
Sempre in tema d'economia, a che punto è il progetto di privatizzazione della ex-Municipalizzata?
"Abbiamo insediato il nuovo Consiglio d'Amministrazione cui è stato dato mandato d'elaborare un piano industriale.
Bisognerà definire al più presto le linee strategiche per inserire quest'azienda nello scenario di privatizzazione del settore, rispetto sia alle altre ex-Municipalizzate, sia a quell'imprenditoria privata interessata a una forma di collaborazione".
Lei è interessato anche a una sinergia con le altre ex-Municipalizzate provinciali?
"Non c'è dubbio, per offrire servizi sempre più adeguati a dei costi maggiormente competitivi.
Penso si debbano trovare forme di collaborazione, anche per non subire l'iniziativa di colossi stranieri".
Gallarate soffre di un atavico problema viabilistico: alcune direttrici costituiscono una vera e propria alternativa, senza pedaggio, al sistema autostradale. La sua Giunta come si muoverà?
"Dopo anni di passività, bisogna ritornare a una politica d'investimenti molto coraggiosa e che guardi con grande attenzione ai progetti infrastrutturali.
Vogliamo offrire una serie di nuove strade o, comunque, potenziare la rete esistente così da evitare delle situazioni d'attraversamento che oggi rendono caotico il traffico cittadino. In tal senso, fin dal prossimo Bilancio di Previsione e attraverso il Piano Opere Pubbliche definiremo una serie d'opere importanti".
Qual è la più importante per voi?
"Abbiamo già pronto il progetto per la circonvallazione nelle zone sud-est e sud-ovest di Gallarate, la riqualificazione cioè dell'asse viario che dal cavalcavia della Mornera porta alla superstrada per Malpensa - dove sono previsti allargamenti dei tratti esistenti e costruzione di nuovi tratti - e la realizzazione di un asse viario che dal futuro Business Park raggiungerà la Statale 341 che collegherà Boffalora con il punto d'arrivo, a Cassano Magnago, di quella Pedemontana ormai definitivamente accettata come strada ad assoluta priorità realizzativa".
Dalla grande viabilità cittadina all'arredo urbano. Da questo punto di vista, a lei piace vivere a Gallarate?
"E' una città che può sviluppare grandi risorse, in termini d'accoglienza dei suoi cittadini e degli abitanti delle zone limitrofe. Attualmente, però, paga un forte ritardo nella realizzazione di opere in grado di valorizzare sia il centro storico, sia le periferie".
E anche il patrimonio culturale…
"Dobbiamo assolutamente risolvere il problema, che ci trasciniamo da troppi anni, del Polo Museale, comprendente la Galleria d'Arte Moderna e la Biblioteca. Ma anche il Cinema Teatro 'Condominio', sul quale stiamo segnando, finalmente, passi significativi. Ricordo, poi, il piano di recupero del 'Teatro del Popolo', di via Palestro. Questi passi avanti - combinati a una politica d'arredo urbano che traduca in atti concreti il concorso d'idee della precedente Amministrazione e una sana politica di manutenzione - porteranno a un maggior livello di vivibilità. E' un obiettivo importantissimo, che dobbiamo riuscire a cogliere entro la fine del mandato".

09/13/2001

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