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Alle urne
Dunque, si voterà. Il prossimo 13 e 14 aprile ci recheremo ai seggi elettorali per eleggere il nuovo Parlamento e, in alcuni casi, per rinnovare organi di governo locale.
Andremo alle elezioni con preoccupazione, quella che possa ripetersi la situazione di stallo che ha provocato lo scioglimento anticipato del Parlamento. Sarebbe stato molto meglio poter fare prima la riforma del sistema elettorale, ma così non è stato.
L'esperienza non solo del nostro paese, ma anche di altri, dice che sempre più si profilano risultati elettorali senza una netta vittoria da parte dell'uno o dell'altro schieramento. Così è accaduto, per fare solo due esempi recenti, in Germania e negli USA, in occasione della rielezione del presidente Bush.
Un nuovo risultato sul filo di lana rischierebbe di portarci ad un ulteriore periodo di "non scelte" deleterio per l'avvenire del paese. Un'eventualità, questa, che non possiamo permetterci, soprattutto in questa fase delicata che sta attraversando l'economia e, in modo del tutto particolare, quella italiana.
L'andamento della produzione industriale all'inizio di quest'anno ha portato a ridurre dallo 0,9% allo 0,7% la crescita attesa per il 2008.
Con tale rallentamento si amplia la forbice tra la produzione industriale italiana e quella tedesca e francese: a fronte del calo italiano (-0,5% del dicembre 2007 dopo il -1,1% di novembre), si sono invece registrati rialzi in Germania (+0,8%) e in Francia (+0,7%). Da gennaio 2006 il differenziale di crescita della produzione e' stato del 12,7% con la Germania e del 3,2% con la Francia.
Sono dati che preoccupano e per questo occorre che la politica, dentro un progetto di lungo periodo, prenda le decisioni necessarie a colmare quei gap che riducono le potenzialità delle nostre attività economiche (pressione fiscale su imprese e lavoratori, costi dello Stato, carenze di infrastrutture e altro ancora).
Occorrono previdenza e stabilità nell'azione di governo.
Dobbiamo allora augurarci che, nel nostro futuro Parlamento, abbia a prevalere questa volta il senso di responsabilità e si anteponga sempre l'interesse nazionale rispetto agli interessi particolari coltivati, peraltro legittimamente, dai singoli partiti.
Sarà importante che le forze politiche rappresentate nel nuovo Parlamento abbiano la lungimiranza e la volontà di fare al più presto le scelte necessarie per sostenere le attività economiche del paese, oltre a quelle riforme al sistema istituzionale che, del resto, tutti dichiarano di considerare indispensabili.
02/22/2008
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