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Quattro musei del volo

Quattro finestre virtuali sui quattro musei del volo prima ricordati e facciamo poi il punto sul progetto del museo varesino con il presidente della Provincia di Varese, Marco Reguzzoni

Museo storico dell'Aeronautica Militare a BraccianoBRACCIANO, L'EPOPEA DEL VOLO
Il Museo Storico dell'Aeronautica Militare Italiana ha sede nell'Idroscalo di Vigna di Valle (Bracciano), il più antico d'Italia, sito sulla sponda meridionale del Lago di Bracciano ove, all'inizio del XX° secolo, il Maggiore del Genio Maurizio Moris, padre riconosciuto dell'aviazione militare in Italia, impiantò il primo Cantiere Sperimentale Aeronautico. Qui volò, nel 1908, il primo dirigibile militare Italiano opera degli ingegneri Gaetano Arturo Crocco e Ottavio Ricaldoni e nel 1912 il Ten. Manlio Ginocchio vi sperimentò con successo un aereo idrovolante. Su questo aeroporto, così ricco di episodi legati alla Storia del Volo in Italia, il 24 maggio 1977 fu inaugurato il Museo Storico dell'Aeronautica Militare Italiana, voluto e realizzato dalla Forza Armata per dare degna collocazione al patrimonio aeronautico nazionale. Questa scelta fu la felice conclusione di sofferte vicissitudini che dalla costituzione della Forza Armata, avvenuta nel 1923, avevano visto il museo prima dislocato presso la Reggia di Caserta e poi, negli anni 60, presso il Palazzo Millefonti di Torino .
Il Museo, con una superficie espositiva di circa 12.000 mq, è disposto in quattro grandi padiglioni espositivi ed accoglie al suo interno oltre 60 velivoli, una cospicua collezione di motori e centinaia di cimeli che raccontano, in successione cronologica, la Storia del Volo in Italia e quella degli uomini che ne furono protagonisti. Il percorso si snoda attraverso i settori dedicati ai Pionieri, alla Prima Guerra Mondiale, all'epopea dei Voli Polari del Generale Nobile, alle Grandi Crociere Individuali e di Massa, alla Coppa Schneider, alla Seconda Guerra Mondiale per concludersi, nell'ultimo grande padiglione, con la rinascita dell'Aeronautica nel dopoguerra ed i velivoli a reazione attuali. Al visitatore è offerta la possibilità di cogliere e rivivere gli aspetti più affascinanti di una ricca e completa ricostruzione storica di una delle più esaltanti avventure dell'Uomo.
Il Museo dispone di una Sala Conferenze dove si svolgono congressi, conferenze, proiezioni e tutte quelle attività didattico-divulgative a favore di gruppi, associazioni e scolaresche che ne fanno specifica richiesta.
L'ingresso al Museo è gratuito. Chiuso nei giorni di Capodanno, Pasqua, Natale e tutti i lunedì feriali. Tel. 06 99887509

Museo ZeppelinFRIEDRICHSHAFEN, LA STORIA DEI DIRIGIBILI
A Friedrichshafen, sul lago di Costanza, lo Zeppelin Museum offre una fedele ricostruzione, lunga 33 m, di una parte del dirigibile Hindemburg.
Si giunge a bordo tramite una passerella in quota e si può passeggiare attraverso vani arredati conformemente agli originali. In altre sale del museo si ripercorre la storia e la tecnica del dirigibile.
Da maggio ad ottobre: aperto tutti i giorni. Da novembre ad aprile: chiuso il lunedì. Tel. +49 7541 38010

Museo DornierMEERSBURG, L'INVENZIONE DEGLI IDROVOLANTI
Meersburg, con la sua rocca che gode fama di essere il castello abitato più antico della Germania, dista 19 chilometri da Friedrichshafen. Il borgo è diviso in Oberstadt (città superiore) e Unterstadt (città inferiore).
L'Altes Schloss, cioè il castello vecchio, è un gioiello medievale, mentre il Neues Schloss, cioè quello più recente, costruito nel corso del XVIII secolo, ospita la Pinacoteca comunale e il Dornier Museum dedicato Claude Dornier (1884-1969), uno dei pionieri dell'industria aeronautica tedesca.
Da aprile ad ottobre. Tel. +49 7532 4404900.
A Meersburg esiste anche un altro Museo dedicato al dirigibile, una collezione privata di uniformi, rarità tecniche, posate di bordo, mobili e altro ancora, film video sulla storia dei dirigibili.
Dalla fine di marzo fino a metà novembre. Tel. +49 7532 7909.

Museo CaproniTRENTO, PATRIA DEI FRATELLI CAPRONI
Le origini del museo risalgono al 1929, quando Gianni Caproni e la moglie contessa Timina Caproni Guasti aprirono il primo museo aziendale italiano per conservare le tradizioni della propria azienda e dell'aviazione italiana.
Il Museo è stato per molti decenni l'unica istituzione in Italia in grado di configurarsi come "museo generale dell'aviazione”. Sino alla metà degli anni Trenta i cimeli erano accantonati nelle officine, in mezzo agli aerei in revisione e riparazione. Ben presto però l'importanza e la quantità del materiale raccolto resero necessaria la realizzazione di una struttura museale permanente.
La Seconda Guerra Mondiale compromette una parte della collezione. Dopo la pausa imposta dai duri anni del dopoguerra il Museo riprese l'attività con la parte documentaria a Roma e i velivoli a Venegono Superiore.
Negli anni '60 il Museo riapre una sezione espositiva nei capannoni originali della Prima Guerra Mondiale, dove furono rimontati i velivoli meglio conservati ed effettuati alcuni interventi conservativi.
Nel 1988 la famiglia Caproni strinse un accordo con la Provincia autonoma di Trento, che si impegnava a restaurare la collezione e a realizzare accanto all'aeroporto di Trento una struttura museale intitolata "Museo dell'Aeronautica Gianni Caproni”.
Si sono avute inoltre le convenzioni con l'Aeronautica Militare Italiana, il Museo Storico della Guerra di Rovereto, in base alle quali sono stati affidati al Museo Caproni vari velivoli tra i quali, nel luglio 1993, il raro trimotore Savoia Marchetti SM79 recuperato in Libano dal 2° Gruppo Manutenzione Velivoli di Guidonia dell'Aeronautica Militare.
Chiuso il lunedì, il 1° novembre, i giorni di Natale e Capodanno. Tel 0461 944 888.

11/21/2007

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