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Grazie alle sue 86 convenzioni con Università straniere, in 31 paesi, l'Università Carlo Cattaneo-Liuc manda in ogni angolo del mondo i propri studenti interessati a compiere periodi di studio all'estero.

La Summer School a Shanghai.
E' una delle novità di quest'anno per gli studenti di Economia Aziendale dell'Università Carlo Cattaneo, diversi dei quali avranno la possibilità, tra il 16 luglio e il 6 agosto prossimi, di frequentare le aule della Fudan University, ateneo di una delle più popolose e sviluppate città della Cina.
I rapporti tra le due Università risalgono a sette anni or sono, allorché un docente della Fudan U. trascorse a Castellanza un periodo di studio dedicato all'economia italiana, ospite nella residenza universitaria della Liuc dove, normalmente, alloggiano non solo gli studenti che provengono da altre zone d'Italia ma anche proprio i tanti allievi e docenti di università straniere che qui trascorrono periodi di studio, in regime di reciprocità, nell'ambito dei programmi internazionali cosiddetti “di mobilità”. La Cattaneo ha stipulato convenzioni per scambi di studenti e docenti con 86 università straniere, in 31 paesi, ed è considerata una delle prime - se non la prima in assoluto - tra le università italiane per numero di iscritti inviati a studiare all'estero in rapporto alla popolazione studentesca. “La Summer School a Shanghai - afferma il presidente della Liuc, Paolo Lamberti - è un bell'esempio di che cosa intendiamo quando ci riferiamo alla necessità di formare giovani forti nelle competenze, ma anche sensibili al cambiamento e, soprattutto, aperti e recettivi di fronte alla globalizzazione” .
Docenti della Liuc e della Fudan University a ShanghaiAlla Fudan U. la classe di Economia Aziendale della Liuc avrà l'opportunità, in effetti, di capire l'economia cinese, la cultura e la mentalità di quel popolo, il diritto locale del commercio e la contrattualistica, le abitudini delle imprese cinesi. In sintesi, imparare ad intrattenere relazioni con le imprese e le istituzioni di quel grande paese in fase di forte sviluppo.
“La particolarità di questa iniziativa - aggiunge Fabio Corno, docente di Contabilità e Bilancio - per la quale abbiamo concordato con il nostro partner di Shangai una classe fino a 45 studenti, sta nel fatto che, contrariamente alle abitudini, non saranno singoli studenti che si recheranno presso un'università stranierà, ma è un'intera nostra classe, accompagnata da nostri docenti, che si trasferirà per svolgere un'attività di studio mirata”.
Il programma della “missione” di studio prevede lezioni sul modello politico cinese, la cultura, i clienti cinesi, la moderna economia di quel paese, le politiche di investimento straniero in Cina, quelle dell'import-export, la lingua e la storia moderna cinese, la normativa commerciale, le riforme per lo sviluppo del commercio con l'estero, le modalità per avviare un business, le modalità di negoziazione, il marketing in Cina.
Sono previste, oltre a quelle turistiche, anche visite in aziende di quel paese.
Dalla Cina al Giappone. Anche con il sistema accademico di questo paese sono in corso contatti da parte della Liuc, che ha recentemente ospitato per un ciclo di seminari il professor Tomohiko Adachi, docente di Finanza alla Musashi University di Tokyo, un ateneo che, per indirizzo di studi e per la matrice “libera” (cioè non statale), ha molte affinità con quello di Castellanza.
Tema dei seminari è stato “Re-emergence of Japan and Asia: New Economics Perspective” (La rinascita di Giappone e Asia: le nuove prospettive economiche). Il Giappone - ha spiegato Adachi - non ha vissuto il problema dell'aggressività commerciale della Cina così come lo sta vivendo ora l'Italia, perché, ben prima che si svegliasse il Dragone, l'economia giapponese si era trasformata posizionando le proprie produzioni su fasce elevate dal punto di vista tecnologico. Con la Cina, quindi, il Giappone ha instaurato un rapporto di complementarietà trasferendo proprio in Cina una parte delle proprie produzioni più tradizionali. Un consiglio per l'industria italiana? “Voi avete la creatività, la fantasia e l'elasticità che altri non hanno. Potete dunque continuare a produrre i beni che sapete costruire così bene aggiungendo però un'ulteriore dose di personalizzazione, perché la domanda, anche nei paesi in via di sviluppo, si sta ormai orientando verso i valori dell'individualità”.
Cina, Giappone e che altro? Verso l'Australia il passo è breve (si fa per dire). Infatti, tre neo-laureate - Rosanna Cantù, Irene Risi ed Elisa Menorello - sono reduci da un periodo di studio e lavoro procurato dall'ufficio Internazionalizzazione della Liuc con la collaborazione della Swinburne University of Technology di Melbourne. La prima è stata inserita in uno studio legale di Sydney, la seconda ha svolto uno stage presso un'azienda di autoveicoli dove si è occupata di amministrazione, finanza e marketing, la terza si è occupata, presso la stessa Swinburne U. di una ricerca sugli investimenti tra Italia e Australia.
Meta più vicina a casa è toccata ad Andrea Clerici, Sara Merico, Maximiliano Torelli e Federico Marafante, tutti e tre studenti di Economia Aziendale che sono stati selezionati da KPMG, nota società di revisione contabile, per partecipare, a Praga, all'edizione 2005 del Case Competition, una competizione basata sull'analisi di problematiche che coinvolgono aziende reali che viene normalmente adottata nei programmi didattici delle migliori Business School.
E per il Case Competition di Praga KPMG ha individuato, unica in Italia, la Liuc.

03/31/2005

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