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RFId in aeroporto e all’ospedale

Il futuro della sanità e del trasporto aereo sta in un trasponder, il cui utilizzo viene studiato nel Lab#ID, vivacissimo laboratorio all’interno della facoltà di Ingegneria dell’Università - Carlo Cattaneo - Liuc. Un piccolo dispositivo capace di non far perdere i bagagli nell’ hub Malpensa, o a ridurre drasticamente i rischi di errori nell’ospedale di Legnano.

A lavorarci su, un pugno di giovani e agguerriti ricercatori, che hanno messo a segno progetti spesso tra i primi in Europa e al mondo. Come quello per Malpensa, che si occupa di una delle sezioni più “spinose” dell’intero aeroporto: la gestione dei bagagli al Terminal 2, dove è stato installato un sistema RFId che rende tracciabile ogni singolo bagaglio per tutta la durata del suo viaggio, dal check-in alla riconsegna.
Il nuovo sistema è ancora in fase di sperimentazione, ma è già stata completata l’installazione dei sistemi di lettura RFId e presso alcuni banchi di check-in sono state già collocate stampanti per le “etichette intelligenti”, che insieme con l’usuale codice a barre includono il tag RFId.
“Il nuovo sistema sarà valutato specificamente nella sua capacità di ridurre il problema della ricodifica manuale - spiega Samuele Astuti, capo progetto Malpensa per il laboratorio RFId che è stato elaborato, oltre che da lui, anche da Luca Mari, Tommaso Rossi, Alessandro Clerici e Massimo Rancilio - a causa di codici a barre che, per varie ragioni, non sono leggibili. Attualmente circa il 15% dei bagagli non riesce a essere identificato in modo automatico, o comunque viene identificato erroneamente, e deve essere quindi gestito manualmente dagli addetti di SEA, un’operazione costosa e che, comunque, rallenta il processo di smistamento. Una riduzione significativa di questa percentuale si tradurrebbe in un incremento di performance operativa e quindi in un migliore servizio per i passeggeri, con una drastica riduzione dei tempi d’attesa e del numero di bagagli smarriti o inviati a destinazioni errate”.
La tecnologia RFId per la gestione dei bagagli è già stata adottata da alcuni importanti aeroporti internazionali, come Las Vegas e Hong Kong. Ma in Europa è Malpensa il primo in questo genere di sperimentazione, anche se altri scali europei come Heathrow, Charles de Gaulle e Schipol stanno esplorando la possibilità di implementare questi sistemi, che permetterebbero tra l’altro la cooperazione tra aeroporti per una gestione di “identificazione globale” dei bagagli mediante RFId. La stessa Associazione Internazionale per il Trasporto Aereo (IATA) si sta facendo promotrice dell’utilizzo di tale tecnologia, come strumento per rendere ancora più efficiente e sicura la gestione dei bagagli.
Ma le applicazioni dell’RFId sperimentate in Università a Castellanza non rendono sicuri solo i bagagli. All’ospedale di Legnano l’applicazione di questi sistemi serve per ridurre drasticamente le possibilità di errore nel trattamento del paziente dando la facoltà di identificare, monitorare, comunicare e infine ridurre quasi totalmente i rischi associati alle attività cliniche.
“In fase di accettazione si assegna a ogni paziente un bracciale dotato di tag RFId con codice identificativo univoco: ogni volta che il paziente entra in contatto con un addetto del personale medico viene identificato e il dato può essere inviato al sistema informativo dell’ospedale - spiega Astuti, che rientra anche nel progetto dell’ospedale legnanese, con Alessandro Clerici e Massimiliano Chiozzini -. Grazie a ciò medici ed infermieri possono accedere istantaneamente con terminali portatili alla cartella clinica elettronica del paziente, per verificare che il paziente corrisponda effettivamente al profilo di cura prescritto ed evitare errori di somministrazione, o ricostruire facilmente l’iter seguito dai degenti”.
Ma il braccialetto RFId può servire anche ad evitare un incubo delle neo mamme, quello dello scambio di bambini, associando indissolubilmente madre e figlio nel reparto neonatale; o tracciare con precisione il percorso delle provette verso i laboratori di analisi, o quello delle sacche di sangue nei reparti trasfusionali. L'ospedale di Legnano, con il progetto studiato da RFIdLab, è una delle prime Aziende Sanitarie Locali nella Regione Lombardia e in Italia ad integrare la cartella clinica elettronica e l’identificazione del paziente con questo sistema.

Andrea Taroni, nuovo rettore LIUC

Andrea Taroni è il nuovo rettore della LIUC. Sostituisce Gianfranco Rebora, divenuto direttore dell’Istituto di economia aziendale.
Sessantacinque anni, Andrea Taroni si è laureato in Fisica presso l'Università di Bologna nel 1966. E’ attualmente Direttore del Dipartimento di Elettronica per l’Automazione dell’Università di Brescia, membro del Consiglio della Ricerca e Consigliere di Amministrazione della stessa Università. Dal novembre 1993 all’ottobre 2000 è stato preside della facoltà di Ingegneria dell'Università di Brescia.
Dall’anno accademico 2000/2001 all’anno accademico 2002/2003 era stato membro del senato accademico e presidente del Comitato ordinatore della facoltà di Ingegneria della LIUC, di cui, negli stessi anni, è stato membro del consiglio di amministrazione. Ha quindi fatto parte della prima schiera di docenti LIUC, contribuendo in particolare alla costruzione della Facoltà di ingegneria negli anni del primo rettore, Camillo Bussolati.

Il trasponder anche ai Mondiali di ciclismo

Un’altra applicazione della tecnologia RFId, con la supervisione tecnica del Lab#ID dell’Università Cattaneo, sarà impiegata in occasione dei Mondiali di ciclismo che si svolgeranno nel 2008 a Varese, in particolare in occasione delle Cronoscalate. Dieci percorsi lungo le più celebri e storiche salite della provincia, dedicati ai cicloamatori che vogliono cimentarsi in una gara contro il tempo, supportati dalle più moderne tecnologie nel settore del rilevamento cronometrato dei tempi. Dieci salite interamente cartografate, segnalate, tabellate e dotate di attrezzature fisse di rilevamento informatizzato dei tempi di percorrenza, in grado di trasferire i dati in un database accessibile dagli utenti su internet ove registrare, consultare, stampare e confrontare le prestazioni sportive su un singolo percorso o sull’intero circuito delle salite.
Registrandosi sul sito www.cronoscalatemondiali.it e pagando la relativa quota di iscrizione, il ciclista riceverà un kit composto da: la cartografia dedicata e i percorsi segnalati; le documentazioni tecniche e turistiche dei percorsi; un chip personalizzato (Tag) per avere il cronometraggio del tempo e i servizi correlati. Il ciclista passerà di fronte all’illuminatore di partenza posto all’inizio della salita. Il Tag si attiverà e darà inizio al cronometraggio del tempo sul percorso. Il ciclista passerà di fronte all’illuminatore di arrivo posto in cima alla salita ed il Tag interromperà il cronometraggio.
Il Tag trasmetterà al ricevitore il proprio codice identificativo con il tempo impiegato per percorrere la salita ed il ricevitore invierà via Gsm i dati del percorso o dei percorsi effettuati durante la giornata ad un sistema informativo centrale che li renderà disponibili sul sito internet e via Sms all’utente.
Ciascun ciclista potrà poi accedere al sito www.cronoscalatemondiali.it in ogni momento, verificare il tempo impiegato per percorrere le salite e stampare un attestato.

11/21/2007

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