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Tutti al laboratorio di industria

L'intesa tra l'Unione degli Industriali e la Direzione Regionale Scolastica per definire progetti di collaborazione scuola-industria nel sistema di istruzione, formazione e orientamento in provincia di Varese.

Nella foto: la firma dell'intesa: da sinistra, il Vice Presidente dell'Unione Industriali Luigi Prevosti e il Dirigente del C.S.A. Antonio LupacchinoIl dibattito in corso sulla riforma della scuola pone una questione rilevante: come ripensare in modo radicale il modo di fare scuola, cultura e formazione e rileggerlo alla luce della complessità dei processi di apprendimento, valorizzando le esperienze dei migliori modelli scolastici? Tutti ne parlano e, nel coro di voci, le imprese associate all'Unione degli Industriali di Varese hanno rinnovato l'impegno per partecipare alla costruzione del sapere dando corpo ad un'ampia intesa con le scuole, per proseguire nella collaborazione scuola-industria già avviata in questi anni.
A quattro anni di distanza dall'acquisizione dell'autonomia che ha per così dire rivoluzionato il mondo della scuola, oggi più che mai, la scuola attraversa una fase di grosse trasformazioni. Le riforme annunciate, discusse e decretate sono ancora un "cantiere aperto" e benché siano in molti a sostenere che il futuro dei giovani e la loro educazione rappresenti un bene preziosissimo per tutta la collettività, c'è ancora molta confusione su come strutturare e riordinare l'attuale sistema scolastico. Uno dei temi rilevanti del convegno di Confindustria dello scorso 20 aprile a Vicenza riguardava proprio il futuro dell'istruzione tecnica: e non è certo un tema minore, considerato che gli istituti tecnici - ritenuti da molti il fiore all'occhiello del sistema scolastico nazionale - e gli istituti professionali, contano quasi un milione e mezzo di studenti. La soluzione, tuttora dibattuta anche con il contributo del sistema confindustriale, potrebbe essere la costituzione di un duplice canale per il sistema delle scuole superiori: da un lato i licei, compreso quello tecnologico che assorbirebbe parte degli attuali istituti tecnici e dall'altro il sistema di istruzione e formazione professionale regionale. Non c'è nulla di deciso, ma il rischio è che i licei tecnologici nascano deboli e generici, mentre l'industria ha bisogno di robuste basi formative e professionali e che la formazione tecnica possa essere indebolita dal passaggio alle Regioni. Il problema non si esaurisce nella scelta del modello e - cosa di non poco conto - nell'assicurare l'adeguata copertura finanziaria alla riforma, il punto cruciale risiede poi nel riuscire a concretizzare i progetti e le proposte agendo in primo luogo a livello locale. Fra le attività più rilevanti che tutta la società civile è chiamata a svolgere insieme, indubbiamente la più importante è quella di mantenere aperto il dialogo con il sistema scolastico ed educativo di un paese, ricercando il confronto e diffondendo la sensibilità a partecipare alla costruzione di un humus educativo a cui tutta la società civile è chiamata, valorizzando l'impegno di tutti coloro che hanno a cuore la formazione dei giovani. Con questa consapevolezza e valorizzando l'intensa collaborazione svolta nel corso degli anni, l'Unione Industriali di Varese ha stipulato un documento di intesa con l'Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia, denominato "Laboratorio di industria". Perché c'era bisogno di un nuovo documento di intesa su una questione già ampiamente condivisa? Le imprese hanno imparato a loro spese a stare sul mercato, un luogo nel quale l'informazione e il modo di fornirla ai clienti riveste un'importanza strategica. Le scuole non sono certo state ferme ad aspettare, ma nonostante le dichiarate aperture al mondo extrascolastico, sono in questo precisa fase di cambiamento a rischio di subire le pressioni esterne, che ne aumentano la confusione. L'industria in provincia di Varese rappresenta ancora una quota rilevante non solo di produzione di valore aggiunto, ma anche - ed è il dato più interessante per i giovani - di opportunità di lavoro. Le imprese si sono sempre fatte carico di partecipare alla costruzione di una società educativa, di contribuire in qualche modo al processo di formazione dei giovani che entrano a lavorare nelle nostre imprese. Fra tutti i progetti promossi a livello locale, il più conosciuto è sicuramente l'Università Cattaneo-LIUC di Castellanza, una grande iniziativa per la formazione superiore che realizza vantaggi per sistema economico locale e non solo. Tra i progetti più noti promossi al livello locale, l'Unione Industriali ha realizzato "La Fabbrica delle Opportunità", un articolato programma di orientamento che ha coinvolto imprese, scuole, docenti studenti e famiglie. Poi il "Portale della Scuola e della formazione della provincia di Varese www.scuolava.it", il sito Internet creato per facilitare i contatti tra scuole e imprese e l'Orientagiovani, giornata promossa a livello nazionale da Confindustria e realizzata a Varese per incontrare gli studenti in uscita dalle scuole superiori.
Ma c'è, ed è forse meno nota e visibile, un'ampia attività di orientamento, di collaborazione e di presenza dell'industria a scuola, rivolta ai giovani ed agli adolescenti. Essa si compone di un insieme di iniziative per aiutare i ragazzi a capire quali sono le loro attitudini e vocazioni, attraverso progetti mirati ora previsti anche in molti programmi scolastici, per contribuire anche a formare quel sapere tacito di competenze che i giovani dovranno sviluppare insieme al sapere codificato che apprendono sui banchi di scuola. E' un impegno che prosegue da anni grazie alla proficua collaborazione con i docenti e il Provveditorato e che, con la firma dell'intesa denominata "Laboratorio di industria" acquista una nuova veste di ufficialità riconosciuta dalla Direzione Regionale Scolastica per la Lombardia. Il "Laboratorio di industria" potrà quindi essere uno spazio fisico ospitato in un'impresa, in una scuola, o un luogo di lavoro virtuale, in cui si incontreranno giovani e imprenditori e che consentirà agli uni ed agli altri di conoscersi, dialogare, apprendere e sperimentare nuove forme di incontro scuola-industria.


Educazione e lavoro all'Expo

Si è svolta a Milano dal 27 al 30 aprile la prima edizione dell'Expo dell'educazione e del lavoro che ha visto la partecipazione delle istituzioni e dei principali interlocutori della scuola, dell'università, della ricerca, della formazione, e dell'orientamento al lavoro. Nelle intenzioni degli organizzatori l'Expo avrà una periodicità annuale. L'edizione del 2004 rappresenta il primo vero tentativo di realizzare in Italia una fiera che riesca a far incontrare i diversi mondi dell'offerta formativa, scolastica ed universitaria, e riesca anche a metterli in relazione con l'offerta globale del mercato per quanto riguarda le proposte di beni, strumenti e servizi di ogni settore. Ricco ed intenso il programma dei convegni ai quali hanno partecipato anche le Associazioni del sistema confindustriale impegnate nei rapporti con le scuole: in primo piano i temi dell'alternanza di formazione scuola-lavoro, la qualità e il riordino del sistema scolastico.

05/06/2004

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