L'economia varesina e il suo futuro: una ricetta dalla Liuc

Occorre puntare sulla specializzazione produttiva e sulla collaborazione fra imprese e strutture scientifiche. I risultati di un'analisi a 360 gradi commissionata dalla Camera di Commercio.

Lo studio è stato approfondito, così da permettere la redazione di un vero e proprio "Rapporto sull'economia della provincia di Varese".
L'Università Cattaneo - in collaborazione con altre importanti strutture di ricerca quali l'Istituto Tagliacarne di Roma, l'Università Bocconi e il Politecnico di Milano - ha analizzato, su incarico della Camera di Commercio, gli elementi di forza e di debolezza della struttura produttiva della provincia di Varese, esaminandone le prospettive per l'immediato futuro.
"Una ricerca cui attribuiamo un grande rilievo - spiega Angelo Belloli, Presidente della Camera di Commercio - perché mai come in questo momento siamo consapevoli di dover fare uno sforzo per contribuire allo sviluppo delle imprese del nostro territorio".
Per raggiungere questo obiettivo, però, occorre poter disporre di informazioni aggiornate e approfondite sull'evoluzione socio-economica del tessuto provinciale. "Solo così, infatti - continua Belloli -, potremo definire al meglio gli strumenti più validi a supporto della crescita economica varesina".

L'analisi a 360 gradi condotta dagli studiosi ha permesso di definire un quadro in cui luci e ombre si alternano "…tipico di una fase di grande trasformazione come quella che anche Varese e la sua provincia stanno vivendo" ha precisato il Rettore dell'Università Cattaneo, Professor Francesco Silva.
Se l'imprenditorialità diffusa, l'apertura verso l'estero e la presenza di una struttura industriale ad altissimo profilo rimangono i punti di forza della nostra economia, destano preoccupazione, invece, il tasso di crescita inferiore alla media delle aree
limitrofe e la scarsa dinamicità delle piccole imprese, così come il limitato utilizzo dei più moderni servizi collegati alla new economy.
"Occorre allora puntare su una collaborazione più forte fra l'impresa e la ricerca scientifica, che vanta sul territorio strutture di prim'ordine" dicono gli economisti della LIUC, suggerendo di concentrare gli investimenti sull'aumento del bagaglio di conoscenze delle imprese.