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L'unificazione delle due stazioni di Varese, quelle delle Ferrovie dello Stato e delle Ferrovie Nord Milano, passa per un ampio progetto di riqualificazione urbanistica di una vasta porzione della Città. Tre progetti che faranno discutere. Lavori ultimati, si pensa, nel 2012.


Liscia, gassata o ferrarelle? Con i grattacieli, senza grattacieli, o metà e metà? L'antico refrain di una pubblicità potrebbe calzare a pennello per il progetto della stazione unificata di Varese. Dove, a qualche anno dall'inizio potenziale dei lavori, si discute su come realizzare la riqualificazione del quartiere. Mantenere l'attuale aspetto cittadino con palazzetti bassi? Oppure osare, e andare a costruire dei grattacieli che liberino spazi? O infine accontentarsi di una soluzione intermedia?
E' intorno a questi dilemmi che ruota il progetto delle stazioni, presentato da Infrastrutture Lombarde, braccio operativo del Pirellone, sintesi di un percorso che vede partecipare a un accordo di programma gli enti del territorio, sotto l'impulso dell'assessorato alle infrastrutture regionale e del Comune di Varese.
Ma partiamo dalla ferrovia. La grande novità sarà l'eliminazione di una delle due stazioni ferroviarie: i binari si unificheranno all'altezza dell'attuale Stazione Nord. Varese non sarà più una stazione di termine corsa, ma la ferrovia è destinata a proseguire verso Lugano.
Le ipotesi presentate fanno pensare a un nodo ferroviario innovativo: con una stazione unificata di 20.000 mq di cui 9.600 da destinare a servizi e commercio, un parcheggio "interscambio" da 550 posti, un bus terminal, una stazione taxi, un parcheggio per le moto e per le bici, un punto per il car sharing e una superficie di giardino pensile, e spazi per eventi, di circa 11.000 mq.
Ed ecco invece che cosa potrebbe essere Varese "città di grattacieli". Tre palazzi alti 30 piani, che si innalzano per 90 metri (supererebbero persino il campanile del Bernascone). La città verticale impegnerebbe 122.000 mq di terreno, guadagnando spazio: 18% del terreno costruito e metà delle aree destinate a verde. Le soluzione totalmente opposta è quella della tradizione: edifici di massimo 8 piani, ma con il 39% di superficie occupata, in pratica un'estensione in orizzontale del nuovo centro direzionale. Infine, una soluzione di mediazione: 25 piani massimo.
E veniamo alla viabilità. Sono due, in questo senso, le alternative proposte. Entrambe prevedono un sottopasso in via Monte Santo, una serie di raccordi con Piazzale Kennedy, il potenziamento di via Bixio, una rotatoria in largo Flaiano e molti parcheggi pubblici. Una delle due aggiunge anche un sottopasso in largo Flaiano, in grado secondo gli studi di risolvere il problema del traffico.
Il costo dell'opera varierà a seconda del piano che verrà scelto: per la prima ipotesi, quella senza il sottopasso di Largo Flaiano, il costo stimato è di 142 milioni di euro. L'altra, con l'opera completa, di 152 milioni.
Una vera rivoluzione, non c'è che dire. E che bel dibattito si annuncia. Primo punto, tutto per costruttori e architetti: grattacieli sì o grattacieli no? Attilio Fontana, sindaco di Varese: "Nulla è stato ancora deciso: dobbiamo pensare alla procedura per assegnare i lavori e scegliere tra uno sviluppo della città verso l'alto o per edifici di altezza inferiore ma con più spazi occupati. L'idea di ricreare questa parte della città - ha continuato il primo cittadino - sta già facendo parlare di sé: ha ottenuto l'interesse di grandi gruppi internazionali e il bando per individuare l'attuatore sarà pubblicato entro l'inizio del 2009".
"Da parecchi decenni Varese non ha un'occasione per ripensarsi come questa - ha commentato Raffaele Cattaneo, assessore regionale alle infrastrutture -. Stiamo parlando di un grande intervento sul trasporto oltre alla possibilità di ripensare la viabilità della città. Sappiamo di aver di fronte un'opera molto costosa - ha spiegato - ma anche un progetto innovativo perché finanziato con la collaborazione dei privati senza perciò pesare sulle casse pubbliche". Contrari ai grattacieli si sono dichiarati alcuni architetti che hanno cara un'immagine più tradizionale della città, mentre diversi operatori economici subiscono il fascino dell'innovazione.
Ma un'altra questione che fa discutere è quella legata agli spazi commerciali. Le associazioni di categoria hanno segnalato la necessità di preservare i negozi di vicinato. Lo studio di Infrastrutture Lombarde prevede quasi 100.000 mq di aree così distribuite: 44.000 a residenza, 25.000 a terziario residenziale, 9.000 a commercio di vicinato, 1.500 a piccolo artigianato, 8.000 a servizi pubblico, 10.000 a commerciale stazione.
E infine guardiamo i tempi. A marzo si prevede il passaggio in giunta municipale, l'approvazione nel settembre 2008, nel febbraio 2009 la gara internazionale alla quale parteciperanno, si spera, architetti di fama e immobiliari internazionali, a fine 2009 ci sarà l'aggiudicazione. Ma prima di iniziare bisognerà spostare il mercato comunale da piazzale Kennedy. Difficile dire quando sarà tutto pronto, è ragionevole però pensare come data di riferimento il 2012.

01/18/2008

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