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A dispetto dei santi
Il presidente della Camera di Commercio Dario Guidali ha perso il consenso della maggioranza del suo Consiglio, ha perso la fiducia della sua associazione, non ha più il consenso di altre importanti associazioni imprenditoriali del territorio.
Dichiara “di non voler rimanere a dispetto dei santi”. Rimane invece a dispetto degli uomini e delle istituzioni.
La spiacevole situazione che si è venuta a creare al vertice della Camera di Commercio, nella sua negatività, ha certamente un solo lato positivo: quello di aver messo in evidenza che, in caso di bisogno, importanti espressioni della società civile possiedono la volontà di auto-rinnovarsi. Ma la volontà evidentemente non basta se il clima, compromesso dalla faziosità e dalla dietrologia, non consente di discutere sul vero cuore dei problemi.
Il fatto: Guidali perde il consenso di diciassette consiglieri che sono stati espressi dalle più rappresentative associazioni del mondo economico locale e, ciononostante, non se ne vuole andare. Rimane sulla propria poltrona nella peggiore tradizione.
L'argomento del dibattito tuttavia non è perché Guidali, nonostante il venir meno del consenso, non se ne vada, ma chissà quali giochi sono nascosti dietro questa vicenda e quali recondite ambizioni e machiavellici progetti ne sono la causa: in verità, il nocciolo del problema è uno e uno solo. Una persona incaricata di ricoprire un ruolo importante ha perso il consenso della quasi totalità di chi lo aveva chiamato a quella carica.
La soluzione del problema è una sola: le dimissioni.
In coerenza con gli interessi della Camera di Commercio.
Marino Vago
Presidente Unione degli Industriali
11/06/2000
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