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Cinema industriale: emozioni dall'archivio Fiat

La storia della casa automobilistica attraverso le immagini di tre filmati storici ricchi di fascino. E la visita di Mussolini a Mirafiori…

il vecchio stabilimento Fiat di Corso DanteL'obiettivo è quello di raccogliere tutto il materiale relativo all'attività di comunicazione svolta nel corso degli anni dalle imprese: documentazione visiva, audiovisiva e sonora prodotta da e per conto di aziende industriali italiane a fini tecnici, divulgativi o pubblicitari.
E' l'archivio del Cinema Industriale e della Comunicazione d'Impresa la cui sede operativa si trova a Castellanza.

Un'iniziativa di grande rilievo, unica in Europa, nata dalla collaborazione fra Università Cattaneo e Confindustria.
A pochi mesi dall'inaugurazione dello scorso autunno, la catalogazione delle opere prosegue con un aggiornamento ormai in tempo reale. E il primo incontro di un ciclo di appuntamenti – ne seguiranno altri nei prossimi mesi - non poteva non essere dedicato alla Fiat, la più grande realtà industriale italiana.
"La Fiat è un grande attore della storia non solo economica, ma anche politica e sociale del nostro Paese – ha detto il Professor Francesco Silva, Rettore dell'Università Cattaneo nonché Presidente dell'Archivio del Cinema Industriale e della Comunicazione d'Impresa -. Non sorprende che senta il bisogno di riflettere continuamente sul proprio passato e sulle ragioni del proprio essere.
Dovrebbe essere caratteristica di ogni impresa quella di cogliere il significato della propria esistenza e di comunicarlo al più vasto pubblico".
L'archivio Fiat dispone di una sezione dedicata agli audiovisivi di grande rilievo: "sono circa 1.600/1.700 i pezzi catalogati – ha annunciato Cesare Annibaldi, uomo comunicazione del gruppo torinese -. In gran parte si tratta di materiale realizzato dopo la metà degli anni Cinquanta. La capacità di testimonianza di un documento audiovisivo è più alta di quella di un analogo documento in forma cartacea: oltre al contenuto esplicito, c'è quello emozionale che esprimono il filmato e il sonoro.
E' un modo vivo, non pedante per ricostruire la storia delle aziende". Non a caso, il momento più emozionante della prima delle "Giornate del cinema industriale" è stato offerto dalla proiezione di tre documenti presentati proprio da Cesare Annibaldi. Il primo è un pezzo del 1911 che propone le immagini del vecchio stabilimento di corso Dante, a Torino: una delle prime tappe dell'industrializzazione di un'Italia che stava cambiando il suo status di Paese a prevalente attività agricola.
Il secondo è, invece, del 1925: un filmato pubblicitario che, mostrando tutte le fasi della costruzione di un'automobile, ci permette di entrare nella vita industriale della grande struttura del Lingotto, dove già domina un'organizzazione del lavoro di carattere tayloristico.

E intanto la macchina da presa si sofferma sulle architetture avveniristiche di una costruzione appena ultimata e fortemente innovativa.
Il terzo documento, infine, segue momento per momento la visita nel maggio del1939 di Benito Mussolini, reduce dagli accordi di Monaco, nello stabilimento di Mirafiori: il discorso del Duce, quello del Senatore Agnelli e poi la visita in automobile nei modernissimi reparti costruiti a tempo di record – non più di sedici mesi – e non ancora occupati dai lavoratori. E quello che il filmato non racconta: l'arrabbiatura di Mussolini, trattenuto da Galeazzo Ciano dalla tentazione di abbandonare il podio, quando la folla degli operai dimostra di non aver letto il discorso sulle politiche sociali del regime che il Duce aveva pronunciato solo due giorni prima a Milano.

Reperti che trasmettono una somma fortissima, oltre che di emozioni, anche di informazioni sul costume, lo stile e il gusto delle varie epoche.
"Vogliamo dar vita a una memoria storica dell'industria italiana – ha ribadito il Rettore della Cattaneo,

il vecchio stabilimento Fiat di Corso DanteProfessor Francesco Silva -. Anche perché le dimensioni della storia e della comunicazione sono decisive per il successo di un'iniziativa economica. Tanto più solide sono la cultura storica e la capacità di comunicare, tanto più forte è l'impresa".
Una modello di analisi la cui validità è stata evidenziata anche negli interventi degli storici dell'economia Edoardo Borruso e Valerio Castronovo, il cui volume "Fiat 1899-1999, Un secolo di storia italiana" rappresenta un'opera monumentale - in questo caso cartacea (oltre 1.800 pagine, comunque di scorrevole lettura) - indispensabile per cogliere la vicenda di un'impresa che "come mai nessuna in Europa ha partecipato in modo così forte alla storia di un Paese".
Grazie alla Fiat, Torino si è affermata come il luogo privilegiato della modernizzazione industriale d'Italia. La storia industriale scritta e quella per immagini: due modalità diverse unite dal filo conduttore di trasmettere agli studiosi e a tutti gli interessati la memoria di un passato da cui traggono origine il presente, ma soprattutto il futuro della nostra capacità di garantire lo sviluppo economico della società italiana.

06/05/2000

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