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Giovani Imprenditori: un Gruppo che è palestra di vita

Gli ex-presidenti del Gruppo Giovani dell'Unione Industriali per la prima volta tutti insieme. Un momento di riflessione su un'esperienza che ha segnato la loro carriera, nell'impresa e nella vita di tutti i giorni.

"Anche questa sera è successo come accadeva sempre durante le nostre riunioni: ho imparato tante cose!". Una delle espressioni ascoltate durante un incontro speciale: per la prima volta - dal 1959 quando fu fondato il Gruppo Giovani Imprenditori dell'Unione Industriali - gli ex presidenti si sono trovati insieme attorno a un tavolo.
Lo scopo: raccontare un'esperienza certamente significativa e quanto la stessa abbia segnato la loro carriera. E non solo a livello imprenditoriale. Certo, perché quella presidenza che ognuno non ha mancato di riconoscere come "vera e propria palestra di vita" ha avuto un ruolo di grande rilievo nel prepararli a occupare posti di prestigio sia nell'industria, sia nell'attività associativa piuttosto che in quella politica: fra di loro ci sono, infatti, l'attuale presidente della Camera di Commercio come della stessa Unione Industriali, oltre che vari esponenti al vertice di Associazioni di Categoria, ex sindaci o assessori di località importanti della nostra provincia.
A fare gli onori di casa è stato Giovanni Brugnoli, che oggi occupa il posto di presidente e che ai suoi prestigiosi predecessori ha consegnato una pergamena in segno di riconoscimento per l'impegno profuso per la crescita del Gruppo. "Passi in avanti che in oltre quarant'anni d'attività sono stati veramente tanti e di grande portata" ha ricordato il primo che è intervenuto nel dibattito: Angelo Belloli, l'attuale presidente della Camera di Commercio che all'inizio del 1959 fu incaricato di presiedere per primo il Gruppo Giovani Imprenditori. "La nostra società si sta trasformando a ritmi del tutto impensabili allora - ha continuato Belloli - e il Gruppo Giovani ha saputo acquisire la consapevolezza del ruolo fondamentale che l'attività d'impresa svolge nella sempre più complessa realtà attuale".
Veloci e sempre interessanti si sono poi susseguite le testimonianze dei vari ex presidenti. Attilio Tronconi, dopo aver ricordato Roberto Borsa "… anche lui nostro collega al vertice del Gruppo, che ci è stato purtroppo strappato da una malattia", ha sottolineato come la sua esperienza sia stata segnata dal dover affrontare un periodo di svolta per il nostro Paese quale il '68 con l'affermarsi di un nuovo modello di gestione industriale. Eucherio Giani, invece, ha puntato l'attenzione su due altri momenti importanti nella vita italiana, avvenuti durante il suo periodo di presidenza: "Da una parte la nascita dello Statuto dei Lavoratori e dall'altra il rapporto Pirelli che ha cambiato il volto di Confindustria aprendola alle piccole imprese nonché ai giovani imprenditori".
Quella dei Tronconi è una famiglia che ha segnato non solo la storia dell'industria tessile della Valle Olona, ma anche del Gruppo Giovani Imprenditori: nell'elenco dei presidenti dopo Attilio e prima di Michele c'è anche il nome di Gianluca Tronconi: "Non c'è dubbio, è stata un'esperienza formativa. In primis, ho imparato a parlare in pubblico, un passaggio sempre più importante nella vita anche di un imprenditore. E poi la presidenza ha contribuito a migliorare la mia capacità di rapportarmi con l'esterno dell'azienda".
La parola è passata quindi a Roberto Ferrario, da vent'anni editore e oggi anche condirettore del quotidiano "La Prealpina", che s'è soffermato sul ruolo dei quotidiani locali: "Sono uno dei soli cinque editori privati su ottantadue testate quotidiane presenti in Italia. Con il forte processo di concentrazione che ha portato gran parte dei giornali nelle mani di pochissime persone, penso che il nostro Paese stia correndo gravi rischi in termini di libertà di stampa. In questa situazione diventa ancor più importante il ruolo dell'informazione locale quale media capace come nessun altro di fornire un servizio al territorio d'appartenenza".
L'ex sindaco di Busto Arsizio Gianfranco Tosi ha ricordato poi come "… senza attività produttive una città o una provincia non possono creare le condizioni per uno sviluppo socio-economico. Ecco perché da amministratore pubblico ho sempre cercato di favorire la localizzazione di strutture industriali".
E per Giuseppe Guenzani. "La partecipazione alle sttività del gruppo mi ha fatto crescere in fretta. Già allora parlavamo di allargare la nostra visione dei fenomeni per comprendere meglio i problemi globali. Temi ancora molto attuali".
Luigi Chierichetti, oggi assessore comunale, ha guidato il Gruppo anche a livello regionale: "Siamo sempre stati molto attenti a pungolare l'Unione Industriali sui temi emergenti. Un'esperienza che mi ha molto arricchito. Quanto a quella di politico, non posso che sottolineare con rammarico che è ancora molto alta la barriera che separa il modo d'operare dell'Amministrazione pubblica da quello dell'impresa: la burocrazia è un totem difficile da scalfire".
E' toccato a Giuseppe Meana parlare di formazione: "Un argomento che mi ha sempre molto interessato. Non posso dimenticare che è stato proprio il Gruppo Giovani a iniziare a sensibilizzare i presidi sui temi dell'orientamento scolastico…".
Per l'attuale presidente dell'Unione Industriali Marino Vago l'appartenenza al Gruppo è stata "…l'occasione di conoscere una 'casa comune' che offre tanto e che è tra le prime Associazioni Industriali in Italia. I giovani sappiano che possono sempre avere un ruolo propositivo così com'è successo quando abbiamo offerto per primi agli studenti l'opportunità degli stage in azienda".
Alberto Ribolla, invece, ricorda di aver colto l'importanza di "…saper gestire i rapporti all'interno di una struttura complessa quale è l'impresa da lui amministrata".
L'unica donna a presiedere il Gruppo è stata Laura Porrini che ha evidenziato "quanto sia stato importante capire come ognuno possa portare il proprio contributo alla risoluzione di problemi anche difficili da risolvere. Talvolta litigavamo, ma sempre con l'obiettivo di dare risposte concrete e impegnarci in iniziative di grande rilievo".
Ed ecco gli ultimi due ex presidenti: Michele Tronconi, che è ritornato sul concetto del Gruppo Giovani come palestra "che non è fine a se stessa: si fanno i muscoli per ottenere dei risultati", e Claudio Conti, il quale ricordando il suo contributo da presidente del Gruppo Giovani ai lavori del Fondo Monetario Internazionale, ha denunciato una situazione "…fortemente negativa: ho visto troppo cose che non vanno. L'attività del Fondo andrebbe rivista interamente puntando su progetti più semplici e controllabili".

11/21/2002

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