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Da Varese a Roma

Sono 13 i parlamentari della nostra provincia che saranno a Roma nella XV legislatura. Da destra a sinistra l’intento comune sembra quello di portare nella Capitale le esigenze del nostro territorio.

Antonio TomassiniPaolo RossiLuca VolontèGraziano Maffioli
Un possibile accordo bipartisan allo scopo di portare a casa risultati per il territorio: non negano questa possibilità quasi tutti i senatori e deputati del Varesotto neoeletti, ciascuno però con i suoi distinguo e i paletti da non valicare. Con un un’unica eccezione, quella dei due parlamentari della Lega Nord il cui messaggio resta quello di sempre: i risultati per il territorio si portano a casa solo con il federalismo. I parlamentari targati Varese, 9 della Casa delle Libertà (tenuto conto che Umberto Bossi, eletto alla Camera a Varese ha scelto l’Europarlamento) e 4 dell’Unione, si avviano verso un’esperienza nuova. Sarà possibile, con un Paese spaccato in due e dopo una campagna elettorale dai toni non certo pacati, raggiungere posizioni comuni in nome delle necessità espresse dal territorio? Tra gli interpellati, in dieci hanno fornito le loro risposte circa lo scenario futuro.
"Quando fummo all’opposizione - ricorda Antonio Tomassini, riconfermato a palazzo Madama nelle fila di Forza Italia - sapemmo superare le logiche degli schieramenti e non facemmo mancare il nostro appoggio di fronte a questioni importanti per il bene della nazione e lo stesso è valso anche per questioni locali di una certa importanza. Certo ciò non significa accettare inciuci e neppure rinunciare al nostro ruolo di opposizione".
Ed i suoi paletti li mette pure chi siede dall’altra parte come Paolo Rossi, matricola al Senato per la Margherita. "Le differenze in politica ci sono, inutile negarlo.
Daniele MarantelliSabina SiniscalchiGiuseppe LeoniDario Galli
E’ però vero che vi sono contesti, come quello che riguarda le priorità del territorio, sui quali è necessario dialogare e confrontarsi per arrivare a dei risultati".
Punta invece l’attenzione sulla forte componente territoriale del precedente Governo un altro volto non nuovo per i palazzi romani, Luca Volontè dell’Unione democratici di centro (Udc) "Nell’ultimo esecutivo - commenta il deputato - Varese aveva espresso un ministro e diversi uomini in posizioni importanti, ora occorre vedere cosa accadrà, visto che allora i risultati per il territorio ci sono stati. Ora c’è da augurarsi che ci possa essere comunque voglia di lavorare anche in un’ottica di superamento delle divisioni". Della stessa opinione il compagno di partito, il senatore Graziano Maffioli che aggiunge: "io l’espressione bipartisan l’ho utilizzata in tempi non sospetti e credo che sia l’unica via se si vogliono raggiungere risultati comuni".
Per Daniele Marantelli, diessino nella squadra dell’Unione alla Camera la priorità è quella di "valorizzare al meglio le risorse che il Varesotto ha con le sue due Università, con l’aeroporto, con un tessuto produttivo votato all’export: chiunque vorrà sintonizzarsi su questa linea di condotta sarà benvenuto. Noi, da parte nostra, non abbiamo mai fatto mancare il gioco di squadra su questioni importanti per il territorio". E per restare nella fila del centro sinistra si esprime in maniera analoga anche Sabina Siniscalchi del Prc (Partito della Rifondazione Comunista), saronnese eletta alla Camera in Friuli e direttrice della Fondazione Culturale di Banca Etica. "Gli interventi condivisi andranno cercati non solo per il nostro territorio ma per tutto il Paese, perché per risolvere i problemi locali è necessario affrontare i nodi che frenano lo sviluppo a livello di tutta l’Italia.

Marco AiraghiMaria PellegattaGiancarlo GiorgettiRoberto MaroniPietro Armani
Ma occorre anche partire da una condivisione delle analisi".
Un assoluto semaforo rosso ad un lavoro bipartisan arriva dalle fila della Lega. "Abbiamo tra le mani una gallina dalle uova d’oro - tuona Giuseppe Leoni della Lega Nord che torna a Roma per sedere tra i senatori - ma le uova finiscono altrove: l’unica strada non sono accordi o alleanze, ma il vero federalismo". A lui fa eco il compagno di partito, Dario Galli che passa a palazzo Madama.
"Credo proprio che non se ne farà nulla: noi dei risultati per il territorio li abbiamo portati a casi in termini di opere infrastrutturali, ad esempio.
D’ora in avanti sono sicuro che non si avrà nulla e sarà solo un furto legalizzato delle risorse che il territorio produce: l’unica via è il vero federalismo". Possibilista è invece Marco Airaghi di An sugli scranni di Montecitorio: "nel rispetto dei ruoli di governo e opposizione credo sia possibile una lobby territoriale che dia impulso a decisioni utili a livello locale. Il tutto rispettando a pieno il ruolo di chi governa e di chi fa opposizione".
Infine Maria Pellegatta, segretario regionale dei Comunisti Italiani eletta al Senato: "occorrerà cercare di ottenere il massimo per il nostro territorio dopo il clima pesante che ha caratterizzato gli ultimi mesi segnati da una divisione tra i due schieramenti che è stata anche di tipo morale".
Infine a completare il plotone dei Varesini nella nuova legislatura ci sono anche altri due leghisti come Giancarlo Giorgetti e Roberto Maroni entrambi a Montecitorio), mentre i voti della circoscrizione varesina per questioni di ripescaggio hanno mandato alla Camera anche Pietro Armani, residente a Roma, come deputato di An.

Lo scenario locale: il 28 e 29 maggio si vota
in 32 Comuni del Varesotto

Le considerazioni dei neo eletti arrivano a poche settimane da un voto che ha visto una corsa alle urne nella nostra provincia (86,21% di votanti, il 14,7% in più rispetto alle regionali 2004) per designare i sindaci di 3 grandi centri (Varese, Gallarate, Busto Arsizio) e di altri 29 comuni. Il voto in provincia sembra cristallizzato rispetto alle precedenti elezioni, con il centro destra poco sopra il 60% delle preferenze e il centro sinistra appena sotto il 40%. E se la Cdl risulta la coalizione più forte, sono stati i risultati portati a casa dai diversi partiti al suo interno a dominare la scena nelle settimane prima della chiusura definitiva delle candidature.
A pesare sono i tre punti in più di Forza Italia rispetto alle regionali (27,82% di preferenze), contro una retrocessione della Lega Nord (scesa al 14,6%) e una rimonta anche degli alleati "minori" come An (10,1%), ma soprattutto come l’Udc (toccato il 7%). Giorni di trattative nella coalizione di centro destra hanno lasciato sul campo la consegna alla Lega del campanile di Varese, dove il leghista Attilio Fontana sarà il candidato sindaco per la Cdl, ma con una richiesta di precise garanzie post elettorali da parte degli alleati. In campo per il centro sinistra ci sarà invece Antonio Conte, sostenuto da una coalizione di ben otto forze politiche. E lo scenario elettorale sotto il Bernascone si completa con la candidatura dell’ex assessore Alessio Nicoletti che corre da solo con il suo Movimento Libero e con altre due candidature dell’ultima ora per un totale di 15 liste.
Forza Italia fa invece pesare il suo risultato alle ultime politiche portandosi a casa la candidatura di due dei suoi per la poltrona di Busto Arsizio (dove i candidati a sindaco sono 7 per ben 16 liste), e Gallarate, (qui ci sono invece tre candidati e 13 liste). A Busto la testa di serie della Cdl sarà Gigi Farioli che avrà come avversario di centro sinistra l’ex capogruppo della Margherita in consiglio comunale Valerio Mariani, mentre a Gallarate il sindaco uscente Nicola Mucci, in campo per il centro destra, se la vedrà con il diessino Pierluigi Galli sostenuto da sei formazioni.

05/05/2006

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