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Vola il museo

Prende corpo il progetto di museo dell’Aeronautica, voluto dalla Provincia per conservare la memoria di una produzione industriale che connota fortemente l’economia e l’identità della provincia di Varese. Che avrà così, meritatamente, un museo tematico al pari di altre località dove il volo ha fatto storia.


Si sa, in provincia di Varese è stata scritta una parte importante, forse la più importante, della storia dell'aviazione italiana e qui ancora hanno sede le due più grandi aziende aeronautiche del nostro paese: Alenia Aermacchi, che produce aeromobili ad ala fissa, ed Agusta Westland, che produce aeromobili ad ala rotante, ossia elicotteri.
Ma anche in altre località si è svolto un percorso, dapprima pionieristico, poi produttivo, che con Varese ha forti similitudini, in particolare quella della sperimentazione dell'idrovolo e la successiva produzione di idrovolanti. Già, perchè quelle località hanno in comune, con Varese, anche la presenza di un lago.
Parliamo di Bracciano, centro della provincia di Roma affacciato sull'omonimo specchio lacustre di origine vulcanica, e di Friedrichshafen e Meersburg, località tedesche sulle rive del lago di Costanza. Un lago, detto per inciso, che con quello di Varese ha in comune anche la pista ciclo-pedonabile che consente di effettuare il giro completo dello specchio d'acqua immersi nella natura. Parliamo anche di Trento, da cui proveniva quel Giovanni Caproni che fondò l'omonima azienda nel territorio di Somma Lombardo, non distante da Vizzola Ticino.
A Bracciano, in località Vigna di Valle, esiste un aeroporto militare intitolato al capitano aviatore Luigi Bourlot, caduto in volo il 7 luglio 1918. Annesso all'aeroporto esiste il Museo Storico dell'Aeronautica Militare. Il Museo è tra i più grandi nel mondo sia per dimensioni, sia per qualità e quantità del materiale esposto. Insieme al Museo c'è un centro di documentazione dedicato al Generale Umberto Nobile, del quale conserva i cimeli delle spedizioni polari, la biblioteca, con oltre quattromila volumi; dispone di disegni, lettere, documenti vari, di una ricca emeroteca, di una collezione di manuali e cataloghi nomenclatori di velivoli e di un archivio fotografico.
A Friedrichshafen si trova lo Zeppelin Museum, il più grande del mondo dedicato alla navigazione aerea con dirigibili. Il museo espone numerosi oggetti originali come uniformi, strumenti di bordo e videofilm. Al suo interno si possono ripercorrere le tappe della tragedia del famoso dirigibile Hindenburg, esploso per cause mai chiarite il 6 maggio 1937, nel New Jersey. Da quel momento i dirigibili non saranno più utilizzati per il trasporto di passeggeri.
A Meersburg si trova il Dornier Museum dedicato a Claude Dornier, inventore dell'idrovolante. Si tratta di un piccolo museo nel quale sono raccolti modelli in scala di aerei prodotti, fino a pochi anni or sono, dall'industria aeronautica Dornier, di fotografie e di documenti tecnici e disegni industriali. Un museo dunque rivolto ai grandi appassionati del volo, come ve ne sono molti nel Varesotto tra progettisti e tecnici che operano nelle imprese aeronautiche di questa provincia.
In tutte le località ricordate la memoria dei rispettivi fasti storico-aeronautici è affidata, come detto, ad un museo. E anche la provincia di Varese si appresta ad allestire un museo dell'aeronautica dopo che, anni or sono, venne trasferito a Trento il museo storico della Caproni, prima insediato nelle officine che la storica impresa possedeva a Somma Lombardo. Una perdita non indifferente per il territorio varesino, che ha visto dirigersi verso il Trentino un numero notevole di esemplari di grande interesse storico-industriale. Massone d'Arco (Tn) è il luogo di origine di Gianni Caproni, fondatore con il fratello Federico, nel 1910, dell'omonima azienda, che peraltro sviluppò interamente la propria attività nelle vicinanze di Malpensa per poi confluire, agli inizi degli anni '80, nel Gruppo Agusta.
Il museo varesino dell'aeronautica verrà allestito negli stessi immobili ex-Caproni, successivamente divenuti di proprietà Agusta Westland, su una superficie di 16.000 mq. La gestione sarà affidata ad una fondazione costituita in forma di Onlus. L'investimento complessivo è di quasi 30 milioni di euro, di cui poco meno di un terzo per l'acquisto dell'area espositiva.

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