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Competitività, parola-chiave per garantirci il futuro

Il Gruppo Giovani Imprenditori dell'Unione Industriali nella sua assemblea ha affrontato il nodo dello sviluppo varesino. I timori per le diseconomie che bloccano la crescita.

Ogni 100 Euro prodotti nel Varesotto, circa 45 sono generati dal settore industriale. Tra le 103 province italiane, la nostra si colloca al quarto posto per peso del settore secondario sul valore aggiunto totale. Siamo preceduti soltanto da Bergamo, Brescia e Como. Si collocano dietro di noi - oltre a Biella e Lecco - anche tutte quelle province del Nord-Est di recente protagoniste di una delle fasi di espansione economica più esplosiva degli ultimi anni.
La vocazione industriale, dunque, caratterizza talmente la provincia di Varese da doverla considerare come il vero core business di questo territorio.
"Un core business che finora è cresciuto spontaneamente, su di un terreno evidentemente molto fertile - ha detto il Presidente Claudio Conti durante l'Assemblea 2001 del Gruppo Giovani Imprenditori dell'Unione Industriali della Provincia di Varese -. Tuttavia, questo risultato, per quanto gratificante, è storia. Non basta per garantirci un'analoga situazione per il futuro, anche prossimo".
Claudio Conti nella sua relazione ha usato una metafora presa dalle gare automobilistiche di Formula 1.
"La posizione di prestigio ancor oggi occupata dall'economia varesina equivale ad aver guadagnato una pole position, che è sicuramente un risultato importante ma non corrisponde affatto al successo nella gara.
La gara è quella che ci attende da qui ai prossimi anni in un mondo in grande, frenetica evoluzione. E dietro di noi ci sono altrettanti territori, altrettante imprese motivate almeno quanto noi".
La provincia di Varese nel suo complesso, insomma, deve spendere tutte le sue forze affinché il suo vantaggio sia mantenuto. Le imprese potranno essere competitive solo se verranno messe nelle condizioni d'operare all'interno di un sistema istituzionale, economico e territoriale altrettanto competitivo.
"Da questo punto di vista, lasciatemi esprimere una punta di fiducia - ha precisato Massimo Ferrario, Presidente della Provincia di Varese -. Almeno rispetto a una decina d'anni fa, sul piano infrastrutturale le cose sono cambiate. E in meglio. Grazie al Piano d'Area Malpensa, alcuni dei progetti che erano rimasti troppo a lungo nel libro dei sogni tra poco potranno concretizzarsi.
Dopo venticinque anni di sole chiacchiere, la costruzione di un'opera viabilistica è sul punto d'avvio. Il riferimento è al raccordo di Boffalora con la Milano-Torino, completabile in tre anni, che permetterà di avere finalmente un'alternativa all'Autolaghi per i collegamenti con Malpensa".
Meno ottimista s'è dichiarato, invece, Massimo Ferrario per ciò che concerne la Pedemontana "…per la quale siamo ancora alla fase della pre-Conferenza dei Servizi. Questo significa che il progetto esecutivo non lo vedremo se non fra alcuni anni".
L'assemblea 2001 del Gruppo Giovani Imprenditori è stata caratterizzata anche da una tavola rotonda alla quale hanno partecipato Marino Vago, Presidente dell'Unione Industriali; Paolo Lamberti, Presidente dell'Università Cattaneo; Luigi Gabaldini, della Cesare Gabaldini Spa di Cardano al Campo; e Giuseppe Redaelli, de La Tipografica Varese Spa di Varese.
Coordinati da Massimo Bongiovanni, giornalista de Il Sole 24 Ore, i quattro uomini d'impresa hanno affrontato il tema della competitività dell'economia varesina, sottolineandone i vantaggi di posizione e, al tempo stesso, le diseconomie presenti.
Tra i vantaggi, il poter contare su di un capitale sociale costituito da imprenditori e lavoratori che possiedono tenacia, laboriosità e curiosità verso il nuovo. Emerge, però, il problema della mancanza di figure professionali: soprattutto tecnici, operai specializzati e progettisti.
La prossimità della provincia di Varese al confine, poi, se da un lato la rende una testa di ponte verso le regioni dell'Europa centrale, dall'altro non è adeguatamente valorizzata dalla rete di trasporto. Strade e ferrovie sono abbondantemente insufficienti a sostenere i volumi di traffico sia all'interno della provincia, sia nelle direzioni esterne.

Giovanni Brugnoli nuovo Presidente dei Giovani Imprenditori

L'assemblea 2001 del Gruppo Giovani Imprenditori ha visto la nomina di Giovanni Brugnoli a Presidente per il prossimo biennio. Sostituisce Claudio Conti, giunto al termine del mandato.
Nato a Busto Arsizio il 24 settembre 1970, Giovanni Brugnoli vive a Milano. E' sposato, con due figli. Dal 1992 lavora nell'impresa di famiglia: la Tiba Tricot di Castellanza, di cui è ora responsabile dell'area commerciale. Dal 1999 al 2001 è stato vicepresidente dei Giovani Imprenditori e membro della Giunta dell'Unione Industriali.
Il Consiglio direttivo che affiancherà il nuovo Presidente è costituito da: Carlo Vanoni, Raffaella Viola, Carlo Rola, Paolo Balconi, Patrizia Pigni, Paolo Radini, Paolo Orrigoni, Cesare Motta, Mario Rostoni e Alberto Parma.

06/21/2001

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