Varesefocus.
Unione degli Industriali della Provincia di Varese
Varesefocus

 
 

Matematico, è "Made in Italy"!

In questo numero riflettiamo sul futuro dello sviluppo economico delle aziende italiane nel mondo e sulle peculiarità che le hanno rese in molti casi modelli di eccellenza; sull'attuale contesto dell'economia provinciale e del mercato del lavoro; e sul ruolo del manager. Per i più nostalgici, foto in bianco e nero e ricordi in dialetto.

D. Feliziani, E. Marelli, M. Regini, M. Samek Lodovici, R. Semenza
TRASFORMAZIONI E TENDENZE DEL MERCATO DEL LAVORO IN PROVINCIA DI VARESE
FrancoAngeli, 2006
Il volume è frutto di una ricerca che nasce da un accordo tra l'Unione Industriali e le organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL - con la sovvenzione dalla Camera di Commercio di Varese - per conoscere a fondo ed interpretare l'evoluzione della realtà economico-produttiva della provincia di Varese e le sue ripercussioni sul mercato del lavoro locale. Lo studio congiunto svolto da docenti e ricercatori di diverse università e istituti lombardi è stato condotto utilizzando chiavi di lettura di diversa natura, che integrano aspetti economici, demografici e sociologici. Il risultato offre un quadro dettagliato del contesto in cui si colloca l'economia varesina, attraverso un'analisi quanti-qualitativa degli andamenti e delle trasformazioni riscontrabili dai primi anni '90 ad oggi, con un tentativo di previsione di possibili scenari futuri, ipotizzabili da un punto di vista sia demografico che produttivo. Ad esso si affianca un'analisi particolareggiata della struttura e degli andamenti del mercato del lavoro sul territorio: le caratteristiche della domanda e dell'offerta, le specificità (frontalierato, lavoro atipico, immigrazione, scelte formative), e l'identificazione di alcuni possibili bacini di occupazione attivabili nell'area. Per fornire uno strumento di analisi e di controllo del mercato del lavoro locale usufruibile in futuro, si è poi costituito, attraverso la creazione di una banca dati e di un software ad hoc, un sistema di monitoraggio basato su oltre 1.000 indicatori che sia in grado di fornire una fotografia dettagliata del mercato del lavoro dell'area e che permetta di continuare a seguirne le performances future.

Marco Fortis
LE DUE SFIDE DEL MADE IN ITALY: GLOBALIZZAZIONE E INNOVAZIONE
Il Mulino, 2005
La creatività del made in Italy ha destato a partire dagli anni '60 l'ammirazione di tutto il mondo. Gradualmente è cresciuto il numero delle imprese e dei distretti industriali capaci di esprimere posizioni di leadership nella produzione e nel commercio mondiale di un ampio numero di settori manifatturieri. L'espressione "made in Italy" è divenuta, così, sinonimo di eccellenza nel design, di qualità ed affidabilità di prodotti e tecnologie. Le nuove sfide della globalizzazione, tra cui spicca in modo particolare la crescente concorrenza cinese nelle produzioni manifatturiere, pongono però oggi degli interrogativi sul futuro dello sviluppo del nostro Paese ed obbligano ad un ripensamento delle strategie aziendali e di sistema, nonché delle politiche economiche. L'industria italiana va tutelata da forme di concorrenza sleale e di contraffazione, occorre rimuovere i vincoli di sistema che ne limitano la competitività e favorire la crescita dimensionale delle aziende: questo, per poter realizzare delocalizzazioni produttive e commerciali rivolte a penetrare nuovi mercati; per accrescere le risorse da destinare alla ricerca e sviluppo; per dar vita con opportuni investimenti in pubblicità e marketing a brand aziendali forti.

a cura di Paola Chessa Pietroboni
LA VIA ITALIANA DELLA MODA
Il Sole 24 Ore, 2005
E' la storia delle idee, delle intuizioni e delle iniziative che hanno permesso ad aziende come Alviero Martini, Marinella, Gattinoni, Mantero, Nannini, Curiel - per citarne solo alcune - di diventare marchi prestigiosi e leader nel loro settore. Ma, soprattutto, è la storia di aziende tipicamente italiane, con una trama articolata ed interessante: nascita e crescita avventurose, colpi di scena, momenti di crisi e successi. Un mondo complesso, fatto di passione e competenza tecnica, di valorizzazione dei saperi tradizionali e di slancio innovativo, di abilità organizzative e coraggio nell'affrontare nuove sfide. Tutto ciò ha portato le aziende a superare guerre mondiali, cambi generazionali e radicali trasformazioni economiche e sociali. Queste storie di produzione di tessuti, abbigliamento, accessori, ma anche di arredi e oggetti di design legati alla moda rappresentano un fetta rilevante della peculiare realtà produttiva italiana, organizzata secondo il modello della filiera ed attiva all'interno di un di
stretto industriale, in cui padri e figli guidano negli anni la stessa azienda, in una combinazione unica e rara di razionalità dell'organizzazione e carisma personale.

Lauro Venturi
L'EDUCAZIONE SENTIMENTALE DEL MANAGER
Guerini e Associati, 2005
Un libro costruito in modo poco consueto, composto da due parti: l'Autore rilegge oggi, adulto e manager, il diario scritto da ragazzo tra il 1972 e il 1978 e vi affianca un'intervista in cui racconta come, nel 2005, interpreta il mestiere di dirigente e riflette sul suo ruolo di manager. Un testo da leggersi in modi diversi: come romanzo di crescita e formazione di un adolescente con le sue angosce e le sue crisi esistenziali; come saggio di sapore storico che, attraverso la voce di un ragazzo negli anni Settanta oggi diventato dirigente d'azienda, testimonia valori, discontinuità e rotture di una generazione e di un decennio così significativi. Ma anche un testo di management, con riflessioni istruttive e concrete che individuano l'evoluzione e le prospettive di questo ruolo e descrivono difficoltà e sforzi nel ricercare valori che diano significato a ciò che si fa.

Piergiorgio Odifreddi
IL MATEMATICO IMPERTINENTE
Longanesi, 2005
Impertinente, in senso letterale, è chi "non appartiene": per esempio ad una politica, una religione o ad una filosofia. Per questo motivo, l'impertinente suscita il risentimento di coloro che, appartenendo, lo tacciano di arroganza o insolenza. Il matematico impertinente è una specie caratterizzata dal fatto di "non appartenere" per motivi mutuati dalla più pura razionalità esistente, quella matematica, e fonda così i propri discorsi su dimostrazioni e sperimentazioni provate. L'occhio del logico e del matematico osserva i fenomeni e gli uomini, ma è un occhio freddo, che guarda le cose senza pregiudizi e osserva (e giudica) alcuni eventi socio-politici con oggettività. I saggi di questo volume, che toccano la politica, la religione, la letteratura, la filosofia, la matematica e la scienza, sono raccolti in sezioni che si aprono con interviste immaginarie a personaggi del passato e si chiudono con interviste reali a quelli del presente. Nel mezzo, il matematico impertinente affila le armi della ragione
per argomentare in merito.

Duccio Demetrio
FILOSOFIA DEL CAMMINARE
Raffaello Cortina Editore, 2005
"Prima che la strada cominci… si preavverte il lettore che lo scopo di questo libro non mira soltanto a camminare di più, ma a scoprire, strada facendo, l'invisibile nelle cose incontrate". E' una camminata atipica e atopica, che non approda mai a destinazione perché la destinazione è il cammino stesso, "pratica dell'anima". La filosofia è nata in cammino; si è perfezionata con Socrate nelle strade di Atene, nelle dispute sotto i portici dell'Accademia di Platone, nei giardini di Epicuro, nelle agorà di Alessandria e, in seguito, nella quiete dei chiostri monacali. Questo libro non si limita a rintracciare i momenti più suggestivi di tale storia, ma suggerisce piuttosto al lettore di riscoprire il piacere del camminare meditabondo, senza preoccupazione per un itinerario prestabilito, per ripensare alla propria esistenza e guardare con occhi diversi le cose e il mondo. E' un inno all'insopprimibile inquietudine dell'essere che muove, insieme, il pensiero e il bisogno di muoversi, di viaggiare, di var
care i confini del mondo.

Cecilia Cecchini
PLASTICHE: I MATERIALI DEL POSSIBILE
Alinea Editrice, 2004
La parola greca plastikê, composta da technè (arte) e plasso (dare forma), indicava l'arte di formare figure con materie molli che successivamente indurivano. Nell'etimologia del termine scopriamo la natura profonda della plastica: materia variata e mutabile, informe e formabile; ma anche materia dell'idea e materia delle cose. Oggi il nostro mondo è fatto per buona parte di plastica: gli oggetti che usiamo, i cibi che consumiamo, i luoghi in cui viviamo sono di plastica o sono in essa contenuti. La plastica è il materiale più economico con il quale produrre gli oggetti di largo consumo, ma anche quello perfetto per realizzare valvole cardiache, moduli spaziali, le sedute più sofisticate o gli scafi più veloci. Parlare di plastica, quindi, significa non solo parlare di una famiglia di materiali variegata, mutevole ed eterogenea, con caratteristiche e prestazioni differenti; ma significa anche dare conto di ciò che è stato e continua ad essere essenza ed emblema dell'evoluzione tecnologica e culturale della storia contemporanea. La prima parte del volume è dedicata al rapporto materia-innovazione e alle possibilità offerte dalle plastiche in diversi settori, e si conclude con una questione nodale: il rapporto tra le materie plastiche e la sostenibilità ambientale, evidenziando i pericoli, ma anche la grande risorsa che questi materiali possono costituire per l'ambiente. La seconda è dedicata ad una serie di interviste ad alcuni tra i più importanti architetti e designers che hanno impiegato nei loro lavori i polimeri in modo innovativo: una sorta di riflessione a più voci sull'uso delle materie plastiche e sul rapporto innovazione-materiali-progetto.

Mario Chiodetti
IL LAGO PERDUTO
Edizioni Arterigere-Essezeta, 2005
Un libro che arriva da lontano: dalle suggestioni dell'infanzia e dai ricordi vivaci custoditi nel cuore. Un omaggio al lago e alla sua gente, che resiste a remare ogni giorno e a gettare una rete. Storie di uomini e di natura, natura vissuta. Dalle foto in bianco e nero si sprigionano la calma bellezza del lago e l'amarezza per un mestiere che sta per finire, quello del pescatore. Sono solo sette i professionisti ancora in attività, ultimi soci di quella "Mutua cooperativa pescatori lago di Varese" fondata nel 1922 dai loro padri, che ora è addirittura orfana anche della sede, per le ovvie difficoltà economiche in cui la gente di lago è stata abbandonata. Sono solo loro a perpetuare un sapere tramandato da secoli, fatto di gesti precisi, perfino di parole sagomate su quei gesti. Tra le immagini di questo libro i pescatori raccontano qualche ritaglio della loro vita, li si vede pescare e sorridere e amare per sempre un lago di bellezza assoluta.

Francesco Ogliari - Fabio Zucca
CASTELLI E ABBAZIE DELLA VALLE DEL TICINO
Edizioni Selecta, 2005
Un itinerario attraverso Svizzera e Italia alla scoperta dei castelli, delle chiese e dei luoghi dove è maturata la storia e la fede lombarda. Il percorso ha inizio da Bellinzona e Locarno e scende verso Angera, Arona, Turbigo, Abbiategrasso e Vigevano fino ad arrivare a Pavia. Di pagina in pagina la narrazione sui vari templi storici sparsi lungo il percorso rivela vicende note e meno note di questi luoghi, cui si accompagnano le bellezze del Ticino, che tanto ha contribuito allo sviluppo sociale e commerciale delle zone attraversate.

A cura di A. Brambilla, 2005
PAROLE SENZA COSE
Interventi sul dialetto bustocco
…eppure non è una lingua straniera, dovrebbe far parte di me… quanti bustocchi se lo sono chiesti pensando al dialetto parlato dai nonni? Forse oggi abbiamo le parole, l'involucro esterno, pittorescamente sonoro, ma non si hanno più le cose che esse vogliono rappresentare; conserviamo i suoni, i segni grafici, ma non i concetti che essi dovrebbero veicolare. Allora, che senso ha oggi scrivere in dialetto? Al di là del presunto valore letterario, in quelle parole, più o meno comprensibili, vi sono uomini, vite ed esperienze; vi è la sensibilità, la storia di una comunità e il senso di un'appartenenza. Dentro la parola, a volte così impenetrabile, c'è qualcosa di misterioso, che riguarda il nostro passato e il nostro presente. Scoprirlo è frutto di una lenta ed umile conquista: solo a poco a poco, seguendo i ritmi delle cantilene o delle ninnananne, si può accedere a questo microcosmo, a questa polverosa camera della nonna dove in fondo tutti siamo nati, anche se ce lo siamo dimenticati.

02/24/2006

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