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Castellanza? Yes, I know

L'interscambio di studenti porta in tutto il mondo il nome della città sede dell'Università Cattaneo. Oltre un centinaio gli allievi ospitati quest'anno, altrettanti quelli LIUC che trascorrono un periodo all'estero. Le 72 convenzioni con Atenei in 22 Paesi del mondo.

"La LIUC? Dopo qualche mese trascorso qui a Castellanza, lo posso dire: è un Ateneo moderno, direi all'avanguardia rispetto alla mia Università di Parigi 2 non solo sul piano della didattica ma anche su quello dell'informatica e dei servizi in genere offerti agli studenti" ci dice Alexia Clemanceu, francese impegnata nella frequenza di un semestre alla facoltà di Economia. Ed ecco subito dopo la sua collega belga Wendy Sohet aggiungere che "…pure la Residenza dove siamo ospitati è decisamente bella e funzionale".
E' un'esperienza interessante quella di dialogare con i giovani provenienti un po' da tutto il mondo che, nell'ambito del programma europeo Erasmus, trascorrono all'Università Cattaneo un periodo di studi che può durare alcuni mesi o perfino un intero anno accademico.
Il loro numero, inoltre, è in costante aumento: in questo 2002/03, per esempio, sono in 112 rispetto al centinaio del precedente anno.
Cifre che si confermano anche guardando al numero degli allievi della Cattaneo che possono vantare un'esperienza presso Facoltà straniere. Una scelta facilitata dalle 72 convenzioni stipulate dalla LIUC con Atenei in 22 Paesi del mondo. Una trentina, poi, i docenti che insegnano nel programma internazionale, di cui una parte consistente proveniente dall'estero.
Nessuna sorpresa allora se i dati di una ricerca pubblicata dai quotidiani "Il Sole 24 Ore" e "Repubblica" collocano l'Università Cattaneo al primo posto in Italia con il 30% dei suoi laureati che ha fatto un'esperienza internazionale durante gli studi.
E non meno significativa è la circostanza che gli studenti stranieri ospitati a Castellanza siano decisamente soddisfatti. Lo dicono loro stessi: secondo le valutazioni espresse dai giovani europei che nel loro curriculum accademico hanno inserito corsi all'estero avvalendosi del programma Erasmus - valutazioni che compaiono sul sito Internet www.iagora.com -, la Cattaneo è considerata, infatti, "highly recommended" per l'attività di scambio.
"Non posso negare di essere stato sorpreso dell'organizzazione che ho trovato qui - sottolinea Petri Hollmen, che proviene dalla Finlandia -. Miei colleghi che in passato erano stati in altri Atenei italiani mi avevano parlato di un sistema universitario molto arricchente sul piano culturale, ma piuttosto disorganizzato. Alla LIUC, invece, tutto mi sembra all'altezza delle migliori aspettative".
Un altro tipo di sorpresa: quella che ha colto il francese Jeremie Coigneus il giorno in cui è entrato per la prima volta nelle aule e nei laboratori realizzati a Castellanza nell'area ex Cantoni: "Certo, mi è sembrato di essere nella mia Università: anche quella di Lione, infatti, è stata ricavata da una grande struttura industriale adattata alle nuove esigenze".
Studenti che arrivano un po' da tutto il mondo, dicevamo. Ecco allora la giapponese Hiromi Sakuma, che per un intero anno accademico segue a Castellanza i corsi di Giurisprudenza: "La lingua è un problema: l'italiano non è certo facile. Ma anche con l'ausilio dei docenti che parlano inglese pian piano mi sto adattando. A proposito, mi sembra che siano piuttosto confidenziali i rapporti con i professori. Molto più che in Giappone".
Un giudizio quest'ultimo che, però, non trova d'accordo Petri Holmenn: "No, in Finlandia i docenti sono molto più amici degli allievi".
Una differenza fra vari modelli universitari che si riscontra anche nella didattica in aula. E così per l'australiano Anthony Palmieri "…qui si dà più importanza a ciò che insegnano i docenti in classe piuttosto che ai libri di testo". Una situazione riscontrata anche dal canadese Kevin Howe: "Sì, da noi nella preparazione di un esame si privilegia il testo alla lezione in aula". E dall'olandese Angela Thehu: "L'importanza attribuita agli appunti che deve raccogliere a lezione ti costringe a essere presente in aula: ci sono degli aspetti positivi in questo!".
Per questi allievi e per tutti i loro colleghi stranieri sono stati attivati otto corsi d'italiano, contribuendo oltretutto alla diffusione della nostra lingua a livello globale. I corsi in inglese, attivati anche per gli stessi studenti LIUC sono stati, invece, ben ventuno. E a tutti coloro che frequentano la Facoltà d'Economia è offerta la possibilità di compiere l'ultimo anno di studi interamente nella lingua che è di Shakespeare, ma anche dell'intera business community internazionale.
Un altro passaggio importante è la creazione, grazie alla definizione di curricula congiunti, di un "doppio titolo" per Economia con un'Università inglese e con una rete di tre Atenei europei per Ingegneria. I primi laureati con "doppio titolo" sono previsti per la fine di quest'anno accademico.

Erasmus Student Network

Un'altra esperienza formativa incentivata dalla LIUC per favorire l'integrazione internazionale dei suoi studenti è la partecipazione attiva all'Erasmus Student Network (ESN). E' questa un'associazione paneuropea non profit gestita da studenti volontari con l'obiettivo di promuovere l'integrazione sociale e personale degli allievi che arrivano da un'Università straniera. Per questo collaborano con l'Ufficio Relazioni Internazionali nell'organizzazione dell'accoglienza degli studenti stranieri al loro arrivo e soprattutto durante la loro permanenza alla LIUC, aiutandoli a livello didattico sul piano di studi da seguire, a integrarsi nella vita sociale dell'Università e per tutto quello che riguarda il loro tempo libero.
Il programma Erasmus

Intitolato alla memoria del grande umanista olandese che visse in diverse città del nostro continente a cavallo tra Quattrocento e Cinquecento, il programma Erasmus è stato lanciato dalla Commissione Europea nel 1987, anno che vide la partecipazione di 3000 studenti agli scambi universitari.
Da allora più di 640.000 studenti e 26.000 docenti hanno scelto questo programma di mobilità per dare una dimensione europea al loro curriculum.
Il periodo trascorso all'estero ha un pieno riconoscimento accademico: i corsi e gli esami sono cioè sostituivi di un periodo analogo di studio presso l'Università dove si è iscritti.

01/16/2003

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