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Alla scoperta dell'Himalaya

Una missione di docenti, ricercatori e studenti LIUC alla scoperta della regione Himalayana, area di interesse scientifico privilegiato per lo studio dell'economia sostenibile.

Al centro, il Prof. Pant con alcuni compagni di "Missione"L'Unità di Studi Interdisciplinari per l'Economia Sostenibile dell'Università Cattaneo-LIUC ha da poco portato a termine una missione di ricerche esplorative in una delle aree più impervie del mondo, la regione Himalayana. La spedizione ha attraversato quattro ecosistemi, in Nepal e in Sikkim (un piccolo stato della confederazione indiana, che confina con la regione tibetana della Cina e con il Nepal orientale). Le caratteristiche fisiche, culturali ed economiche di questi due paesi li rendono aree di interesse scientifico privilegiato per l'Unità di Studi, che è nata nel 2000, all'interno della Facoltà di Economia, dallo sforzo congiunto del Professor Dipak R. Pant, dei suoi collaboratori e di ex-studenti (network a cui, nel tempo, si sono aggiunti accademici e professionisti di scienze sociali, economia, ingegneria, imprenditoria, arte, letteratura). L'obiettivo dell'Unità è quello di sviluppare un Istituto di eccellenza all'interno della LIUC, che si occupi di eco-innovazione (strategie economiche ed ecologiche) in Italia ed all'estero, in modo particolare nelle aree svantaggiate.
Alla spedizione, concepita e capeggiata dal Professor Pant, hanno partecipato quattro ricercatori che collaborano con l'Unità di Studi, otto studenti LIUC e, inoltre, un sociologo nepalese, Tej Raj Bhandari (consulente del governo nepalese e di organizzazioni internazionali per lo sviluppo sostenibile delle aree rurali). La spedizione aveva tre obiettivi specifici:

  • condurre ricerche applicate sul campo (field research) attraverso gli strumenti di diverse discipline, ma con un medesimo focus: l'economia sostenibile;
  • l'osservazione diretta dei contesti economici e culturali;
  • la formazione inter-disciplinare, inter-culturale e lo sviluppo personale di giovani studenti e studiosi LIUC (outdoor leadership training).
I luoghi attraversati dalla spedizione sono stati la Valle di Kathmandu, il Terai (le pianure ai piedi dell'Himalaya), le aree rurali e urbane del Sikkim (compresa la capitale Gangtok) e la zona di Yoksum e Dzhongri (parco nazionale del Kangchendzhonga, una delle aree protette situate a più alta quota nel mondo), percorso in cui il gruppo ha portato a termine con successo un trekking impegnativo, sia dal punto di vista intellettuale sia fisico, che ha toccato i 4.900 m di quota, nei dintorni della terza più alta vetta del mondo (il massiccio del Kangchendzhonga).
Numerose sono state le occasioni di confronto con esponenti del panorama economico e amministrativo del Nepal e del Sikkim. Tra i molti incontri ufficiali, quelli con banchieri (Kumari Bank Limited), con il responsabile della gestione del complesso santuario di Pashupatinath, dichiarato patrimonio dell'umanità dall'Unesco, con i consiglieri economici dell'attuale Chief Minister sikkimese, con esponenti dei mass media locali, nonché con alcune persone a capo di interessanti realtà imprenditoriali dell'area himalayana (produttori di thè organico, gestori del turismo, dirigenti dell'industria tessile).
Lo studio di ricognizione riguardante l'area himalayana affronta la sfida dell'economia sostenibile da quattro precise angolazioni: politiche economiche ed ambientali, tecnologia, infrastrutture, e gestione delle risorse culturali e paesaggistiche, tutto in un'ottica imprenditoriale. Gli studi, le analisi e le proposte relativi a ciascuna di queste aree fanno parte di un quadro comune, riassumibile nella place-brand strategy. Questo approccio racchiude una dimensione nuova della qualità: ricerca non solo la qualità del prodotto e del processo produttivo, ma la totale qualità del contesto e della vita. L'idea è che determinati standard di qualità sociale ed ambientale potrebbero essere cruciali per compensare le difficoltà ovvie delle aree impervie, per consolidare una positiva immagine-marchio del luogo, per attirare investimenti stabili (non speculativi), e per sviluppare un'imprenditorialità locale proficua e sostenibile.

02/19/2004

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