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Dario Galli: acqua e rifiuti, due priorità per la provincia

Il nuovo presidente della Provincia di Varese indica azioni che intende mettere in cima al proprio programma. Con la risposta ad un interrogativo che aleggia da qualche tempo: verranno soppresse le province?

Dario Galli"La politica si fa per passione. Poi occorre professionalità e conoscere bene le istituzioni". Dario Galli, cinquantun anni, tradatese, sposato con tre figli, una laurea in ingegneria meccanica e una carriera in importanti aziende del territorio quali la Franco Tosi e l'Aermacchi, arriva alla presidenza della Provincia dopo aver maturato una lunga esperienza politica e a amministrativa. Sindaco di Tradate dal 1993 al 2002, è stato deputato dal 1997 al 2006 e poi senatore nell'ultima legislatura. Stimato dai colleghi parlamentari di ogni schieramento per la sua serietà e competenza e per la capacità di "parlare a braccio" in aula.
Presidente, nella sua prima uscita pubblica nelle settimane scorse lei ha parlato di Varese come di una provincia con vocazione europea. Cosa glielo fa dire?
"Un'analisi del territorio. Il mio non è un sogno, è già realtà. Varese è una provincia europea perché dal punto di vista produttivo e dell'organizzazione sociale siamo ai livelli dei migliori paesi europei. Questo è un territorio dinamico pieno di risorse. Non deve essere l'ente pubblico o lo Stato a dire ciò che si deve fare. Noi amministratori non dobbiamo dare incentivi, anzi dobbiamo farci da parte. Meno pressione fiscale, meno burocrazia e vedrete che la realtà imprenditoriale saprà portare sempre più ricchezza".
Allora ha ragione chi vorrebbe l'abolizione delle province?
"Io per formazione sono assolutamente pragmatico, non sposo le cause in maniera ideologica, cerco sempre di capire gli interessi dal punto di vista del cittadino. In un territorio come la Lombardia, con quasi 10 milioni di abitanti, è evidente che un livello intermedio tra il Comune e la Regione ci deve essere. Pensare a un semplice ufficio decentrato non ridurrebbe i costi e priverebbe i cittadini della possibilità di scegliersi gli amministratori. E per un territorio come la provincia di Varese, con 850.000 abitanti, o Bergamo e Brescia con oltre un milione, poter dare degli indirizzi politici locali è importante. Si confonde spesso il costo della politica con il costo della democrazia; ridurre le spese inutili come i duemila dipendenti della Camera o i millecento del Senato che hanno un costo medio annuo di quasi 250.000 euro lordi è un discorso, annullare le province per risparmiare una manciata di euro è altro e credo che questo non avrebbe grande senso".
Quali sono le priorità per il nostro territorio?
"L'ambiente. Dobbiamo arrivare prestissimo a un piano per l'acqua e uno per i rifiuti. Sono temi delicati e vanno affrontati con attenzione. Va subito aperto un confronto tra la Provincia e le singole amministrazioni comunali. La preoccupazione di qualche sindaco di veder penalizzata la propria buona azione di questi anni è legittima, ma la situazione ora richiede uno sforzo di tutti. È impossibile pensare che tutti saranno soddisfatti, ma dobbiamo arrivare all'Ato (Ambito territoriale ottimale, ndr) perché a questo compete l'organizzazione del servizio idrico integrato. È costituito dall'insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione d'acqua ad usi civili, di fognatura e di depurazione delle acque reflue. Argomenti importantissimi per la vita dei cittadini e a cui i Comuni e la Provincia devono dare risposte immediate che non possono esser più rimandate".
Come intende muoversi nei suoi primi passi da Presidente?
"Ci dobbiamo dare un tempo per aprire dei ragionamenti strategici con tutti gli interlocutori della governance e che portino a un master plan per favorire un vero piano di sviluppo economico. Questo riguarda soprattutto il discorso delle infrastrutture".
A proposito delle infrastrutture a che punto siamo?
"I miei predecessori hanno fatto un buon lavoro malgrado la Provincia abbia una potestà limitata. Nei giorni scorsi abbiamo inaugurato il nuovo Ponte di Vedano e stiamo ultimando cantieri importanti, basti pensare alla Strada Provinciale n.1. Per il futuro abbiamo bisogno di maggiori risorse per realizzare infrastrutture importanti. Confidiamo molto nel federalismo fiscale e negli effetti che porterà anche nel Varesotto Expo 2015. Dobbiamo completare i collegamenti con Malpensa, pensare al raddoppio della ferrovia, a strade dei laghi più percorribili".
A proposito di Malpensa…
"Dobbiamo pensare a gestire questa fase critica di transizione. Malpensa vivrà a prescindere da Alitalia. La partenza della compagnia di bandiera è un problema momentaneo, ma è il mercato quello che conta e il mercato è qui al Nord. Dobbiamo aiutare i lavoratori che si trovano in una situazione difficile senza averne diretta responsabilità, ma vedrete che l'aeroporto riprenderà a correre perché per le nostre imprese e per tutto il territorio il nostro scalo è un cuore pulsante vivo".
La Provincia ha diverse competenze riguardo al lavoro, come si muoverà la sua Giunta a riguardo?
"La provincia ha competenze nel mondo del lavoro soprattutto nelle fasi organizzative, di indirizzo e in quella scolastica. C'è una struttura importante che funziona già molto bene da parecchi anni, che riguarda l'istruzione professionale. Cercheremo di migliorare ancora, ed è fondamentale avere un atteggiamento favorevole verso tutto quello che è il mondo del lavoro, a partire dalle associazioni che rappresentano i vari operatori sia in campo industriale e, anche se è piccolo, in campo agricolo. Dobbiamo arrivare a cambiare le regole del gioco. In particolare la nostra provincia, per migliorare ulteriormente la propria posizione economica, ha necessità di infrastrutture che nei prossimi anni devono assolutamente essere realizzate; di regole diverse soprattutto in campo. Noi abbiamo alcuni settori di punta come quello aeronautico che richiede alta professionalità e quindi vedrei bene un grande Istituto superiore con un corso universitario".
I mondiali di ciclismo mettono al centro le questioni che riguardano il turismo e il marketing territoriale. Cosa pensa in proposito?
"La scelta di avere un assessorato in questo settore è strategica. Non solo il grande evento dell'autunno, ma anche l'Expo del 2015 sono occasioni che vanno colte per valorizzare il nostro territorio. Dobbiamo prepararci con competenza e proporre quanto di meglio abbiamo".
Confermerà quindi l'impegno con la Camera di Commercio per l'accordo di programma sul turismo?
"Il compito prevalente della Provincia è l'attività di coordinamento e quindi avere un rapporto così forte con gli altri enti è importante. Oltre che con la Camera di Commercio dobbiamo lavorare bene anche con Varese perché la città capoluogo deve avere il giusto ruolo. Quanto all'agenzia per il turismo, ascolteremo tutti gli interlocutori e se sarà considerata necessaria la faremo".
Quanto conterà per Varese avere ministri e posti di guida nel governo?
"Sono un amante delle regole uguali per tutti e quindi non conto sulle questioni personali. Il fatto di avere ministri varesini in posizioni chiave del Governo sarà importante, non soltanto per la nostra provincia, ma per tutti pensando soprattutto alla riforma generale dello Stato. Questa volta il federalismo potrà diventare realtà"

05/09/2008

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