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L'economia 3D

L'economia passa da una logica cartesiana - bidimensionale (prezzo - quantità) ad una logica tridimensionale che vede aggiungersi una nuova variabile competitiva: il tempo. Il moderno trade-off sembra essere diventato: prezzo - quantità - tempo.

Globalizzazione. Innovazione. Internazionalizzazione. L'uso continuo di questi termini rischia di relegarli a quelli che Severgnini definisce "parole svuotate". Eppure in esse sta la cifra di una trasformazione economica che si accompagna al radicale cambiamento dei modelli competitivi.
Ogni generazione ha davanti a sé una sfida e quella che oggi si affaccia alla ribalta economica ne ha probabilmente davanti a sé una enorme.
Si tratta di una sfida diversa da quella dei padri, che nell'Italia di 30 anni fa hanno vissuto il tempo delle opportunità.
E' una sfida che si deve cogliere in un ambiente economico che non è più in grado di assicurare a tutti, almeno nei paesi industrializzati, crescita rapida, guadagni facili, possibilità di scelta.
E' un ambiente economico che seleziona e premia velocità di reazione ed ampiezza di orizzonti, ricchezza di visioni.
E una sfida giocata sull'ultima grande rivoluzione: il cambiamento delle due grandi categorie strutturali del tempo e dello spazio.
Due categorie che stanno cambiando il loro peso specifico.
La rivoluzione tecnologica, insieme alla volontà di allargare le frontiere dello sviluppo globalizzando l'economia, se ben ci si riflette, è riuscita a relativizzarne i due principi fondanti.
L'economista Clyde Prestowitz mette ben in luce l'importanza della rivoluzione di Internet che ha contribuito ad annullare il tempo e la diffusione dei corrieri aerei a basso costo che ha contribuito ad annullare lo spazio.
Dal canto suo il filosofo Szakolczai sottolinea che oggi "lo spazio attraversabile si estende all'intero globo, il tempo si restringe al presente".
Si incrina, così, la sicurezza del principio cardine che vuole la competizione basata sulla legge della domanda e dell'offerta regolata dall'equilibrio tra prezzo e quantità.
L'economia passa da una logica cartesiana - bidimensionale (prezzo - quantità) ad una logica tridimensionale che vede aggiungersi una nuova variabile competitiva: il tempo. Il moderno trade-off sembra essere diventato: prezzo - quantità - tempo.
Il principio della globalizzazione, infatti, si traduce nella moltiplicazione dei competitor che, se da un lato premia la concorrenza prevalentemente di prezzo per i prodotti di fascia bassa, dall'altro introduce una competizione nuova, strutturata sul rispetto dei tempi di consegna per prodotti a veloce riciclo produttivo e domanda fluttuante o per quei prodotti inseriti in filiere a crescente complessità e supply chain sempre più articolate.
Il diverso peso specifico del tempo e dello spazio, inteso come barriera fisica all'approvvigionamento logistico, fa sì che per un numero crescente di prodotti non esista un unico equilibrio, ma un set di equilibri possibili che sono funzione del tempo di approvvigionamento/fornitura.
In un mondo senza barriere tariffarie, in cui la rivoluzione di internet moltiplica le informazioni disponibili per le scelte di prodotti e fornitori, in cui il sourcing è, almeno teoricamente, possibile ovunque, si estendono all'infinito i confini della competizione.
Si passa dalla competizione di prossimità, tipica della fase nascente dei nostri distretti, ad una competizione di largo, larghissimo raggio.
Si passa da un sistema in cui si apriva una finestra competitiva alla volta, ma quella finestra era relativamente sicura e stabile nel tempo, ad un sistema in cui si aprono più finestre competitive contemporaneamente, ma rimangono aperte per un tempo limitato. In queste condizioni la medesima quantità di merce può essere acquistata ad un prezzo differente in funzione del tempo con cui si garantisce l'approvvigionamento. Più veloce è la risposta ad una domanda di consumo sempre più fluttuante, minor è il tempo con cui si riesce a garantire la fornitura, più elevato è il prezzo che si riesce ad ottenere a parità di quantità.
Non per tutti i prodotti questo passaggio all'economia tridimensionale è valido, ma per molti questo è il profilo che si sta delineando.
I primi prodotti destinati a passare a questa nuova dimensione sono quelli a ciclo di vita particolarmente veloce: ad esempio, i prodotti di fascia bassa, del settore moda per i quali la disponibilità per il mercato in un arco temporale specifico è condizione fondamentale per il consumo. Sarebbe interessante a questo proposito approfondire le relazioni tra grandi acquisitori (la grande distribuzione è un esempio tipico di applicazione di questa logica) e produttori flessibili in grado di garantire approvvigionamenti tempestivi, avendo l'opportunità di studiare come si vanno strutturando le curve di trade-off prezzo-tempo.
Altra tipologia di beni sensibili alla logica dell'economia tridimensionale è quella dei beni intermedi inseriti in complesse catene di sub-fornitura.
Anche in questo caso si aprono finestre temporali vincolanti per la consegna del prodotto che deve essere inserito in catene produttive a rete. Poter contare su una consegna affidabile in tempi certi e qualità assicurata, è quindi, elemento strutturante di competitività.
La sfida dello spostamento verso l'economia tridimensionale - caratterizzata da orizzonte competitivo a 360° e simultaneità nei tempi di reazione al cambiamento degli ambiti concorrenziali - richiede caratteristiche nuove anche all'imprenditore.
Oggi fare bene il proprio prodotto è requisito minimo, ma non più sufficiente per stare sul mercato.
Le imprese si confrontano con i mercati globali, ad alta intensità competitiva e soggetti ad instabilità politica, sociale e tecnologica.
Nessuna impresa può permettersi di confidare esclusivamente sulle proprie risorse, conoscenze e competenze.
La nuova economia richiede organizzazioni articolate, diffuse e fortemente interconnesse.
In questa nuova dimensione acquistano peso alcuni elementi: reattività, innovazione, internazionalizzazione e capacità organizzative.
E' su questi elementi strutturanti che si basa la competizione nel mondo dell'economia 3D.

Articolo tratto dall'introduzione realizzata per il libro "Gli uomini che rifecero l'impresa - I giovani industriali varesini e la sfida dell'innovazione" a cura di Sandro Mangiaterra - edizioni Il Sole 24 Ore

11/21/2007

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