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Quando la scuola era "aziendale"

Gli industriali della provincia di Varese, sin dall'Ottocento, si sono contraddistinti per una forte attenzione alla formazione dei giovani attraverso l'istituzione e il finanziamento di scuole professionali. Una di queste compie 130 anni.

Immagine d'archivio del "Centro di Formazione Professionale Mazzucchelli Celluloide", 1942-1957La necessità di dare ai giovani lavoratori una adeguata formazione professionale e più in generale una soddisfacente base culturale si è affacciata subito nella mente degli industriali che sin dai primi decenni dell'Ottocento operavano nei territori dell'attuale provincia di Varese. Ciò era il frutto di una cultura imprenditoriale moderna, già tesa a confrontarsi in alcuni settori produttivi d'avanguardia con le principali industrie europee. Nello stesso tempo, analizzando le aspirazioni e i passi concreti compiuti da alcuni imprenditori (è il caso anzitutto di Eugenio Cantoni) che puntavano a rendere indipendente e concorrenziale l'industria italiana nei confronti di nazioni come Inghilterra, Francia, Germania e Svizzera, si capisce come il loro ambizioso progetto riconoscesse all'istruzione professionale e a quella tecnica un ruolo strategico. Per la verità essi avevano coscienza anche dell'impellenza di un analogo progetto universitario e perciò operarono per la creazione di un Politecnico lombardo concorrenziale nei confronti di quello di Zurigo al quale da tempo inviavano i propri figli. Siamo in presenza perciò di un progetto complessivo di educazione e formazione nato ben prima che lo Stato assumesse le proprie responsabilità in materia; un progetto che non può più essere identificato in modo semplicistico e fuorviante come puro fattore industriale, poichè esso ha agito consapevolmente sulla struttura sociale della Lombardia e ne ha determinato un significativo progresso. A completamento di ciò, vale la pena di ricordare come questa cultura della formazione si sia sviluppata sul solco di una più antica "tradizione" lombarda nata in epoca austriaca: l'obbligatorietà della frequenza scolastica per i bambini dai sei ai nove anni. E come, quando questo meccanismo di tutela sociale venne meno, siano stati proprio gli imprenditori a sostenere la nascita e lo sviluppo di asili e scuole, in particolare quelle serali e domenicali che potevano accogliere i giovani lavoratori. All'indomani dell'unità nazionale erano ben 26 le scuole serali nei Comuni del Circondario di Varese, mentre con altre iniziative ci si rivolgeva pure ai giovani delle campagne. Un ambito questo nel quale poi si sviluppò con precisi caratteri di formazione professionale l'Istituto di Agraria Gerolamo Ponti che trovò nella frutticoltura una importante specializzazione.
Fu comunque quello delle Scuole d'Arte, dette comunemente di disegno, ma anche professionali, il settore che trovò il maggiore credito poichè esse fornivano personale molto preparato non solo all'industria, compresa quella edilizia, ma anche agli uffici pubblici e privati. Proprio i cospicui finanziamenti indirizzati dagli imprenditori in questo ambito portarono alla successiva nascita di moderni Istituti Professionali.
Restando sempre nel Circondario di Varese, ricordiamo che alla fine dell'Ottocento le scuole professionali, con circa un migliaio di allievi, erano operative nei seguenti comuni: Angera, Arcisate, Armio, Azzate, Brenno Useria, Garabiolo, Gavirate, Germignaga, Laveno, Luino, Maccagno Superiore, Malnate, Marchirolo, Musadino, Varese, Viggiù. Caso assai particolare era proprio quello di Viggiù, località dove la scuola di disegno era stata tra le prime a nascere con un accentuato carattere specialistico diretto al disegno ornato e artistico, alla creazione di sculture e pitture; una scuola nella quale sarebbero nati scultori e artisti famosi. Il decisivo e originale impulso che gli imprenditori locali diedero alla formazione professionale nel Ventesimo secolo trova la sua spiegazione nello straordinario sviluppo di alcuni settori industriali, in particolare quello meccanico, quello chimico, conciario, della ceramica ed altri ancora, che videro Varese balzare ai primi posti nelle classifiche delle città e delle province industriali. Se, come nel caso della Scuola di Ceramica che operava all'interno degli stabilimenti di Laveno, oppure della straordinaria esperienza sviluppata presso gli stabilimenti Mazzucchelli di Castiglione Olona, talvolta siamo ancora in presenza di una formazione a carattere settoriale, destinata a produrre effetti solo localmente e nel quadro di una limitata espansione occupazionale, in altre circostanze ci troviamo al cospetto di "scuole" e "istituti" che puntano a fornire un servizio più generale, con maggiore ampiezza territoriale, diretto perciò ai giovani e alle industrie nella loro interezza: connotati questi che in un certo senso le qualificano come "servizio pubblico" e che in anni successivi ne favoriranno l'inserimento nei ruoli dello Stato o della Regione. Nel quadro sotto sono indicate le Scuole Professionali che operavano all'indomani della nascita della Provincia di Varese. Era calcolato in 50.000 lire annue di allora il contributo versato dall'Unione degli Industriali della Provincia di Varese per il mantenimento di queste scuole, al quale contribuivano anche la Camera di Commercio e la Provincia. Nel contempo si manifestava già un ampio dibattito sulla necessità di concentrare queste esperienze professionali in un numero limitato di località e scuole, ottimizzando così le risorse. Un percorso questo che sul momento sarebbe stato accantonato, per poi essere ripreso in modo conclusivo nel secondo dopoguerra. Per comprendere lo spirito nuovo che nel Ventesimo secolo animava le scuole professionali e il loro rapporto col mondo industriale, è sufficiente leggere quanto ebbe a scrivere nel 1914 l'ingegnere Luigi Soldati per Saronno: "Considerate le esigenze dell'industria saronnese ho ritenuto che sia molto utile per ora istituire quattro sezioni (fabbri, muratori, meccanici, falegnami)... la nostra situazione deve differenziarsi dalle solite scuole di disegno perchè il disegno è solo parte integrante della scuola, ma non deve essere affatto esclusivo". In modo esplicito Luigi Soldati pensava alle svariate possibilità offerte dal disegno nella vasta gamma delle applicazioni industriali. A tale scopo gli imprenditori di Saronno, come quelli di tutta la provincia di Varese, sostenevano con larghezza di strumentazioni e mezzi economici queste scuole da cui traevano una speciale "forza lavoro" che si è sempre distinta per la capacità di introdurre modifiche, di inventare cose nuove, scoprire altri campi di utilizzazione e così via. La lezione di Saronno è stata alla base anche di esperienze assai vivaci e durature come quella realizzata presso la scuola "Leonardo Da Vinci" di Varese specializzata in campo meccanico e aeronautico.

Scuole professionali attive alla fine degli anni Venti

Albizzate, scuola di disegno, fondata nel 1909; Angera, scuola di disegno, 1886; Arcisate, disegno industriale, 1882; Besano, disegno, 1902; Besozzo, disegno, 1925; Bisuschio, disegno, 1895; Brenno Useria, disegno industriale,1886; Busto Arsizio, scuola per meccanici e scuola per tessitura meccanica, unificate nel 1923; Cadero, disegno, 1891; Cantello, disegno, 1902; Caravate, disegno, 1924; Carnago, professionale, 1912; Casciago, disegno, 1894; Cassano Magnago, disegno, 1883; Castronno, disegno, 1922; Cavaria con Premezzo, disegno, 1921; Cislago, disegno, 1921; Comerio, disegno, 1924; Cuvio, disegno, 1921; Fagnano Olona, disegno, 1901; Gallarate, disegno 1877 - tessitura 1905; Gavirate, disegno, 1887; Gemonio, disegno, 1885; Gerenzano, disegno, 1923; Germignaga, disegno, 1886; Gorla Minore, disegno, 1907; Gurone, edile, 1921; Induno Olona, disegno, 1877; Lavena Ponte Tresa, disegno, 1885; Laveno, professionale, 1864; Lonate Pozzolo, disegno, 1925; Luino, meccanica e tessitura, 1880 - riordinata nel 1928; Maccagno, disegno, 1890; Malnate, disegno, 1882; Marchirolo, professionale, 1892; Mesenzana, disegno, 1908; Musadino, disegno, 1889; Porto Ceresio, disegno, 1921; Runo, disegno, 1900; S. Ambrogio Olona, disegno, 1920; Saronno, professionale, 1919; Solbiate Arno, disegno, 1903; Somma Lombardo, professionale, 1919; Tradate, professionale, 1912; Varese, arte industriale 1861 - tessitura 1925 - aviazione 1927; Velate, disegno, 1925; Viggiù, disegno, 1872.

01/14/2005

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