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Unione degli Industriali della Provincia di Varese
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Riscopriamo dove abitiamo

Alcune idee per gironzolare attraverso la provincia alla scoperta di bellezze paesaggistiche ed architettoniche. E qualche spunto di riflessione sulla più ampia realtà economica e politica italiana.

Stefano Bianchi
VARESE, LA CITTA' GIARDINO
Guide Macchione, 2003
L'appellativo di "Città Giardino" attribuito a Varese è il frutto della secolare evoluzione attraversata da questo antico borgo, diventato gradualmente città, che ha saputo mantenere in proporzioni accettabili l'esplosione urbanistica del suo centro storico e delle periferie, rispettando l'antica fisionomia delle Castellanze. E che ha favorito la graduale realizzazione di un vasto complesso di ville, parchi e giardini lasciando intatti i colli circostanti, compreso il magnifico complesso del Sacro Monte. Tutto ciò fa di Varese un esempio unico al mondo.

Gian Franco Ferrario
VARESE, TRIONFO DEL LIBERTY
Macchione Editore & Luigi Orrigoni, 2003
Lo stile Liberty è un vero e proprio segno distintivo del territorio della provincia di Varese, una caratteristica assolutamente non comune in Italia, stato che rimase ai margini di quel movimento artistico che coinvolse gran parte d'Europa nel momento di passaggio tra Otto e Novecento. La Lombardia diede, invece, un contributo originale all'art nouveau, principalmente in campo architettonico, scultoreo e decorativo. Il territorio provinciale, in particolare, fiorì di committenti privati che permisero una diffusione capillare dello stile, dalle abitazioni all'edilizia industriale e all'arte funeraria. In questo studio sono catalogate per la prima volta tutte le presenze del Liberty in territorio varesino, dai gioielli monumentali ai particolari decorativi.

D. Limonta, A. Bertoni, P. M. De Marchi
CASTELSEPRIO E LA GIUDICARIA
Cinquant'anni di studi: resoconti e nuove proposte
Monografie di "Percorsi" n. 1, 2003
La monografia consta di tre saggi: la storia delle numerose ricerche archeologiche centrate su Castelseprio, che hanno aperto orizzonti di conoscenza sugli insediamenti castellani in età longobarda; la storia degli studi sulla Chiesa di S. Maria foris portas e sui dipinti murali che lasciano ancora aperti interrogativi sulle origini culturali dell'artista e sulla committenza; e infine, note sugli insediamenti alto-medioevali del territorio varesino, alla luce anche di alcune classi di notevoli reperti lapidei a carattere architettonico ed epigrafico.

PAGINE DI STORIA DELLA VALCUVIA
Studi e cronache di una valle
La Corte dei Sofistici, 2001
"E' però sempre bello conoscere quel che si può dei luoghi che si abitano; ed anche utile, perché così s'impara a valorizzare ed orientare meglio la propria esistenza. La Valcuvia ha avuto degli studiosi che l'hanno investigata nelle sue belle terre e nei suoi bei monti, ne hanno frugati i monumenti, le tradizioni, le memorie: ci hanno conservate care notizie. E sono appunto alcune di queste notizie e di questi studi che s'intendono divulgare in questi appunti".

Maria Teresa Luvini
IL COMUNE DI BRENTA
Storia dell'ente in età moderna e contemporanea
Amministrazione Comunale di Brenta, 2003
Brenta fa parte dei quasi 6.000 comuni italiani con una popolazione inferiore ai 5.000 abitanti (72% del totale) che, da non molto tempo, sono oggetto di rivalutazione e riconsiderazione, soprattutto a livello istituzionale. Si affrontano i loro problemi partendo dal presupposto dell'autonomia amministrativa per sostenerli e per favorirne la valorizzazione del patrimonio naturale e storico-culturale. Ecco la "rilettura" dell'autonomia di Brenta in occasione dei cinquant'anni della ricostituzione amministrativa del Comune.

Marinella Brebbia
7 STORIE DEL VARES8
Macchione Editore, 2002
I nani sono sette. Le note sono sette. Sette le meraviglie del mondo e i colli di Roma. Ma anche il Varesotto e i suoi dintorni hanno una certa familiarità con il numero sette, perché è il territorio dei sette laghi. Le storielle di questo libro sono ambientate qui… indovinate quante sono?

Angelo Ferrara
LE STRADE PER LUINO
Francesco Nastro Editore, 2003
Livornese di nascita e luinese di adozione, Ferrara alterna in questo volumetto racconti di fantasia, aneddoti personali e una serie di articoli pubblicati nel corso della sua collaborazione con il settimanale locale L'Eco del Varesotto.

Ed ora, parliamo di economia, politica…

Mario e Marco Boroni Grazioli
INNOVAZIONE E DISTRETTI INDUSTRIALI
Percorsi innovativi per l'impresa manifatturiera
Guerini e Associati, 2002
Il percorso del cambiamento innovativo all'interno delle imprese manifatturiere comprende quattro ambiti distinti ma interagenti: la tecnologia, le applicazioni che ne derivano, il mercato e l'organizzazione. Gli autori individuano otto percorsi di innovazione, le cui caratteristiche ruotano attorno al concetto di sviluppo, che coinvolge il mercato, il prodotto, il servizio, il processo tecnologico e, di rimando, la ricerca scientifica, la conoscenza e la nozione stessa di imprenditorialità. E giungono alla definizione di un nuovo concetto di impresa: un'industria potrà incrementare la propria competitività se sarà in grado di focalizzare, al suo interno, gli aspetti da innovare e se saprà escogitare strategie di cambiamento capaci di offrire maggiori benefici ai clienti.

M. Deaglio, G. Frankel, P. G. Monateri, A. Caffarena
ECONOMIA SENZA CITTADINI?
Guerini e Associati, 2002
Dopo la "scorpacciata di mondializzazione", è venuto il momento della sfida alla distribuzione ineguale della ricchezza e del recupero della centralità dell'individuo rispetto al mercato. Il limite maggiore della globalizzazione è che essa ha creato il "consumatore globale", ma non il "cittadino globale". In altri termini, il processo di globalizzazione ha incrementato l'eguaglianza delle opportunità di scelta del consumatore, ma ha contemporaneamente ridotto le opportunità di decisione politica del cittadino. I governi di tutto il mondo sono posti di fronte alla necessità di individuare istituzioni, un linguaggio e nuove procedure di applicazioni comuni per conciliare le esigenze dell'economia con gli imperativi della giustizia sociale, della difesa dell'ambiente e della partecipazione politica.

Francesco Bruni
LA CITTA' DIVISA
Le parti e il bene comune da Dante a Guicciardini
Il Mulino, 2003
Siamo un paese di guelfi e ghibellini? Ecco, in un'originale indagine, le radici della "faziosità" italiana. L'autore cerca di capire quale ruolo e funzione le parti abbiano avuto nella cultura politica della penisola. Il risultato, per molti aspetti, è la storia di tutti coloro che hanno cercato di correggere uno dei più tenaci e radicati difetti del carattere politico italiano: lo spirito di parte. La formazione di due schieramenti contrapposti che si affrontano con la lotta politica, con i processi (anch'essi politici), con le armi è una caratteristica strutturale dei comuni medievali. A questa lotta faziosa che divide la città in parti cercano di porre rimedio, agitando l'ideale del bene comune, i grandi domenicani dell'età di Dante; tuttavia la mentalità e la cultura del tempo vivono e respirano dentro l'etica della vendetta e dello spirito fazioso. A partire da queste premesse medievali, il libro affronta l'imponente attività svolta nel XV secolo dagli ordini religiosi, e specialmente dai francescani osservanti, allo scopo di arginare la violenza endemica nella vita cittadina. Mentre novellieri e umanisti offrono un'immagine satirica o critica dell'intraprendenza dei frati, Machiavelli riprende la questione delle lotte faziose, interpretandola in modo nuovo, e Guicciardini, attentissimo alle ragioni del bene comune, emerge come l'interprete critico delle mistificazioni, capace di lucide analisi razionali, ispirate a un alto senso della dignità e dell'onore. Quando descrivono l'Italia dei loro tempi, Machiavelli e Guicciardini sembrano parlare di noi oggi, che continuiamo sempre a presidiare le nostre torri e a sventolare le nostre bandiere.

Michele Tronconi
QUALE STRATEGIA PER L'INDUSTRIA TESSILE
Il caso della Nobilitazione Tessile italiana e il ruolo della Associazioni di categoria
Associazione Tessile Italiana, 2003
L'idea: la filiera italiana del Tessile-Abbigliamento rappresenta un modello vincente e vi possono e devono essere le condizioni per tutelare il momento produttivo nel nostro Paese. Da qui si sviluppano le riflessioni di questo volume, che offre agli imprenditori l'opportunità di confrontarsi da un lato con un'analisi puntuale e dettagliata sullo stato dell'arte, dall'altro con valutazioni ragionate sugli scenari di sviluppo e sulle scelte che gli operatori del sistema dovranno compiere, insieme ai propri interlocutori esterni, per assicurane la tenuta. La sfida per l'Industria Tessile Italiana oggi - sostiene l'autore Michele Tronconi, imprenditore varesino vice presidente dell'Associazione Tessile Italiana - sta nel contrapporre a qualcosa che costa di meno qualcosa che vale di più. Occorre tornare ad investire, in primo luogo per valorizzare quello che già si fa, poi per trovare soluzioni nuove ai problemi di sempre. Si tratta, a volte, di fare le stesse cose, ma in modo diverso; a volte, di fare cose differenti. In ogni caso, il primo investimento consiste nel tempo da spendere per ripensare il proprio business, affinché continui ad essere tale. Per ripensare il Tessile, puntando al valore distintivo del made in Italy, ecco, quindi, delle proposte, su come valorizzare i prodotti, come valutarli e come certificarli… ed altro ancora.

09/25/2003

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