Economia 2001: cedono gli Usa, cresce la UE

Negli ultimi mesi del 2000 ed i primi del 2001 l’economia mondiale non si è trovata in un periodo particolarmente favorevole, tuttavia le previsioni per l’anno appena iniziato lasciano spazio per credere in una ripresa.
La frenata dell’economia americana ha determinato un forte rallentamento della crescita del Paese che ha sempre fatto da protagonista: tuttavia non si può parlare di recessione, gli Stati Uniti infatti promettono una ripresa nei prossimi mesi.
Nel complesso la crescita dell’economia mondiale nel 2001 sarà inferiore al previsto, ciò nonostante ci saranno ampi spazi di manovra: al Forum Economico di Davos, tenutosi negli ultimi giorni di gennaio, la previsione di crescita dell’economia è stata quantificata al 3,5%, ovvero 0,7 punti percentuali in meno di quanto stimato in precedenza dal Fmi.
Secondo le stesse previsioni, per quest’anno sarà l’Europa ad occupare larga parte della scena: la situazione economica dei 12 paesi dell’area Euro sarà soddisfacente. La buona forma dell’economia europea, favorita anche dalla sua diversificazione dell’export, non dovrebbe risentire pesantemente del rallentamento americano.
Le preoccupazioni vengono ancora una volta dall’andamento dei prezzi: nuovi aumenti tariffari ed una rimodulazione del greggio potrebbero produrre un nuovo impatto sull’andamento dei prezzi delle materie prime, impatto da valutare nei prossimi mesi. L’Italia seguirà da vicino la congiuntura europea, tuttavia continuerà a registrare tassi di crescita inferiori a quelli degli altri paesi: per il 2001 è previsto un Pil pari al 2,5% ed un’occupazione in crescita, anche se in misura più contenuta rispetto alla media europea.