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La stazione unica di Varese

Il progetto di unificazione delle stazioni prende forma e prevede che Varese diventi un importante snodo ferroviario: le tempistiche sono ancora incerte, ma la volontà del Sindaco Fontana è ferma e il sostegno della Regione Lombardia è assicurato; servono "solo” tanti soldi che ci si augura possano arrivare anche tramite investimenti privati.


Qualcuno l'ha già definita la più grande opera pubblica degli ultimi cento anni. Di certo è un sogno accarezzato a lungo, quello di unificare le due stazioni di Varese. Oggi potrebbe realizzarsi grazie a un progetto che prevede la trasformazione urbanistica di un intera porzione di città e che chiamerebbe in causa anche costruttori, imprese, investitori. Oltre naturalmente alle società ferroviarie. Che avrebbero inoltre un nuovo impulso di passeggeri dalla paventata apertura della linea Arcisate Stabio, destinata a collegarsi con la grande direttrice europea dell'Alp Transit. Insomma, Varese non sarebbe più una stazione chiusa, ma diventerebbe uno snodo ferroviario, i pendolari potrebbero scendere al binario e decidere se viaggiare con Rete ferroviaria italiana e con Ferrovie nord, e se uscissero dalla stazione non troverebbero il panorama di oggi, ma una nuova città fatta di edifici moderni e servizi.
Per avere tutto questo bisognerà attendere qualche anno. Ci vorrà forse un po' di fortuna e molta tenacia, ma l'ottimismo non manca. La Regione Lombardia, con l'assessore alle Infrastrutture Raffaele Cattaneo, sta sostenendo il progetto, il sindaco di Varese Attilio Fontana lo ha indicato come una delle priorità della giunta e ha addirittura organizzato una serata pubblica con la business community e con la popolazione per spiegare quali siano le sue intenzioni. Le società ferroviarie sono aperte all'idea e anche dalla imprese arrivano segnali di interesse, come ad esempio dalle associazioni dei costruttori che ritengono fattibile gli investimenti, a patto di una politica urbanistica che consenta loro uno sviluppo ponderato nel tempo. Alla vigilia dell'accordo di programma, dunque, segnali di fumata bianca da Palazzo Estense. Per la prima pietra si fanno diverse previsioni, tra cui quella del 2010.
Il sindaco Fontana attribuisce alla stazione unica tre grandi benefici: "Innanzitutto - spiega - con l'unificazione delle stazioni mettiamo mano alla viabilità in ingresso alla città. Largo Flaiano sarà risistemato e divideremo il traffico di due direttrici permettendo a una parte di auto e camion di deviare senza passare dal centro". Ma c'è di più: "Certo, avremo poi una riqualificazione urbanistica dell'intero comparto delle stazioni. Si tratterà di una vera e propria rivoluzione, vedremo un pezzo di città cambiare per lasciare spazio a opere di vera e propria riqualificazione, di una zona che spesso pone qualche problema di sicurezza per i cittadini”. Ultimo punto il vero e proprio potenziamento della ferrovia: "Trasformeremo Varese in uno snodo che aprirà diverse prospettive anche economiche, dato che abbiamo avuto ancora una volta assicurazione che la ferrovia Arcisate Stabio si farà”.
Ma per centrare l'obiettivo ci vogliono tanti soldi. Una stima dei costi, contenuta in uno scenario dei progetti possibili, è stata presentata proprio di recente. Si parla di 115 milioni di euro di opere pubbliche previste. L'elenco è lungo: la stazione sarà riorganizzata collocando il tutto nei pressi dell'attuale Stazione Nord, vi sarà poi una copertura dell'attuale tracciato in trincea delle Ferrovie Nord tra piazzale Trieste e via Magenta, si parla inoltre della parziale copertura della linea Rfi a Nord di largo Flaiano. Intorno alla stazione sarà organizzato un interscambio tra la ferrovia e le auto, vi sarà un parcheggio a servizio dell'ospedale Del Ponte e ulteriori parcheggi; vi sarà contestualmente lo spostamento del mercato cittadino in un'area che diverrà a servizio della mobilità, e poi la riqualificazione dei sottopassi, l'allargamento dei ponticelli sotto il passaggio della ferrovia e lo studio di un nuovo itinerario di attraversamento cittadino che crei delle alternative all'asse delle vie Piace, Casula e Belforte.
"Io spero che questo progetto riaccenda entusiasmo nelle imprese e che spinga anche il mondo produttivo ed economico a parteciparvi - sottolinea il primo cittadino - noi vogliamo che tutti siano coinvolti e che il risultato sia pregevole. Stiamo pensando di interpellare anche grandi professionisti e di certo ci presenteremo a maggio, a Milano, alla fiera del real estate”. Una scelta, questa, molto importante, perché il pacchetto di opere pubbliche preconizzate dalle stime elaborate in questi giorni, anche se sono giudicate fattibili da diverse parti, non potrebbero però vedere la luce senza una massiccia ventata di investimenti legata proprio al mercato immobiliare.
Ma che cosa dovrà essere costruito nella nuova area urbanistica delle stazione unificata? "Noi vogliamo realizzare qualcosa di bello - ha spiegato il primo cittadino - e siamo aperti a diverse soluzioni”. Tra queste, certamente ci saranno uffici e appartamenti: sarà la funzione prevalente, si legge nelle indicazioni presentate a marzo con gli obiettivi del progetto, e sarà spesso affiancata da attività commerciali al piano terreno in corrispondenza delle strade principali. Ci saranno poi le funzioni pubbliche, oltre alle stazioni, come l'ospedale Del Ponte, scuole, la sede territoriale della Regione, anche se qualcuno suggerisce di pensare a un polo degli edifici pubblici. Vi sarà poi la permanenza nella zona di alcuni edifici industriali.

04/06/2007

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